Camila era rimasta avvolta dal freddo, rimase fuori per cinque ore al gelo più totale, fuori dal Luxor.
Il suo sguardo era perso nel vuoto e le lacrime uscivano a malapena dai suoi occhi color quercia. «Dovresti entrare...» intervenne la voce di Christopher. «Fa piuttosto freddo qui, dovresti stare al caldo.» sussurrò.
«No, aspetterò Lauren qui.» disse tremando fortemente facendo preoccupare il ragazzo.
«Lauren non vuole questo, Camila. Vuole che tu stia bene al caldo, quindi, entra!» disse forzando la ragazza che dopo un po' di storie continue, decise di entrare.Il caldo fece smuovere il sangue lungo le gote della cubana e la carnagione olivastra tornò ad essere normale, non troppo pallida. «Vieni, siediti qui.» disse Chris accompagnando la cubana a sedersi. Camila venne accolta subito da Taylor che con una coperta presa dalla sua stanza, l'avvolse per tenerla al caldo.
«Mettiti questa, stai al caldo.» sussurrò lei avvolgendola. Molti passanti guardarono come Camila stava diventando una sottospecie di involtino. «Non ho capito cosa sia successo, Lauren era seria, quasi non la riconoscevo più.» mormorò Taylor.Camila non rispose e continuò a toccare il soffice tessuto, con fare triste e deluso. «Magari ti chiamerà, magari si deciderà di avvisare per tenerti informata di farti sapere cos'è successo.» disse Chris. «Lauren la conosco, lei ti avviserà.»
«Basta, quando sarà momento, mi dirà. Ora non voglio sentire nessuno, non ho bisogno di sentire mosche che mi ronzano nelle orecchie. Voglio avere le scatole in pace, senza rotture di coglioni che mi dicono come stanno le cose.» sbottò Camila.Un silenzio lungo iniziò ad occupare tutta la stanza. Camila silenziosamente, si mise a piangere. Non aveva nessuno, Lauren se n'era andata e lei era rimasta da sola, nonostante ci fossero tante persone lì con lei.
Dinah sospirò non sapendo cosa fare esattamente per la sua amica. «Sono molto arrabbiata con quella ragazza.» disse Jane e Camila strinse i denti.
«Non ti ci mettere anche tu, basta. Voglio silenzio, me ne andrò in camera mia.»
«Vengo con te.» si offrì Alessandro e aiutò Camila a sollevarsi dal posto in cui era seduta.
«Grazie.»Con un gesto di capo, i due lasciarono il resto del gruppo, spostandosi nella stanza di Camila. «Puoi parlarne con me. Sfogati, amica mia.» disse lui. «Abbiamo fatto un bel lavoro, so benissimo che tu sei una stilista di successo e io una semplice persona che lavora per mostrare al mondo ciò che tu fai, ma vedi, non è così, io lavoro ma per te ci sono e ci sarò, quindi se hai bisogno di me, dimmelo... Sarò qui.»
Camila sorrise un po' alle parole di Alessandro, lo abbracciò e si appoggiò a lui con amore, prendendogli la mano con tenerezza. «Io, sono triste.»
Lui rise.
«Non l'avrei mai detto! Ma noto che nella tua tristezza c'è molta rabbia, perché?» socchiuse gli occhi colore ghiaccio.
«Perché la mia vita è una merda, io sto una merda, Lauren una merda anche lei... È una fottuta merda tutto questo.» disse Camila con un dolore al petto. «Sono stanca di tutto e di tutti. Non sopporto più questa relazione, non sto più amando le persone come un tempo, non ce la posso fare, non ho nemmeno la forza di guardare avanti al mio futuro.»Alessandro strinse la spalla della cubana, l'accarezzò e le diede un bacio sulla guancia. «Non dire così, è solo un brutto periodo. Vedrai, andrà bene e tu starai divinamente. Io ti voglio bene e per te ci sono e ci sarò sempre, lo sai più tu che io. Non sei sola.»
«Lo so, ti ringrazio per questo.» si morse il labbro inferiore Camila. «Ma davvero, ora non so proprio come fare. Lauren mi lascia sempre da sola, lei non c'è mai per me, è pure partita per chissà quale stronzata successa.» sussurrò la Cabello.«Non credere che sia una stronzata quella che pensi. Non so cosa sia successo, ma per Lauren, per partire così, significa che c'è stato un qualcosa che l'abbia portata a farlo.» assicurò lui. «Si farà sentire, vedrai. Dai il tempo al tempo, Camila.»
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HUMBLE.
FanfictionAnno 2001. Tutto iniziò da lì quando una famiglia decise di trasferirsi nella grande Los Angeles per scopi lavorativi. In quella data accaddero cose che non si potevano dimenticare e lo stesso era per la piccola della famiglia, una bambina strappata...