Capitolo 17

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Scritto sotto la costante supervisione e con il magnifico aiuto di mydilemmaisbernabei e thebestLZ.

Rimanemmo in silenzio.

Era un silenzio assordante,
i nostri pensieri si facevano avanti.

Rumorosi.

Riccardo continuando a tenere il contatto visivo, tolse una mano dalle mie costole e me la portò su una guancia.

Mi accarezzò lo zigomo.

Poi passò alle labbra, ne disegnò i contorni facendomi rilassare.

Chiusi gli occhi.

Li riaprii soltanto quando sentii il suo respiro caldo, e ormai affannato, sul mio collo.

Appoggiò le sue labbra morbide su di esso e mi lasciò una scia di baci.

Brividi.

Inarcai ancora una volta la testa all'indietro e passai le mie piccole fra i suoi capelli.

Mi rilassava farlo.

Anche io ormai respiravo a fatica.

Riccardo incrociò le sue braccia intorno alla mia vita.

Capovolse la situazione.

Mi guardò negli occhi.

Ancora.

Mi strinse a sè e mi poggiò con delicatezza tra le lenzuola candide del letto.

Lasciò la presa e si mise a cavalcioni su di me.

Inarcò la schiena verso di me.

Il fatidico momento sta arrivando, pensai fra me e me.

Poggiò una mano sul materasso, che di conseguenza affondò in esso,per non pesare su di me.

Mise l'altra mano sotto il mio mento.

Ci guardammo negli occhi un'ultima volta.

Eccolo arrivato.

Non fu il primo bacio che ci scambiammo, ma non era uguale agli altri: c'era passione ardente questa volta.

Senza staccarmi dalle sue labbra, presi l'orlo della sua maglietta nera e iniziai a sfilarla.

A fermarmi fu il rumore di passi frettolosi e pesanti fuori dalla porta.

Riccardo si accorse della mia improvvisa tensione.

Mi accarezzò un'ultima volta le labbra e, timidamente, mi porse la mia maglietta.

La infilai di fretta.

Nel contempo lui scese dal letto regolarizzando il suo respiro e andò ad aprire.

Io rimasi a guardare.

Fu un attimo.

Lorenzo lo scansò violentemente e lo circondò con le braccia, materialmente.

"Cosa stavi facendo eh?"

"Nulla.."

"Bugiardo. Tutti uguali nella vostra famiglia."

Andai verso di loro.

Riccardo era contro il muro, Lorenzo su di lui.

Gli strinse i polsi, minacciandolo.

"Lascialo!" Cercai di strattonarlo.

Serva Me, Servabo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora