VII

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Mi osservavo allo specchio, o meglio osservavo il morso.
Intorno alle piccole ferite si erano formati dei lividi.
Ora una parte ben visibile della mia spalla era violacea, per un paio di giorni penso dovrò coprirlo con il fondotinta.
Non vedo altra soluzione.
Un'altra cosa che dovrò fare ora sarà quella di stare sempre con qualcuno, per sola convenienza.
Non vogliono più rimanere sola con lui, so' già che vorrà mordermi ancora.
Mi buttai sul letto, non so con quale forza ero riuscita a tornare a casa.
Non mi sono nemmeno tolta la divisa.
Guardai la finestra, era completamente buio, ma la luce dei lampioni nascondeva le stelle.
È da quando sono in Giappone che non le vedo più.
Ancora una volta sentii la nostalgia, come se non bastasse ora c'è pure un vampiro che attenta al mio sangue.
Alla fine misi da parte i problemi e iniziai a sentirmi le palpebre pesanti. Mi lasciai andai e alla fine mi addormentai.

Il giorno dopo ci toccava scegliere il club, non fu molto difficile sapere quale , con molta probabilità, avrebbe scelto Laito, dato che tutte ne parlavano.
Decisi di orientarmi su qualcosa di molto diverso: un club sportivo.
Più precisamente il club di nuoto.
Mi è sempre piaciuto come sport, quindi mi piacerebbe saperlo fare meglio.
I corsi sarebbero iniziati già da settimana prossima, i costumi verranno dati dalla scuola.
Tra poco ci sarebbe stata la pausa, ed io dovevo assolutamente trovare qualcuno con cui passare il tempo.
Non trovando nessuno decisi di andare in un posto abbastanza affollato.
Ammetto che mangiare con il chiacchierio delle persone in sottofondo mi mette a disagio.
Dopotutto è solo la prima settimana di scuola, ho tempo per trovare un'amica.

Per un'intera settimana lui non si avvicinò nemmeno a me, io continuo ad andare in posti affollati, e lui non riesce nemmeno ad avvicinarmi.
Ogni tanto cercava di distrarmi in classe, ma alla fine è sopportabile.
Oggi sono emozionata perché c'è per la prima volta il club di nuoto, sarà strano fare questa attività di notte, ma in un certo senso è meglio, niente sole che rischia di farti austionare.
La piscina è dietro alla scuola, ed è al coperto. Il club è diviso in maschile e femminile.
Le piscine sono veramente grandi.
Si può pure decidere se farsi la doccia qui o no una volta finita la lezione, non devo nemmeno portare il bagno schiuma perché ci pensa la scuola.
I piccoli privilegi delle private.
Entro nello spogliatoio, come mio solito in anticipo, ma non perdo tempo e , dopo aver chiuso i miei oggetti privati nell'apposito armadietto, mi dirigo in una delle cabine.
Il costume che ci hanno dato è un costume semplice, intero, di colore blu scuro, molto aderente com'è giusto che sia.
Deve essere aderente per fare meno attrito con l'acqua, e quindi nuotare più velocemente.
Ed infine mi faccio una coda, almeno i capelli non saranno d'intralcio.
Uscita dalla cabine c'erano altre ragazze, saranno state tre o quattro, non lo capivo perché alcune erano nelle cabine e ne sentivo solo le voci.
"Wow! Che brutto livido."
Mi girai portandomi una mano sulla spalla.
Dietro di me trovai una ragazza, nemmeno lei è giapponese.
Ha i capelli castano chiaro, e gli occhi anch'essi castani, ma più scuri rispetto ai capelli.
"Oh...dici questo?"
La ragazza mi fece un cenno di approvazione con la testa. Sapevo che voleva una spiegazione, ma è un punto veramente strano per un livido, nemmeno io sapevo che bugia raccontarle.
"Mi sono trasferita da poco qui, e quando la settimana scorsa stavamo finendo di sistemare i mobili, avevamo attaccato male una mensola, e mi è caduta sulla spalla."
Che cazzata. Chi ci crederebbe?
"Che sfortuna! Comunque, io sono Darsey"
L'ha pronunciato con un accento strano, né inglese, né statunitense.
"Io Kornelia. Da dove vieni? Non mi sembri inglese..."
La ragazza mi sorrise.
"Una che lo capisce! No, non lo sono, infatti sono australiana. Vivo qui da tre anni con mio padre. Te invece, pure il tuo è un nome particolare."
"Sono norvegese, mi sono trasferita qui da poco con i miei genitori."
Darsey mi scrutò da capo a piedi.
"Sei tu quella che è entrata con la borsa di studio, giusto?"
Io annuii , non riuscivo a capire con che tono mi avesse posto la domanda.
"Wow! I miei complimenti, è difficilissimo ottenerne una qui. Tutti i miei compagni di classe non fanno altro che criticarti , dicono che tu l'abbia fatto perché non avevi abbastanza soldi per entrare. Ma anche se fosse? Intanto tu sei riuscita a fare una cosa in cui pochi hanno avuto successo, quindi hai tutta la mia stima!"
Mi rende felice sapere che c'è qualcuno che ha un cervello e lo usa.
" Grazie"
Non sapevo cos'altro dire, sono già felice con questo.
"Dai, ora andiamo."
Darsey s'incammina, evidentemente anche gli anni precedenti frequentava questo club. Comunque inizia già a starmi simpatica, ma non posso ancora giudicarla dato che non la conosco ancora bene.
Passammo il primo pomeriggio del club insieme, è un'ottima nuotatrice ,e mi ha dato degli ottimi consigli.
Ha un solo anno in più di me.
"Per favore! Non iniziare a chiamarmi 'Senpai'. Non lo sopporto!"
Scoppiai a ridere.
"Tranquilla, non lo farò. Ti fai la doccia qui?"
"Sì, odio la sensazione del cloro addosso"
Una volta entrate nello spogliatoio per farci la doccia, tanto per cambiare sentii due ragazze parlare dei Sakamaki.
Non ne posso seriamente più.
Sbuffai e Darsey sembrò capire benissimo qual'era il mio problema.
"Ti ci abbituerai."
"Sì, ma non ne posso davvero più. Sembrano il centro del mondo! Ci saranno altri ragazzi carini in questa scuola? O no?!"
"Tu sei in classe con uno di loro?"
A quella domanda roteai gli occhi e sospirai.
"Seh...te?"
La ragazza rise per via del modo in cui risposi.
"Sì, ma mi ritengo fortunata, non fraintendere: io non sono ossessionata da loro, semplicemente sono finita in classe con il fratello più razionale. Non disturba, non fa battute sconcie ed è dannatamente serio."
"Beata...io sono finita in classe con Laito"
Dissi sconfitta.
"Oh...capisco. Suppongo ti abbia già fatto delle avances. Ma tranquilla, se è come l'anno scorso, pure quest'anno verrà sospeso un paio di volte per via del suo comportamento molesto. Pensa, ci prova pure con le professoresse!"
Sgranai gli occhi. Addirittura?!
Ma ora basta parlare di lui, non ne posso più.
Entrai in una delle docce iniziando a lavarmi.
Nuotare mi aveva stancata, sono sicura che non appena toccherò il letto crollerò come un sasso.

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora