XIII

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Studiammo per malapena quindici minuti e lui iniziò già a lamentarsi.
Sembrava stesse subendo le pene dell'inferno.
"Perché dobbiamo studiare? Ci sono cose molto più divertenti di fare!"
"Me lo hai chiesto tu."
Portò le braccia dietro alla testa guardando il soffitto.
"Allora non voglio più studiare." Chiuse sia il suo che il mio libro di colpo e poi si girò con la sedia verso di me.
Iniziò ad osservarmi e portò una mano sul mio ginocchio.
"Che belle gambe."
Posò il suo sguardo più in cima, verso la canotta, vidi chiaramente che cercava di scorgere qualcosa del mio seno.
Mi sentii avvampare, avevo paura di guardarlo negli occhi, sentivo che lui cercava il mio sguardo.
Tirò la mia sedia verso la sua e sentii le sue braccia avvinghiarsi attorno alla mia vita.
"L-laito."
"Sei così bella."
Appoggiò la testa sulla mia spalla, questa situazione mi mette tenerezza. Ora lui ha gli occhi chiusi, istintivamente gli accarezzo i capelli morbidi. Laito sembra rilassarsi alle mie carezze.
"Andiamo sul letto?"
"Sul letto?!" Gli feci eco arrossendo, pensai subito male.
"Così siamo più comodi, almeno non abbiamo problemi a farci le coccole."
Farci le coccole? Sentii il cuore accelerare.
Mi baciò la guancia.
"Sento che l'idea ti piace."
Si alzò dalla sedia e mi prese in braccio, presa alla sprovvista mi strinsi a lui.
Una volta arrivato al letto si sdraiò vicino a me, portando nuovamente la testa alla mia spalla.
Si strinse a me, a tal punto che i nostri corpi combaciavano perfettamente, toccandosi in ogni punto.
Mi sentivo imbarazzata: le sue braccia mi stringono,le sue mani accarezzano la mia schiena,il suo petto schiaccia il mio seno e le nostre gambe sono aggrovigliate.
Però devo ammettere che la situazione mi piace.
"Kornelia-chan, sento il tuo profumo ovunque."
Dopo aver detto questo sentii qualcosa iniziare a premere sull'interno coscia.
Arrossii subito capendo di cosa si trattava.
Ma non mi lamentai, sapevo che lui non poteva farci niente e che certe cose sono difficili da controllare.
"Come va col morso sul seno? Ti fa male?"
Scesi dalle nuvole e lo guardai.
"Non è così evidente come il primo, ma ogni tanto fa male."
"Posso guardare?"
La richiesta mi spiazzò un attimo. Alla fine abbassai la canotta quanto serviva per permettergli di vedere, io mi misi a guardare da un'altra parte in preda all'imbarazzo.
Improvvisamente lui mi toccò la ferita, ed io , sia per il dolore che per il gesto inaspettato, mossi una gambe. Con questa gli toccai il membro, lo sentii cacciare un gemito , che inizialmente pensai di dolore, allora abbassai lo sguardo, stavo giusto per scusarmi quando mi accorsi che in verità lui si stava eccitando.
Ha le guance leggermente rosse e il respiro inizia a farsi affannato.
Come per ricambiare il gesto piegò una delle sue gambe, arrivando a premere sulla mia vagina.
Automaticamente mi irrigidii, il suo sguardo si faceva sempre più intenso ed eccitato.
Alla fine lui si mise sopra di me.
La mia mente iniziò a viaggiare: mi immaginai Laito spogliarmi frettolosamente, voglioso di vedere ogni centimetro del mio corpo nudo. Baciarmi freneticamente mentre non facevamo altro che esplorare l'uno il corpo dell'altra.
Lo desidero.
Lo desidero più di ogni altra cosa , in questo momento ci siamo solo io e lui. Il resto del mondo sembra solo un miraggio a cui non voglio dar peso.
Una grande parte di me voleva permettergli di prendermi e farmi sua.
Questi pensieri fugaci , fatti in qualche secondo vennero interrotti dalla sua voce.
"Fatti baciare, ti prego, baciami come quella volta negli spogliatoi."
Avvicinò il suo volto al mio.
Quindi è questo l'effetto che lui fa alle donne?
Lo assecondai, volevo assolutamente renderlo felice.
Proprio come quella volta misi le braccia intorno al suo collo ed iniziammo a baciarci freneticamente, la sua lingua tocca la mia.
Si staccò per mettersi seduto al bordo del letto e lui mi invitò a sedersi sulle sue gambe.
Invito che accettai ben volentieri.
"Voglio darti tutto il mio amore."
Detto questo iniziammo nuovamente a baciarci. Sentivo il suo membro premere sulla mia vagina e questo mi eccitò ancora di più.
Come se non bastasse lui iniziò ad accarezzarmi il sedere.
In quel momento desideravo che lui mi buttasse bruscamente sul letto e che dopo avermi spogliata iniziassimo a far l'amore.
Ero praticamente certa che lui lo avesse capito, perché lui si staccò da me e iniziò a guardarmi con un sorriso malizioso.
"Dimmi Kornelia, tu mi ami?"
Rimasi bloccata.
Già, in questo momento desidero i suoi baci, le sue attenzioni e pure il suo corpo, ma lo amo? Oppure sono solo eccitata?
Lo guardavo incredula, senza trovare una risposta.
Improvvisamente il mio telefono iniziò a vibrare, lo avevo lasciato sulla scrivania e iniziò a fare un rumore assordante.
Mi alzai e andai a guardare.
Cazzo! Mi devo preparare per andare a scuola.
"Cosa c'è?"
"Mi devo preparare per andare a scuola."
"Possiamo andarci insieme?"
"Ma tu hai qua la divisa?"
"Ovvio!" Affermò tirandola fuori dallo zaino.
"Bene, tu cambiati pure qui, io vado in bagno."
Corsi in bagno.
Ripensai a quello successo poco prima, avevo assolutamente bisogno di parlarne con qualcuno, non ero mai stata così confusa prima d'ora.
Ma la paura che tutto quello che lui stava facendo è solo per portarmi a letto si ripresentò.
Poco fa ci è mancato poco, però è stato così bello.
Forse avrebbe dovuto rendere più dura la sua prova?



Scusate se non aggiorno più così spesso, ma ultimamente ho molti impegni.
Comunque sono felice che la storia stia avendo vi stia piacendo.

Questo non è amore ||Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora