Capitolo ventuno. - "Ho problemi."

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Le ore passate, Lauren e Camila le trascorsero insieme, non ci furono tante parole, non ci furono tanti dialoghi, non ci fu nulla di speciale in loro, se non gli sguardi intensi.

Il corpo nudo di Camila, si mise a pancia in su, la sua mano era appoggiata sull'addome, lo sguardo rivolto verso Lauren, la fece sorridere involontariamente.

Lauren, appoggiata sul materasso, distesa di lato, guardava Camila, in lei c'era un certo senso d'amore ma dall'altra parte dello sguardo, c'era solo vuoto. Non si sapeva cosa stava passando la testa di Camila, non sapeva come mai il suo cervello si sentisse in un certo senso "frullato". «Dimmi, che hai?» la guardò Jauregui ma Camila negò con la testa.
«Non lo so.» intanto girò il viso, lasciando Lauren che le guardasse il profilo.

«Ti vedo strana, vuoi parlarne?» chiese Lauren guardandola con amore, intanto si avvicinò a lei e le baciò la guancia, scese un po' e sue labbra sentirono la sua clavicola. Camila accarezzò un po' la chioma di Lauren, stando in silenzio, non sapendo nemmeno lei di cosa parlare.

«Se vuoi ti porto da un medico, solo tu sai cos'hai...» disse Lauren catturando le labbra di Camila alle sue. «Andrà bene, bisogna solo cercare di alzarci.» le sorrise e Camila annuì un po' e si mise seduta sul letto.

Le sue ragazze si misero in piedi e con una salda tenuta di mano, andarono in bagno per farsi un bel bagno caldo. «Mi faranno qualcosa?» chiese Camila ma Lauren negò.
«Penso che ci siano medici che ti diranno un po' cos'hai.» disse Lauren e Camila si trovò ad alzare le spalle, un po' preoccupata.

Le due entrarono in una stanza colorata da una tonalità senape, una vetrata mostrava i grattacieli alti. La stanzina era piccola, calda e dalla forma quasi triangolare. «Ci vedrà qualcuno?» chiese Camila mentre guardava Lauren, non accorgendosi della vasca presente.

«Mh, no?» alzò il sopracciglio Lauren e Camila sorrise un po', non appena notò la vasca dalla forma quasi rotonda. Camila non appena la vide, pensò che fosse a forma di nuvola.
«È spaziosa.»
«Adatta per me e te.» sorrise Lauren lasciandole un bacio sulle labbra.

Le due riempirono l'acqua fino a scavalcare il bordo della vasca rivestito da mattonelle marroni. La vasca era piena d'acqua calda, le due si guardarono e Camila buttò fuori dalle labbra, un sospiro intenso e pieno di sollievo.

Ci voleva proprio.

«Dopo andate dal medico, andrò a dare delle dritte su come realizzare la passerella.» disse Camila e Lauren sorrise, giocando un po' con la schiuma.
«Come vorresti farla?» le chiese e Camila ci pensò.
«Ho un senso di indecisione, pensavo di farlo a base di terra/mare, anche perché comunque la collezione sarà su primavera-estate.» disse Camila.

«Ti consiglierei di aggiungerci qualche dettaglio.» sorrise Lauren consigliandole.
«Tipo?»
«Tipo che so, magari hai una collezione uomo, estiva e magari lo fai sfilare con una tavola da surf.» disse Lauren e Camila alzò il sopracciglio sentendosi colpita da questa idea. «Secondo me ci può stare.» la guardò e Camila annuì.
«Non è male, questo senza ombra di dubbio.» mormorò rilassandosi.

Lauren e Camila rimasero a parlare e ognuna si lavava con calma. «Quindi, hai pensato ora?»
«A come rendere la passerella? Sì, penso che farò lo dividerò in due parti, una parte sarà colorata da del semplice azzurrino mentre l'altra Invece sarà a base di erba sintetica.» ci pensò Camila. «I miei modelli e modelle dovranno sfilare con appunto, come hai detto tu, degli oggetti in modo da rendere tutto realistico.» sorrise Camila e Lauren si bagnò i capelli.

«Come farai?»
«Per i modelli sarà una cosa semplice, con qualcosa di estivo, per le modelle penso che ci applicherò qualcosa, ad esempio qualche ghirlanda, collane floreali e altre cose. Vorrei che siano un "tutt'uno con la natura".» sorrise. «Il bello è Dinah, sarà dura nel convincerla di usare fiori e fiorellini per la sfilata.»
«A lei ci penseremo dopo, no?» chiese Lauren avvicinandosi a Camila, baciandola profondamente, la cubana più piccola ricambiò leggermente, fino a staccarsi e a guardare Lauren.

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