Camila era entrata dentro la stanza di Lauren nella quale c'erano tanti disegnini impressi sul muro. Lauren era stesa sul lettino.
I suoi occhietti verdi erano spenti, era silenziosa. Il suo nasino era fasciato. «Laur.» disse Camila e Lauren la guardò senza dire nulla.
Camila si arrampicò sul letto e si sedette vicino a Lauren, la guardò con dispiacere. «Mi dispiace.»
La bambina stesa sul letto, negò con la testa. «No.» disse. «Non dispiacerti.» disse sospirando. «Tu stai bene?»
«Io sì. Tu no.» sussurrò, Lauren sorrise e le prese la manina.
«Tranquilla, ho solo il naso rotto.»«Come solo? È grave quello che ti hanno fatto...» sospirò.
«Non ne saresti uscita viva.» disse Lauren.
«Ho fatto bene.»«Ma...»
«Camila, mi sarei sentita male se non fossi andata in tuo soccorso. Sono già un disastro così.» respirò profondamente. «Non avrei permesso che tu stessi male, sarebbe stato da co... Co...»
«Codardi?»
«Sì, codardi. Io non sono codarda.» disse. «È l'unica cosa di cui puoi stare certa.» le strinse la mano e Camila sorrise un po'.
«Hai ancora la macchinina?» chiese.
«Sì, certo. È sempre con me.» mormorò prendendola dalla tasca. «Tuo padre non c'è.» disse Camila mentre diede la macchina a Lauren.La bambina dagli occhi verdi la prese e la guardò, era senza un graffio. «L'hai tenuta in tasca tutto il tempo?» chiese e Camila annuì.
«Certo.»«Grazie.» le diede la macchinina. «Mi piace quello che fai per me.» disse. «Sei diversa dalle altre persone.»
«Sono diversa?» chiese Camila.
«Nel senso, dentro. Hai un carattere dolce.» sorrise. «Mi piace.»«Ti piace?» la guardò.
«Uffa, lascia perdere. Non capisci.» disse acida Lauren e fece ridere Camila.«Dai, che noiosa.» ridacchiò. «Spiegati.»
«Mi tratti diversamente da come mi trattano le altre persone. Vedo nel tuo sguardo voglia di aiutarmi, di farmi sentire tranquilla.» disse.
«Lauren, siamo amiche, no?» la guardò dolcemente mentre dondolava le gambine nel vuoto.
«Siamo amiche, ho davvero bisogno di te.» disse sospirando. «Voglio che ci sia qualcuno nella mia vita.»«Un fidanzato?»
«Un'amica.» disse. «Io del fidanzato non me ne faccio niente.» ringhiò.
«Scherzavo.» disse Camila sospirando.«Meglio che tu lo sappia comunque.» disse Lauren seria.
«Tutti noi cresciamo, Lauren. La tua voglia di avere qualcuno di importante nella tua vita, inizierà a nascere e a crescere.» disse Camila accarezzandole la mano.
«Perché?»
«Perché ti sentirai sola, incompleta.» disse. «Ognuno ha bisogno d'amore da dare e ricevere.»
«Nessuno se lo meriterebbe, sinceramente.» disse.
«Chi ti ha detto questa cretinata?»«Mia madre.» disse.
«È vero.» ringhiò Camila lasciando la sua mano.
«Non ti scaldare.» la guardò Lauren, cercò di mettersi seduta ma un forte dolore allo stomaco le venne all'improvviso. «Ugh!»«Ti aiuto.» disse Camila e aiutò la sua amichetta.
«Sappi che non ci sarà nessuno con me.»Camila negò con la testa e sorrise. «Intanto, statti zitta.» le sorrise per poi dare un bacio sulla sua guancia e Lauren brontolò.
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HUMBLE.
FanfictionAnno 2001. Tutto iniziò da lì quando una famiglia decise di trasferirsi nella grande Los Angeles per scopi lavorativi. In quella data accaddero cose che non si potevano dimenticare e lo stesso era per la piccola della famiglia, una bambina strappata...