IX

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Avrei voluto non andare a scuola, ma non potevo dargli questa soddisfazione.
Avevo scritto a Darsey che le dovevo parlare, ovviamente di quello successo negli spogliatoi.
Fui felice di vedere che appena arrivai lei era lì al cancello ad attendermi.
"Kornelia!" Corse ad abbracciarmi "Che è successo?"
Fu difficile, ma dopo esserci allontanate per andare in un luogo più appartato le raccontai tutto, fu abbastanza difficile.
"Che dovrei fare?"
"Potresti andare dal preside e farlo sospendere, non sarebbe difficile."
"Ma ho paura che poi si arrabbi di più, non so' come ho fatto ieri a non diventare preda dell'ansia! Se non fosse arrivato Reiji mi avrebbe fatto seriamente male."
"Sarebbe uguale, non ti lascerebbe stare comunque. Quindi tieniti pronta."
"Che intendi?" Chiesi preoccupata.
"Vedi, le ragazze che lo hanno denunciato non stavano alle sue avances, proprio come te. E questo gli da' davvero fastidio, lui è abituato ad avere tutte le donne che vuole quando vuole."
La fermai incazzata.
"Mi stai dicendo che devo fare sesso con lui?!"
"No, era più un avvertimento. Più una ragazza lo rifiuta, più il gioco si fa diverte per lui."
Fissai per un attimo il pavimento, forse c'è una persone che lo conosce abbastanza bene a cui potrei chiedere consiglio, con cui non sarebbe difficile parlare.
"Durante l'intervallo dove si trova Reiji solitamente?"

Come indicato dalla mia amica andai a controllare nel laboratorio di chimica, lui era lì che scarabocchiava qualche appunto su un taquino.
Proprio come mi aveva detto lei: sempre a lavoro.
Bussai sulla porta aperta per attirare la sua attenzione.
"Disturbo?"
Il ragazzo che nel frattempo si era seduto si voltò verso di me.
"No, ho appena finito."
Allora mi avvicinai a lui , osservai gli appunti di chimica che aveva preso.
"Te ne intendi di chimica?" Mi chiese togliendosi gli occhiali per massaggiarsi gli occhi chiusi.
In effetti è proprio un bel ragazzo, senz'ombra di dubbio.
Ieri non l'avevo notato anche per via della situazione.
"Posso dire che me la cavo."
"Comunque, non c'è bisogno che mi ringrazi per ieri, non credere che io l'abbia fermato per aiutarti."
"In verità non sono qui per ringraziarti."
Il ragazzo iniziò a fissarmi sorpreso.
"Vedi, suppongo Laito sia uno di quei ragazzi che più è difficile ottenere una cosa , più la vuole. Quindi suppongo che dopo quello che è successo ieri non mi lascerà più in pace. Ma come già avrai capito non ci tengo a diventare il suo ennesimo giocattolino."
Reiji si era appoggiato allo schienale della sedia e mi ascoltava quasi divertito.
"Sai, è strano, praticamente quasi nessuna ragazza gli resiste, quindi mi diverte vederlo così. Comunque, non vedo perché dovrei aiutarti, come forse hai intuito io faccio le cose solo a mio vantaggio. Quindi che ci guadagno io?"
Immaginavo avrebbe fatto così, ma non so che proporgli, tanto non perdervo nulla a provare.
"Purtroppo niente. Grazie comunque."
Mi congedai e lo lasciai solo.
L'intervallo era quasi finito e io non avevo concluso niente.
Eccola qui la sfortuna , mi sembrava di essere troppo fortunata.
Non avevo detto niente ai miei, non volevo farli preoccupare.
Ho anche pensato di cambiare scuola, ma non posso arrendermi per un imbecille.
"Che cattiva ragazza! Vederti parlare con altri ragazzi mi rende geloso, soprattutto se è uno dei miei fratelli."
Inizia ad aumentare il passo, dovevo andare al piano superiore.
"Che hai detto a Reiji, mh? Lo preferisci a me?" Sentivo la sua voce farsi più vicina , ma non capivo da dove arrivasse.
"Kornelia-chan. Non puoi scappare."
Lo sentii afferrarmi per il polso.
"Laito! Lasciami!"
"Nah, non posso. Voglio parlarti, vieni con me sul tetto."
Mi trascinò sul tetto, ovviamente deserto, saranno tutti andati in classe.
Mi fece sedere su una panchina per poi mettersi vicino a me.
Sembra molto più calmo rispetto al giorno prima, spero che sia così.
"Scusa per ieri, abbiamo iniziato con il piede sbagliato. È che mi innervosisco quando le cose non vanno come voglio."
Lo scrutai per qualche secondo, non capivo se stava mentendo o no.
"È che sei così bella Kornelia, ti desidero." Ora mi guardava negli occhi,sentii il mio cuore venir trafitto dalle sue parole.
Mi prese la mano iniziando a biaciarne il dorso ed ad annusarne il profumo.
"Quindi volevo chiederti un appuntamento, sempre se a te va bene."
La sua proposta mi spiazzò, onestamente è l'ultima cosa che mi aspettavo.
"Non so, non ne sono sicura."
Lui mi sorrise dolcemente.
"Prenditi tutto il tempo che desideri, tanto sai dove trovarmi."
Si alzò e prima di andarsene mi guardò. Non sapevo come interpretare quello sguardo, però il mio cuore iniziò ad acellerare il battito.
Batteva talmente forte da far male.
Non ci pensai nemmeno e con uno slancio gli afferrai la manica prima che potesse andarsene.
Laito tornò a guardarmi, incuriosito dal mio gesto.
"Va bene, quand'è l'appuntamento?"
Sorrise mostrando i suoi denti perfettamente bianchi.
"Oggi, dopo le lezioni, saltiamo i club e ti porto ovunque tu voglia. Possiamo andare a mangiare qualcosa , o fare una passeggiata nel parco qui vicino. "
"Mi va anche bene una passeggiata al parco."
Mi accarezzò piano una guancia prima di entrare.
Solo dopo mi resi conto delle probabili conseguenze del mio errore.

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora