XV

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Prima di iniziare una piccola avvertenza, che non è per la scena spinta. Ad un certo punto ci sarà una piccolissima parte dove non c'è la punteggiatura, è fatta apposta, ho provato ad usare la tecnica del flusso di pensiero.
Detto questo, buona lettura.


"Allora? Che vuoi fare? Vuoi andare a ballare? No, meglio di no, non voglio che tutti gli uomini ti guardino. Però forse l'idea di prenderci una bella stanza d'albergo e passare una serata tranquilla in intimità ti attira di più."
Fece un segno all'autista che partì.
"Quindi andiamo in albergo?"
"Non vuoi?"
Non risposi, mi guardavo i piedi senza dire niente.
"Perfetto."
Portò il braccio sulle mie spalle.
"Una volta in hotel possiamo fare di tutto, possiamo parlare, possiamo bere e possiamo giocare." Marcò l'ultima parola.
"Giocare?"
Lui sorrise e avvicinandosi ulteriormente a me fece eco "Giocare."
Poi iniziò il silenzio dove lui cercava continuamente di incrociare il mio sguardo. Guardai fuori dal finestrino: è una zona di Tokyo che ancora non conosco, ma è molto lussuosa.
Dio! Mi sta portando in un albergo lussuosissimo!
Perché spendere tutti questi soldi solo per quella, che probabilmente, sarà solo una scopata?
"Kornelia? Tutto bene?"
"Stiamo andando in un hotel costoso, vero?"
Lui rise e mi fece l'occhiolino.
"Solo il meglio per te."
Gli accennai un sorriso per poi tornare a guardare fuori dal finestrino.

Quando scendemmo Laito portò in braccio sulle mie spalle e disse all'autista che sarebbe potuto tornare domani mattina.
"Domani mattina?!"
Il ragazzo portò il suo sguardo su di me.
"Non ti va bene?" Chiese preoccupato.
"N-no è solo che...avresti dovuto dirmelo, meglio se appena saliamo in stanza chiamo mia madre."
"Come vuoi."
Pagò una delle stanze più belle dell'albergo, avevo sentito che i Sakamaki sono veramente molto ricchi grazie al lavoro del padre, però non so' che lavoro sia.
La stanza è ad uno degli ultimi piani.
Per arrivare in camera ci fu un silenzio tombale, fino a quando entrammo nella stanza.
Io sono agitata più che mai, mentre lui sembra tranquillissimo.
Ovviamente chiamai subito mia madre, ma dato che non mi rispose le inviai un messaggio.
A quel punto lasciai la borsa all'entrata e andai a guardare la stanza.
È davvero grande: prima di entrare nella sala da letto c'è un salotto con un tavolino, divano e poltrone color panna. Una TV a schermo piatto e una vetrata che dava su un balcone.
Poi da qui si può accedere al bagno e alla camera dal letto.
Anche il bagno è grande, ha sia la vasca che la doccia, due lavandini, water e stranamente il bidet.
In fine la camera, anche in questa c'era una grande finestra, sempre con un balcone, un letto a due piazze accuratamente sistemato, un armadio e un comò con sopra un altro televisore.
"Allora? Che ne pensi?"
Laito è dietro di me e portò una sua mano sulla mia spalla.
"Carina."
Lui rise e mi invitò a seguirlo in sala.
"Ho ordinato del vino."
"Ma noi siamo minorenni, come sei riuscito a fartelo dare?"
"Questo non importa, ora basta con queste preoccupazioni, pensa solo a divertirti."
Stappò la bottiglia e ne versó un po' nel suo bicchieri e un po' nel mio.
Mi sedetti sul divano e lui mi segui con entrambi i bicchieri in mano.
"A te."
Mi porse uno dei due.
"Senti, hai pensato alla mia domanda?"
Io lo guardai confusa.
"Mi ami?"
Oh, quella, è difficile rispondere anche perché io non sono certa dei suoi di sentimenti.
"Sì, ma non ho trovato una risposta." Bevvi un sorso di vino.
"Allora perché ti sei vestita così? Ti sei pure truccata. E non dirmi che non l'hai fatto per farti desiderare da me."
L'ho ascoltavo mentre continuavo a bere il mio vino, aveva ragione.
"Anche se non te ne rendi conto tu mi ami. Sono pure certo che ora tu stai indossando un nuovo intimo, più sexy, proprio come ti ho consigliato io."
Diventai rigida e inizia a guardare di fronte a me continuando a bere.
"Un ulteriore prova del tuo amore per me... è il tuo silenzio."
Fissai il bicchiere vuoto, lui sorrideva compiaciuto e in pochi sorsi finì il suo vino.
Mi tolse il bicchiere dalle mani per poggiarlo sul tavolino insieme al suo.
Lo sentii prendermi per i fianchi e avvicinarmi a lui.
"Il rosso ti dona." Iniziò a baciarmi il collo mentre mi teneva stretta a sé. Portò una mano tra i miei capelli stringendoli tra le sue dita.
Lo sentivo venire sempre più su, fino ad arrivare alle mie labbra per baciarle con foga.
Sentivo dei brividi percorrere tutto il mio corpo.
"Il tuo corpo non mente Kornelia. Tu mi ami. E io amo te, e ti darò ogni briciola del mio amore."
Tornò a baciarmi mentre lo sentivo accarezzarmi la coscia.
Mi sollevò e mi portò in camera.
Sapevo cosa stava per succedere e che forse sarebbe stata una cazzata.
Però sono troppo eccitata per ragionare lucidamente, posso solo dare peso al mio istinto.
Lo voglio.
Voglio sentire il suo corpo nudo sopra il mio voglio sentire le sue mani che mi esplorano voglio toccarglielo voglio voglio sì voglio sentirlo dentro di me! Voglio che lui abbia occhi solo per me voglio potermi risvegliare la mattina e ricevere un suo bacio. Non m'importa se farà male non m'importa se poi mi lascerà, io per questa notte voglio questo.
Voglio fare l'amore con lui.
Mi lasciò andare ,sentii il materasso colpirmi e in pochi secondi lui era sopra di me, a guardarmi con quei bellissimi occhi smeraldo.
Si gustava il momento.
Allungai le mani iniziando ad accarezzargli il petto, mentre col corpo mi muovo sinuosamente.
Mi trova attraente?
Con uno scatto le sue mani furono sul mio seno, iniziò a massaggiarlo, a toccarlo.
Mi abbassai l'abito permettendogli di vedere il reggiseno, lui si leccò le labbra portando le mani dietro la mia schiena. Qualche secondo e il mio seno si trovò scoperto.
In quel momento provai un po' di vergogna per un fatto che ho sempre ritenuto un 'difetto': ho i capezzoli grandi.
Lui abbassò la testa iniziando a baciare i miei seni ed a leccare i capezzoli.
" Che belle." Gli sentii sussurrare tra un bacio e l'altro.
Abbassò ulteriormente il mio vestito scoprendomi tutta la pancia.
Sentivo il suo pene premere sul mio interno coscia.
Chi sa'quanto l'ha grande.
Arrossii al solo pensiero.
Inizia a togliergli la camicia e senza aspettare gli slaccia la cinghia per poi passare ai suoi pantaloni.
"Qualcuno è impaziente." Fermò le mie mani e mi guardò negli occhi.
"Perché vuoi spogliarmi?"
Le parole mi si bloccarono in gola.
"Ecco... perché io...io...voglio vederlo."
Lui fece un'espressione confusa.
"Vedere cosa?"
Diventai rossa.
"Beh... vedi...io."
Lui mi guardava divertito, gli piace mettermi in difficoltà.
"Il tuo pene." Sussurrai.
"Come? Non ho sentito, puoi ripetere più forte?"
Iniziai a mordermi il labbro in preda alla vergogna.
"Il tuo pene."
Lui rise "Che cattiva ragazza."
Mi baciò mentre mi toglieva del tutto il vestito.
Prese l'elastico delle mie mutande e iniziò a giocarci, per poi metterci la mano dentro.
"Ma come siamo bagnate."
Cominciò a fare dei movimenti circolari con le dita.
Gemei e a quel punto lui mise un dito dentro.
"A-ah." Strizzai gli occhi.
"È bella stretta."
Arrossii per la sua affermazione.
Si tolse i pantaloni rimanendo in boxer, ora la sua erezione è più visibile.
Ci bastò guardarci per intenderci. Gli calai piano i boxer, avvampai quando vidi il suo pene, non ne avevo mai visto uno prima d'ora e non lo avevo nemmeno mai toccato. Mi ci volle un po' prima di avere il coraggio di prenderlo in mano ed imbarazzata iniziai a segarglielo. Dalla sua bocca iniziarono ad uscire dei piccoli gemiti.
Senza dire niente portò il suo pene al mio seno iniziando a strusciarlo.
"Stringi." E così feci, strinsi il mio seno, lo sentivo fremere e godere. Guardavo i suoi occhi socchiusi, la bocca leggermente aperta e i capelli scompigliati davanti al suo volto.
È bellissimo.
"Ti voglio Laito."
Si fermò.
"Come?"
"Ti voglio dentro di me."
Si scostò i capelli dal volto e si abbassò arrivando con la bocca alla mia vagina.
Mi tolse le mutande per poi iniziare a leccarla. Sussultai, è una sensazione davvero piacevole, la lingua fredda e bagnata fa contrasto.
Poi tornò su e iniziò a strusciarlo.
"Sei così bella. Sei pronta? Cercherò di fare meno male possibile."
Detto questo cominciò a spingere per entrare, quando ci riuscì sentii un lieve dolore, mi irrigidii e strinsi le gambe sui suoi fianchi.
"Cerca di stare rilassata."
Mi sussurrò all'orecchio.
Partì spingendo piano e man mano che il dolore spariva cominciava ad andare sempre più forte.
Iniziai a gemere, a stringere le mie braccia intorno a lui, spingeva ad un ritmo quasi frenetico. Prese a baciarmi appassionatamente tra un gemito e l'altro, strinsi la mia mano tra i suoi capelli.
Si tolse da me e prendendomi mi sbatté bruscamente da un'altra parte del letto. Ero a pancia in giù, feci per alzarmi con le braccia, ma lo sentii prendermi per i fianchi e tirarli verso di sé. Mi penetrò con una forza quasi brutale che mi fece cacciare un piccolo urlo.
Spinse forte quanto prima, continuava a tenermi stretta, quasi avesse paura io scappassi. Il mio seno dondolava ad ogni suo colpo. E io continuavo a deliziarlo con i miei gemiti.
"V-vengo." Lo sentii sussurrare e pochi secondi dopo si fermò, sentii qualcosa di caldo venire dentro di me.
Mi lasciò andare ed io caddi sul fianco, mi girai a guardarlo.
Aveva la fronte e il petto imperlati di sudore e pure io non ero da meno.
Ora volevo solo stringermi tra le sue braccia, baciarlo e dirgli quanto fosse stato bello. Laito si sdraiò vicino a me, io mi avvinghiai subito a lui iniziando a baciargli il collo, il petto, il mento.
"Aspetta ho una , anzi, due cose da darti." A malavoglia si alzò raggiungendo i suoi pantaloni.
"La prima, che ora è la più importante." Lanciò vicino a me una scatola tipo quella delle medicine, quando l'aprii ci trovai dentro una sola pillola.
Mi misi seduta e lessi la scatola 'pillola del giorno dopo'.
"Scusa, ma vedi, a me non piace usare il preservativo."
La ingoiai per poi sedermi sul bordo del letto.
Lui si sedette vicino a me, con una mano dietro la schiena.
"E ora la seconda." Mi diede una scatolina, la aprii e ci trovai una collanina dorata con un ciondolino dove è incastonata quella che sembra essere una pietra preziosa.
"È bellissima. Non dovevi."
"Tranquilla." Me la prese di mano e mi aiutò a metterla.
"Questo e altro per te."

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora