Capitolo dieci. - "Ricordi."

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Lauren era pronta per rivivere quei ricordi. Attendeva con ansia la risposta di Camila, i suoi occhi marroni la guardarono con tenerezza. «Va bene.» disse piano e Lauren strinse dolcemente le mani di Camila, felice.

«Però, andiamo di là, così saremo comode.» disse Camila indicando la panchina più avanti.
«Va bene.» annuì Lauren per poi essere trascinata via.

Mentre camminavano verso la panchina, Camila aprì bocca e guardò la maggiore che non vedeva l'ora di sapere quale passato avesse trascorso.

«Lauren, io ti racconterò tutto ciò che ricordo. Solo che vorrei capire cosa mi nascondi tu, capisci?» chiese sedendosi e Lauren la seguì con un po' di insicurezza.
«Camila.» sussurrò Lauren ma qualcosa le disse che doveva dire ciò che aveva passato.

«Sì.» disse finalmente e Camila annuì dolcemente per poi darle un bacio sulla guancia. Lauren non aveva mai ricevuto un bacio così bello.

«Il nostro primo incontro, è stato quindici anni fa.» disse Camila sorridendo alla maggiore che iniziò ad ascoltarla con interesse e attenzione. «In un locale dove avevamo preso la pizza. La nostra prima pizza a Los Angeles.»

«Quindi, sicuramente era una pizza fake, no?» chiese Lauren ricordando le precedenti parole di Camila.
«Sì, pizza fake.» rise. «Ricordo che mi ero avvicinata a te che stavi giocando con delle macchinine.»

«Mi piacevano le Porsche da piccola, le amavo. Ora posso permettermi di averne quante ne voglio.» disse con soddisfazione e Camila sospirò sorridendo.
«Lo so.» disse.
«Avevo dei giocattoli, ricordo.» disse Lauren.

«Avevi una bambola. La mia bambola.» iniziò Camila. «La sera in cui ti ho vista per la prima volta, ricordo che tu mi dessi la Porsche e io in cambio, ti diedi la mia bambola.»

«La tua bambola.» disse tenendolo a mente. «Capisco.» disse. «Mia madre mi tolse tutto, avevo un unicorno, la bambola e un peluche, Nala.» disse Lauren guardandola. «Mi portò via tutto.»

«Nala?» chiese Camila. «Il leoncino che ti avevo regalato per il tuo diciottesimo?» chiese con certezza.
«Sì, quello.» sussurrò Lauren. «Ho sofferto così tanto, ma ti prego. Continua.»

«Ci siamo separate, tu eri tornata con i tuoi genitori. Ricordo che avevi un carattere tosto, mi stavi antipatica.» ammise Camila accarezzandole la guancia. «Ma non appena le mie orecchie udirono le tue storie perché volevi restare, il mio cuore si scaldò.»

«Davvero?»

«Non avevo nessuno, con me. Eri la prima bambina che vidi una volta arrivata a Los Angeles.» disse Camila e Lauren sospirò profondamente.

Cadde il silenzio.

«Ci siamo viste due settimane dopo.» disse la minore. «Al parco.» spiegò. «Questo.» disse precisa.

«Questo parco.» ripeté Lauren toccandosi la tempia. «Capisco...»

«Qui mi avevi difesa da dei ragazzi, ora non so dove siano.» sospirò. «Ti avevano ridotta veramente male.» disse con dolore al ricordo.

«Questa... Cicatrice, quindi... Insomma.»

«Sì, Lauren. Quella cicatrice dimostra che ti sei "sacrificata" per me, quel giorno. Hai avuto tanto coraggio, avevi solo cinque anni.»

«Poi?»

«Poi niente. abbiamo smesso di vederci, fino al giorno del tuo compleanno. Eri fidanzata.» le ricordò Camila e Lauren annuì.
«Con Luis Santos.» disse.

«Penso che sia finito qui.» disse Camila non ricordando altro. «Ora spiegami cosa ti succede.»

«Non dirlo a nessuno, scimmietta.» disse Lauren mentre la guardava.
«Scimmietta?»

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