Capitolo due. - "Gucci."

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Italy, Florence.

Una giovane bambina, di sei anni, si svegliò dal suo tenero sonno. Le coperte avvolte producevano il giusto calore.

La bambina si mise seduta sul letto, sbattendo per sbaglio la testa sul piano in legno del suo letto a castello. «Ouch...» sospirò toccandosi la testa. "È sempre la stessa storia." pensò.

La bambina si alzò e andò fuori. Come al solito non c'era nessuno a casa. Il padre, insieme alla madre, lavoravano sempre, la piccola si sentiva così sola, senza affetto.

Quasi quasi odiava il lavoro dei suoi genitori.

Voleva semplicemente più contatto, aveva bisogno di affetto, di un sostegno da entrambi, non da una domestica.

«Signorina.» la incontrò Francisca.
«Buongiorno.» disse la bambina.

«Pensavo dormisse. Le stavo portando la colazione.» sussurrò.
«No, non stavo dormendo. Me la porti sul tavolo?» chiese mentre si dirigeva in cucina.

La donna seguì la bambina mentre reggeva con le mani il vassoio d'acciaio. «Signorina Issartel, ha dormito bene?»

«Sì, perché me lo chiedi?» la guardò con curiosità.
«Così, volevo solo sapere.» disse la donna e poggiò il vassoio davanti a Keana.
«Grazie.»

La bambina davanti ai suoi occhi castani, trovò due croissant, una spremuta d'arancia, tre fette biscottate dove sul piano c'era della Nutella. «Mamma mia.» disse mentre i suoi occhi brillarono.

«Mentre lei mangia, io vado a sistemarle la camera.» disse la donna e girò i tacchi.

Keana Issartel, figlia dei Signori Issartel era una bambina di soli sei anni. La sua vita era composta da una noia mortale. Era il completo contrario di quella della sua amica Lauren Jauregui.

Loro due si conobbero l'anno scorso, ad un incontro tra stilisti lì a Milano. Gli occhi verdi della bambina timida si erano immersi in quelli castani della bambina.

Lauren non la considerava tanto come un'amica, dopotutto la sentiva poco e niente e questo le faceva male.

Keana adorava un sacco Lauren, quella sua prepotenza. Era così curiosa di lei, voleva conoscerla più a fondo. Il padre di Keana, non aveva mai un giorno libero, e quando lo aveva, cioè raramente, poteva sentire la sua amica tramite telefonata.

Keana unì i due toast e iniziò a mangiarli con gusto. «Mh.» ogni tanto guardava le foto appese alle pareti lilla.

Dopo aver voltato lo sguardo, si rivolse ad uno scaffale dove c'erano vari premi vinti dai suoi genitori. In quella stanza silenziosa, si sentiva solamente lo sgranocchiare del toast.

Dopo aver finito, iniziò a mangiare i croissant ripieni di crema. Mentre mangiava la bambina dondolava le gambine. Francisca ci stava mettendo troppo, ma non le interessava molto.

L'attenzione della piccola, venne attirata dal cucciolo di Rottweiler. «Oh, ciao bellissimo.» sorrise la bambina, era indecisa se scendere per fargli una carezza o no.

Il piagnucolare del cucciolo le scaldò il cuore. La bambina bevve un po' di succo d'arancia e scese dalla sedia per giocare con il cagnolino.

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