XXII

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Mi pietrificai, mi ricordai subito di quel nome, Laito lo pronunciò la prima volta che lo vidi. Invece che chiamarmi Kornelia mi chiamò Cordelia.
Chi diavolo è?
Stetti ancora un po'a guardare la tomba con molte domande che mi passavano per la testa, non sentii nemmeno i passi dietro di me.
"Tu chi diavolo sei?"
Mi girai lentamente, Kanato era a pochi metri da me con un mazzo di fiori in mano e ovviamente il suo inseparabile amico Teddy.
"Oh... La 'ragazza' di Laito. Che diavolo ci fai qui?"
Piegò leggermente la testa e mi guardò con un'espressione impassibile.
Dovevo trovare una scusa ed in fretta.
"Ieri ho perso un braccialetto mentre ero in giardino con Laito." Mi toccai il polso e alzai gli occhi al cielo. "È un regalo che mi aveva fatto mia nonna, sai, quei regali che si fanno di generazione in generazione, quindi è piuttosto rovinato e mi va largo purtroppo non me ne sono accorta subito." Mentii, lui continuava a guardarmi in modo freddo.
In quel momento mi venne un pensiero: lui che ci faceva qui? Non avrebbe dovuto essere a scuola? Che ore sono?! Sono già tornati?!
Cercai di non fargli trasparire la mia preoccupazione.
Guardai il suo abbigliamento e non indossava l'uniforme, quindi probabilmente è rimasto a casa.
"Questo comunque non spiega come sei finita qui." Sembrava irritato.
"Ho visto la strada e mi sono incuriosita, comunque chiedo scusa di essere entrata in casa vostra senza permesso, ma non volevo disturbare solo per 'uno stupido bracciale' "
Il ragazzo continuava a guardarmi inespressivo, non sembrava nemmeno vivo.
Feci per andarmene, però mi prese per il polso stringendolo con forza.
Lo guardai, era a dir poco furioso.
"Oh! Giusto! E quindi hai pensato bene di curiosare, eh?! Pensi di cavartela così?!"
"S-senti, non mi interessa...ok? Mi dispiace se-"
"Ti dispiace?...ti dispiace?!"
Non sapevo cosa fare.
"Davvero, non voglio intromettermi nella vostra vita privata, volevo solo recuperare il braccialetto."
"Quindi mi stai davvero dicendo che non sia chi siano le due donne della tomba e che non ti interessa saperlo?"
"Esatto, non mi interessa. Ora voglio tornare a casa e tornerò un'altra volta a cercarlo... magari con l'aiuto di Laito."
Dopo un breve attimo di silenzio si mise a ridere.
"Già, Laito, il tuo dolce e adorato Laito! Sai che ha fatto il tuo caro Laito?!" Mi trascinò di forza davanti alla tomba di Cordelia.
Io lo guardavo interrogativa. Non capivo dove volesse arrivare.
"Lei era nostra madre, la mia, di Ayato...e di Laito. E sai come mai non è più tra noi?" Aveva un sorriso cupo in volto.
" Il tuo caro Laito l'ha ammazzata."
Lo guardai, ero sconvolta? Ovviamente.
Non sapevo che dire.
"In verità devo essere sincero: non ha fatto il lavoro da solo. Ayato l'ha ferita gravemente, allora lei è andata da Laito per farsi aiutare, invece lui l'ha spinta giù dal balcone facendola finire in un cespuglio di rose, però non era ancora morta... allora le ho dato fuoco e l'abbiamo guardata bruciare tutti e tre insieme." scoppiò in una risata degna di uno psicopatico dei migliori film horror.
A quel punto mi lasciò e io feci la cosa più logica possibile, me ne andai.
Il mio cervello stava ancora elaborando le sue parole, era un racconto surreale, di quelle cose che si vedono solo nei film.
Giusto, perché stare con un vampiro, un vero vampiro invece non lo è.
Ora dovevo solo pregare che Kanato non dica niente a nessuno, anche se ne dubito fortemente.

Capivo perché sua madre non si vedeva mai e onestamente non lo biasimo per avermi mentito se è veramente andata come mi ha detto il fratello.
Mi inviò un messaggio per chiedermi come stavo e mi chiese se poteva venire a trovarmi appena sarebbero finite le lezioni, non sapevo che rispondergli.
Se sarebbe tornato a casa c'era la possibilità che gli dicesse tutto Kanato, ma se lo facessi venire qui potrei: o guadagnare più tempo o dirgli la verità.
Alla fine mi decisi.
Gli dissi che poteva pure venire.
Non sapevo se dirgli ciò che mi ha detto Kanato, perché vorrei fosse lui a dirmelo, a dirmi che è tutto vero e perché se è davvero così sono sicura che c'è un motivo.

Passò un oretta ,poi sentii suonare, andai ad aprire e , ovviamente, era Laito. Lo feci accomodare mentre lui mi guardava.
"Mi sembri in forma, un po'stanca, ma in forma."
Iniziai a giocare con le mie stesse mani per via dell'ansia.
"Andiamo su? In camera?"
Lo vidi arrossire leggermente.
"Oh... Perché? Essere ammalata ti rende più vogliosa?" Avvampai, anche se stavo con lui da un po' e nonostante sapessi che nel privato era solito farmi questi tipi di commenti non riesco a non arrossire.
"Scemo..."
"Dai, possiamo giocare al dottore e la paziente. Io ovviamente sarò il dottore sexy che si prenderà cura di te." Disse avvicinandomi a lui.
"Potrei contagiarti."
"Sono un vampiro: ho più possibilità di venire colpito da un fulmine che di prendermi l'influenza."
Mi prese in braccio e iniziò a salire le scale.
"Prima di tutto dovrò farle una diagnosi, per sapere cos'ha, così poi potrò prendermi cura di lei al meglio."
Arrivato in camera mi stese sul letto, è seriamente intenzionato a fare questo gioco? Non che mi dispiaccia... però sono ancora in ansia.
"Sa, l'ideale sarebbe che lei rimanga in intimo, così riesco a visitarla meglio."
"È sicuro dottore?"
"Certo, si fidi di me."
Iniziai a togliermi la maglietta e mi calai piano i pantaloni sotto il suo sguardo vigile.
" Bene, iniziamo con la visita."






È corto, lo so, e sono sparita per tipo tre mesi, però ero in crisi e non sapevo come proseguire, inoltre sto scrivendo una nuova storia, se vi interessa andate a vedere.
Inoltre alla fine il cosplay di Laito l'ho fatto e sono proprio un figurino (no, non è vero.)

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora