XXI

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Mi girai verso di lui e gli diedi un piccolo bacio a stampo. Proprio in questo momento mi venne una gran sete, mi sentivo la bocca asciutta e le labbra screpolate.
"Senti, so che non è il momento ma...ho sete. "
"Perfetto, siamo in due!" Affermò guardandomi il collo.
"Dai." Misi una mano sul suo petto e lo spinsi leggermente "Vado un attimo a bere in cucina e torno."
Lo sentii prendermi per il polso "Sai che non puoi andare in giro da sola."
Guardai Laito. La cucina, da quel che ho capito è subito dopo le scale, quindi avrei fatto in fretta.
"Non è lontano da camera tua, faccio veloce."
Sospirò.
"Va bene, ti aspetto."
Gli sorrisi ed uscii dalla porta, andai a passo veloce, era brutto doversi muovere restando sempre vigili perché qualcuno poteva apparirmi alle spalle da un momento all'altro, però quando imboccai il corridoio che portava alla cucina sentii una voce.
"Te lo giuro sta male! Avresti dovuto vederlo!"
Lo riconobbi subito: era Ayato e provveniva dalla cucina.
Mi fermai e ascoltai, ci fu silenzio, nessuno rispose alla sua affermazione.
"Kanato rispondimi!"
La porta era socchiusa e sbirciai. Non riuscivo a vedere Ayato, potevo solo vedere un ragazzo seduto al tavolo della cucina, aveva i capelli viola e gli occhi del medesimo colore, era molto più basso e esile rispetto ai suoi fratelli. Aveva le occhiaie, sembrava non dormisse da giorni, inoltre aveva pure un volto scavato e questo gli conferiva un'aria ancora più malaticcia. Quello che però mi colpì di più fu l'orsacchiotto che teneva accuratamente seduto sulle proprie ginocchia.
Si stava mangiando una torta con molto gusto e non sembrava per nulla badare al fratello che gli aveva urlato contro fino a quel momento.
Ayato sbatté una mano sul tavolo. "Cazzo! Ascoltami!"
L'altro sembrò guardarlo infastidito "Non mi importa di quello che fa Laito! Inoltre stai disturbando Teddy!"
"È nostro fratello. Non ha mai fatto così e..."
Lo interruppe.
"Mi lasci finire la mia torta in pace?!"
Ci fu un secondo momento di silenzio, sentivo che in quel momento dovevo andarmene e così feci, fortunatamente non si accorsero che ero lì, molto meglio così. Almeno ora so che Ayato cercherà di allontanarmi da Laito, non lo permetterò.

Arrivai in camera di Laito con il fiatone, lui se ne stava seduto sulla poltrona, sembrava davvero in ansia. Quando mi vide si accorse subito del mio stato e si allarmò. Aveva paura qualcuno mi avesse fatto qualcosa, lo rassicurai e lo feci sedere. Avevo la bocca completamente asciutta e parlargli per spiegargli quello che avevo sentito poco prima fu davvero faticoso.
"Se prova a farti qualcosa giuro che lo ammazzo." Si alzò e iniziò a girare per la camera in preda al nervosismo.
"Scusa, non potresti semplicemente parlargli? Infondo è pur sempre tuo fratello e mi sembrava preoccupato per te, quindi vuol dire che ci tiene...spiegagli che è tutto normale...spiegagli come stanno le cose questa volta."
Si passò una mano tra i capelli e guardò fuori dalla finestra.
Incrociò le braccia senza staccare lo sguardo.
"Posso provarci, ma non garantisco nulla. Ora è meglio se torni a casa."
"Come? Di già?!"
Camminò verso di me fermandosi a pochi centimetri.
"Sapevo che era un errore portarti qui, scusa."
Mi prese per il polso ed uscimmo di tutta fretta, mi fece entrare nella limousine e mi fece fare il tratto da sola. Non potevo fare a meno di sentirmi vuota lì da sola. Ancora non capivo questi momenti di Laito dove cambiava umore di continuo, senza motivo apparente. Mi dava la continua sensazione che sotto ci sia molto di più e io non ne posso più di questi segreti.
Davvero ora basta.

Il mio flusso di pensieri venne interrotto quando il veicolo si fermò e l'autista mi disse di scendere.
Guardai verso di lui, mi sentivo un po'moribonda e spaesata, non capii subito perché ci fossimo fermati, poi realizzai e scesi dalla limousine. Lo osservai mentre tornava indietro, ero ancora un po'persa, il tragitto mi era sembrato così breve.
Presi le chiavi ed aprii la porta per entrare.
Era tutto così silenzioso, per un momento mi era sembrato di essere finita in un altro universo.
Volevo scoprire di più, quindi non ci pensai due volte: salii in camera e appuntai il nome della zona e della via dove si trova la villa.
Mi sarei finta ammalata per restare a casa e avrei ispezionato i dintorni e magari anche dentro per capire di più,perché già sapevo che Laito non avrebbe mai detto niente.
Nel caso qualcuno mi dovesse scoprire dirò di aver dimenticato qualcosa.

Appena sveglia scrissi subito a Laito che non stavo bene e che quindi non sarei andata a scuola quella sera. Quando mi provai la febbre usai un trucchetto per far sembrare mi fossi ammalata. I miei si fidano ciecamente di me quindi non ebbi problemi. Avevo letto appuntato sul calendario che proprio quella sera i miei sarebbero usciti a cena. In un primo momento volevano annullare l'impegno.
"State tranquilli, ho solo un po'di febbre, nulla di grave, se c'è qualcosa al massimo vi chiamo."
Aspettai fossero lontani con l'auto per vestirmi, indossare la mascherina e mettere dei cuscini sotto le coperte per far sembrare io stessi riposando. Presi delle scarpe dall'armadio me le misi e uscii.
Presi il primo taxi e andammo a destinazione.

Ovviamente, prima cosa, controllare l'esterno. Avevano un enorme giardino che ricopriva tutta l'area intorno alla villa, era davvero ben curato, mi chiedo quanti giardinieri lavorino per loro.
Soprattutto la parte sul retro era molto estesa e io ovviamente la perlustrai tutta. Quando ormai ero in fondo notai che c'era una stradina fatta di ghiaia che andava dentro al bosco. Era buio però mi feci coraggio e la intrapresi.
I miei occhi vedevano a fatica, ma non ci volle molto prima che la strada si aprì e mi trovai davanti ad una recinzione, appoggiai una mano sul cancello che si apri rumorosamente.
Accesi la torcia del telefono e mi resi conto che quello era un cimitero...con sole due lapidi.
Mi avvicinai alla prima.
Non c'erano foto o scritte, c'era solo un nome: "Beatrix".
Rimasi a guardarla e poi mi avvicinai all'altra.
Esattamente come la prima niente foto o scritte.
Solo un nome.
"Cordelia".







Lo so che volete uccidermi perché non sono più attiva, però vado a scuola, quando posso lavoro e dovrò pure studiare per la patente. Inoltre ora faccio pure cosplay che mi porta via maggior parte del mio tempo libero.
PS. Indovinate di chi faccio il cosplay?

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora