Finito il funerale, Lauren prese le spalle di Camila e la portò via da lì. «Come stai?»
«Non lo so.» disse Camila con dolore. «Mi sento male. Mi odio davvero tanto.»
Lauren sospirò mentre si metteva le mani nelle tasche zuppe della felpa. Il suo cervello stava cercando di elaborare qualcosa da dire. «Non dovresti.» disse piano Lauren e Camila negò con la testa.
«Mio padre stava male. Faticava.» disse Camila guardando la ragazza al suo fianco.
«Camila, smettila.» disse Lauren fermandosi.Camila stava ancora sotto l'ombrello e guardò Lauren con un leggero interesse. «Non è colpa tua.» disse avvicinandosi a lei e Camila rimase immobile. «Se fosse successo a mio padre, non mi darei colpa.»
«No?» chiese.
«Nessuno sa quando la morte viene a bussare in casa.» sorrise leggermente Lauren abbracciandola, Camila fece cadere l'ombrello e strinse a sé Lauren.«Va bene, cercherò di vederla in questo modo.» disse Camila al suo orecchio.
«Brava, è quello che voglio.»Lauren accompagnò Camila a casa sua. Di conseguenza lei avrebbe chiamato un taxi per farsi venire a prendere.
Durante l'attesa, Camila rimase seduta sui gradini, Lauren invece rimase in piedi, la ragazza cercò di prendersi un pacchetto di sigarette ma non appena notò che erano zuppe si mise ad imprecare.
«Che succede?» chiese Camila guardandola intanto continuava a ripararsi dalla pioggia con l'ombrello di Lauren.
«Ho le sigarette bagnate.» disse Lauren sbuffando.«Quante ne hai?»
«Sette. Dio, ma perché deve piovere? Nemmeno nei film.» sbuffò Lauren e Camila rise per la prima volta in questa giornata.
«Sei davvero simpatica, Lauren.» disse Camila e Lauren sorrise un po'.
«In effetti hai ragione.» disse vantandosi.
«Come sempre, il tuo narcisismo non si smentisce mai, eh?»«Mh, no. Non vedo il perché dovrebbe farlo, signorina.» disse Lauren completamente zuppa. «Hai freddo?»
«No, non credo... Sono bagnata, in tutti i sensi sì, ma in effetti, sento un po' di freddo.» sussurrò Camila e Lauren alzò il sopracciglio.
«"In tutti i sensi"?» rimase sorpresa e Camila negò.
«Scherzavo. Vedi? Pensi sempre male.»«Non è vero! Non penso sempre male.» ribattè Lauren guardandola male. «Non ho una mente perversa, sono una persona per bene.»
«Sìsì, lo credo.» rise Camila e Lauren sorrise spontaneamente.
«Forse un pochino hai ragione.» ammise.La macchina gialla arrivò davanti casa di Camila. Lauren si voltò e vide il veicolo e sorrise. «Oh, vedo che è arrivato.» disse con quasi entusiasmo. «Camila, ci vediamo domani?»
«Sì, penso che sia un'ottima idea!» disse Camila mentre chiudeva l'ombrello, la cubana si alzò e andò da lei per renderglielo.
«Tieni, questo è tuo.»«Sei pazza a stare così sotto la pioggia.» disse piano Lauren.
«Devo rendertelo.» disse Camila dandole l'ombrello in mano.
«Potevi rendermelo anche domani, ci saremo viste.»«Lo so, ma preferisco anticipare le cose.» disse Camila e il taxi suonò facendo sobbalzare le due ragazze.
«Mh, stronzo.» ringhiò Lauren. «Beh, domani dove ci vediamo?»«Verrai nel mio studio?»
«Ci sta, possiamo trovarci lì. Beh, ciao Camila, dormi bene.» disse Lauren alzando la mano leggermente per poi salire sulla macchina gialla che subito partì.
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HUMBLE.
FanficAnno 2001. Tutto iniziò da lì quando una famiglia decise di trasferirsi nella grande Los Angeles per scopi lavorativi. In quella data accaddero cose che non si potevano dimenticare e lo stesso era per la piccola della famiglia, una bambina strappata...