Capitolo quindici. - "Enoteca Pinchiorri."

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«Lauren, ma insomma, vuoi uscire da quel bagno?» chiese Camila mentre bussava alla porta.
«Oh, Camila! Un attimo.»

«Sono più di venti minuti che stai intrappolata in quel fottuto cesso, esci e fammi entrare.» disse Camila esasperata. «Se ti stai truccando, non esagerare perché sei già bellissima.» disse cercando di far uscire la ragazza.

Lauren uscì dal bagno. «Sei una noia mortale, Camila.» disse Jauregui e Cabello rise.
«Beh, sei tu che ci impieghi mezz'ora solo per metterti un po' di trucco.»

«Ti ricordo che tu ci hai impiegato un'ora facendoti il bagno in quella vasca, va a finire che saremo le ultime.» disse lei passando una mano tra i suoi capelli. Il suo corpo era coperto da un vestito Chanel di venticinque mila dollari.

«Invece di rimproverarmi per fatti successi due ore fa, fammi entrare che mi trucco io. Lauren, per colpa tua siamo in ritardo.»

«Oh, vaffanculo.» disse esasperata la grande per poi andare verso lo specchio.

«Grazie.» disse Camila rinchiudendosi in bagno. «Finalmente.» sospirò.

Era un po' in ansia, chissà come sarebbe stato mangiare all'Enoteca Pinchiorri. Si sentiva un po' a disagio e per di più in crisi con sé stessa visto che era presente anche la "distruttrice" Jenny Watwood. Chissà come sarebbero andate le cose.

Lauren si stava guardando allo specchio, era già tardi e Freddie le aspettava giù da più di venti minuti. Lauren lo avvisò di aspettare un altro po', tra non molto sarebbero scese.

Camila era pronta, era piuttosto felice di indossare uno dei suoi vestiti della collezione KCCE. «Eccomi.» sorrise e Lauren guardò con felicità quel corpo snello e ben dettagliato della ragazza. Sinceramente non le importò del suo vestito da ventimila dollari. Apprezzava ciò che stava sotto di quello.

Camila chiamò Dinah e Penny, ma le dissero che sarebbero andate con un taxi.

Le due ragazze scesero le scale.

«Ecco Freddie.» disse Lauren aprendo lo sportello della limousine in modo tale che Camila entrasse dentro la macchina. Una volta dentro, entrò pure lei. «Portaci all'Enoteca Pinchiorri. Lì si svolgerà il compleanno.»

«Va bene.» disse l'uomo mettendo in moto la macchina.

Lauren nella sua borsa D&G aveva una busta, dove all'interno c'era un set di gioielli: Orecchini e Collane Swarovski. In più, dentro la busta c'era una bustina di carta con dentro duemila euro.

Camila invece, non sapendo i gusti della ragazza decise di regale cinquemila dollari, in modo da spendere come voleva.

Lo sguardo di Camila osservava come le cose si muovevano in modo brusco e veloce. Jauregui poggiò la mano sul ginocchio di Camila, intanto la piccola si metteva composta sul sedile.

La mano della grande entrava senza pudore sotto la gonna di Camila, quest'ultima glielo concesse, anzi, aprì le gambe per lei.

La mano calda e ardente di Lauren si scontrò con il tessuto della mutanda di pizzo nero. «Le temperature si alzano.»

«Ti converrebbe smetterla.» disse Camila facendo togliere la mano da sotto il tessuto del vestito ben lavorato.
«E perché mai?»

«Perché... Non manca molto al nostro arrivo. Siamo già in ritardo, quindi non iniziare a fare la morta di figa.»

Lauren corrugò le sopracciglia. «Io morta di figa? Bae, non mi conosci.» sorrise beatamente Lauren mentre iniziò a stendere Camila su quel sedile.

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