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Decidemmo di andare nel bagno Delle ragazze, non penso che lì sarebbero entrati. Iniziai a camminare mentre con sguardo vigile controllavo che nessuno dei fratelli ci stesse dietro.
Ogni tanto rivolgevo qualche sguardo alla ragazza.
Poverina,ora verrà a sapere che suo padre l'ha abbandonata.
Sarà un grande shock per lei.
Entrammo in bagno.
"Lo sai a memoria?"
"Sì" le diedi in mano il telefono e lei senza esitazione iniziò a digitare.
Mise il telefono all'orecchio, lo sentivo squillare, ma nessuno sembrava rispondere.
Poi "Papà! Sono io, ti pre..."
Yui si interruppe bruscamente.
Le aveva chiuso la chiamata in faccia.
Si appoggiò con la schiena al muro mentre guardava lo schermo del telefono.
Iniziò ad accasciarsi a terra con gli occhi lucidi.
"Che significa?" Mi guardò, voleva disperatamente una spiegazione.
"Mi ha abbandonata? Lui... sapeva?"
Delle lacrime iniziarono a rigarle il viso.
Appoggiò il telefono per terra e iniziò a tenere tra le mani un crocifisso che portava al collo, alzò lo sguardo al soffitto "Dio, perché?"
Mi inginocchiai vicino a lei riprendendo il telefono.
Iniziai ad accarezzarle il braccio.
"Mi dispiace Yui."
La ragazza mi guardò.
"Tranquilla, infondo non è colpa di nessuno."
Nonostante suo padre l'avesse abbandonata non è minimamente arrabbiata con lui, anzi, sembra averlo perdonato.
La abbracciai.
"Nessuno di loro ti ha ancora fatto male, vero?"
Lei scosse la testa.
"Mi sono fatta furba." Si asciugò le lacrime "Il mio sangue ha qualcosa di speciale, come sono entrata in casa loro hanno cercato ad ogni costo di mordermi, allora ho detto che avrei scelto io da chi farmi mordere. Quindi ho scelto Shu."
"È quello biondo giusto? Che dorme sempre e che sembra fregarsene di tutto e di tutti?"
"Esatto, per questo l'ho scelto, perché era l'unico a cui non importava di me."
Ci fu un attimo di silenzio.
"Non voglio farmi mordere perché vedi, io voglio diventare suora."
"Ci tieni molto alla religione."
"Sì, insomma mio padre ,o meglio il mio patrigno, è un prete. Sono cresciuta con la religione."
Io non sono mai stata troppo attaccata alla religione, la Norvegia è uno stato principalmente laico, quindi sono pochi i credenti.
Non mi aspettavo di trovare dei cattolici in Giappone.
Comunque convinsi Yui ad uscire di lì, ormai era passato troppo tempo e i fratelli avrebbero potuto insospettirsi o farsi strane idee.
Arrivate alle scale vedemmo niente di meno che Shu, che dormiva beato su uno degli scalini.
Non gli avevo mai parlato, era praticamente impossibili visto che dorme costantemente.
Cercammo di salire le scale senza svegliarlo. Però non fu così, appena la ragazza gli passò affianco lui aprì gli occhi.
"Eccoti finalmente, ti stavano cercando, sei sparita. Per colpa tua mi hanno svegliato più volte."
La prese per il polso e sembrava farle male, non sembrava avere buone intenzioni nonostante avesse uno sguardo tra i più calmi che avessi mai visto.
Non si era nemmeno accorto di me.
"Voleva stare da sola, tutti le stanno addosso."
Non mi guardò nemmeno, per un momento dubitai che non mi avesse sentito.
"Oh, la nuova bambolina di Laito. "
Alzai gli occhi al cielo, non volevo sentire ste cazzate.
Sottrai la ragazza dalle sue grinfie e iniziai a salire le scale senza girarmi, sapevo che probabilmente stava soghignando e non volevo dargli nessuna soddisfazione.

Ovviamente cancellai la chiamata effettuata dalla cronologia.
Sempre meglio essere prudenti.
Finalmente Laito si decise a darmi un appuntamento per andare a casa sua. Peccato che non potrò conoscere il suoi, sono davvero curiosa di sapere come siano.
Per un attimo ripensai alle parole di Shu. La sua nuova bambolina.
No, ormai è già da un paio di mesi che ci frequentiamo e non è da lui, lo si capisce dal comportamento di tutte le ragazze che gli stanno addosso.
Ogni tanto mi capita di origliare Delle conversazioni nei corridoi: si stanno facendo tutte le ipotesi possibili sul perché stia ancora con me.
Alcune pensano per la mia dote, ma non ha senso. Lui è già ricchissimo e poi ci sono ragazze molto più ricche di me. Altre hanno pensato che io gli abbia proposto un patto o cose simili.
Certo che piuttosto che impegnarsi così tanto per ste cose dovrebbero impegnarsi di più sulla scuola.
Invece preferiscono farsi raccomandare. Il massimo del risultato con il minimo sforzo.
Comunque cerco di ignorare queste che non hanno nulla di meglio da fare se non sparlare degli altri.
In quel momento ricevetti un messaggio da parte di Laito, mi chiedeva se ero disponibile per domani così avrei potuto visitare casa sua.
Prima rifiuta continuamente e ora mi invita subito il giorno dopo?
Penso non capirò mai fino a fondo sto ragazzo. Ovviamente accettai e la sua risposta non si fece aspettare.
Sarebbe passato a prendermi poco dopo mangiato. Inoltre mi consigliò di coprirmi il più possibile, preferisce non rischiare.
Quante paranoie! Capisco che sono vampiri, ma non saranno mica così disumani ed affamati da volere il sangue di qualunque umana varchi la soglia di casa loro.
Mi sedetti sul letto e sospirai, avevo il sospetto che domani non sarebbe stata una giornata tranquilla.

"Buongiorno signora Olsen! È incantevole come sempre." Laito prese la mano di mia madre baciandone il dorso. "Sai che ormai non c'è più bisogno di queste formalità, ormai è da mesi che frequenti Kornelia e pure questa casa." Lasciò andare la mano di mia madre e le sorrise "Mi viene naturale."
Mi mise una mano sulle spalle e ci dirigemmo verso la limousine.
Il viaggio fu piuttosto lungo e finimmo praticamente fuori città, in una strada in mezzo ai boschi, era un posto completamente isolato dal mondo.
Poi finalmenti vidi un grande cancello e dietro di questo una villa gigantesca, dall'apetto sembrava quasi abbandonata.
Quindi è questa villa Sakamaki?

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora