Erano passati diversi giorni, Lauren e Camila stavano passando una buona permanenza lì, al Luxor. Ormai la passerella era pronta e la cubana più piccola stava gestendo un po' i suoi modelli che, nervosi, si muovevano da una parte all'altra.
Alessandro era uno di questi, lui camminava a destra e a manca con il suo completo nero con una stampa floreale perfetta ricamata in oro. I suoi capelli erano tirati dietro e i suoi occhi blu come il mare brillavano dall'emozione. «Sono così nervoso...» disse lui e Camila lo sistemava dolcemente.
«Domani, manca solo un giorno e la sfilata sarà giunta finalmente al termine.» sorrise Cabello e lui si morse il labbro inferiore.
«Mi dispiace veramente tanto per ciò che è successo giorni fa.» disse lui con una mano sul cuore. «Mi sento veramente una merda per aver lasciato passare Matthew Hussey quella notte.»Camila negò velocemente con la testa e strinse gentilmente le guance del ragazzo. «No, ormai è acqua passata, Ale.» sussurrò lei. «Mi dispiace anche a me, ma non hai colpa, non potevi sapere quali fossero le sue intenzioni.» mormorò. «Riusciremo a superare tutto questo casino.»
Lui respirò a fondo e gettò la testa all'indietro, ormai preso dal nervoso. Quando c'erano eventi del genere, lui non riusciva ad essere un po' tranquillo. «Ma perché sei nervoso?»
«Perché... E se dovessi andare male? Camila sarebbe brutto! È la mia prima sfilata.Lei sollevò il naso all'insù e inalò un po' di profumo. «Andrà bene. Ci siamo esercitati tantissimo in questi giorni. Vedrai che non succederà nulla di brutto e riuscirai a sfilare in modo spedito.»
«Spero...» disse lui mentre rimaneva dritto con la schiena facendo si che Camila gli controllasse con cura il completo che avrebbe indossato il giorno seguente.
«Non tirare dentro la pancia.» disse Camila rimproverando un po' il ragazzo che si metteva normale.
«Scusa.»Camila vide come il completo gli stava veramente bene. La bassa con delicatezza glielo tolse facendo sì che il ragazzo non sforzasse e lo rovinasse. «Questo sarà tuo.»
«Sono contento.» disse lui e Camila gli diede una maglietta e dei pantaloni corti.
«Tieni, vestiti.» disse.Il ragazzo andò in bagno e intraprese un discorso poco interessante riguardo alla sua passione per lo skateboard. Non appena uscì da lì, Camila non c'era già più. «Oh...»
La cubana era fuori mentre si faceva con calma una passeggiata, lungo la piazza. Camminò fino ad arrivare davanti all'impalcatura ormai rivestita e sorrise dolcemente, soddisfatta di quel lavoro. Dopo essersi girata, camminò ancora una volta dirigendosi per chissà dove. Sì fermò a comprare un girasole per Lauren, nella speranza di vederla.
In quella giornata, le due innamorate non si erano ancora viste, non riuscì a darsi una spiegazione degna per capire il motivo. La cubana camminò nuovamente in solitudine nella speranza di trovare la sua ragazza in modo da darle il fiore colorato di giallo. Un sorriso le invase il volto non appena una figura dai capelli corvini le si piazzò praticamente davanti agli occhi.
Dopo essersi avvicinata di poco, lei notò che Lauren, stava dialogando con i fratelli: Christopher e Taylor. Era contenta e molto sorpresa da questa loro visita, insomma, non se l'aspettava minimamente.
Camila decise comunque di avvicinarsi a loro e di premere i fianchi di Lauren e di urlarle all'orecchio. La Jauregui, ovviamente, sobbalzò e urlò anche lei dalla paura. E si mise una mano sul petto cercando di fermare il suo battito cardiaco che si era accelerato fin troppo. «Madonna santa...» disse. «Mi sono spaventata...» sussurrò con una mano sul petto.
«Immaginavo.» disse Camila dondolandosi sul posto come una bambina. «Mi piace farti questi scherzi, amore.»
«Eh, guarda...» roteò gli occhi nervosa e Camila le porse un girasole sotto al naso.
«Tieni, l'ho comprata prima.» sorrise lei e Lauren sorpresa, prese il girasole e si morse il labbro lasciando un bacio di ringraziamento alla sua donna.
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HUMBLE.
FanfictionAnno 2001. Tutto iniziò da lì quando una famiglia decise di trasferirsi nella grande Los Angeles per scopi lavorativi. In quella data accaddero cose che non si potevano dimenticare e lo stesso era per la piccola della famiglia, una bambina strappata...