𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈. 𝐋𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚

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Diego se n'era andato da più di dieci minuti quando Blake decise di tornare alla lettura e far sì che il silenzio fra lui e il giovane Berrywhite perdurasse

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Diego se n'era andato da più di dieci minuti quando Blake decise di tornare alla lettura e far sì che il silenzio fra lui e il giovane Berrywhite perdurasse. Non aveva nulla da dire, ecco ciò che pensava, ma in tutta franchezza una cosa che lo infastidiva c'era eccome.
«Non mordo, sai?» disse alla fine, il tono di voce neutrale e calmo, forse fin troppo tale. «Checché possa dirne Diego, non sono un prigioniero qua dentro e se proprio devi star lì a fare il cane da guardia, allora puoi andare altrove a fare quel che più ti pare e piace.»
Qualche secondo più tardi, però, comprese di aver sprecato il proprio fiato e allora scelse di lasciar perdere e di concentrarsi sul libro. 

Ammetteva di esser stato il primo, sino a quel giorno, ad aver indetto quella specie di legge del silenzio fra sé e Berrywhite, ma quasi sempre si era almeno degnato di rispondere a Lysander quando questi gli aveva domandato qualcosa.

Faccia pure come crede, pensò. Non si disturbò neanche ad aggiungere mezza parola in più. Se Lysander ce l'aveva magari con lui e con Diego per via di ciò che quest'ultimo aveva detto mezz'ora addietro, allora il signorino avrebbe dovuto altresì ricordare che lui avesse scelto di limitare l'atteggiamento del collega e fargli capire di dover smetterla di abbaiare contro l'albero sbagliato.
Come al solito, tuttavia, Lysander aveva una sua personale narrativa da portare avanti, una visione tutta sua della realtà e rimaneva loro fedele. 

Non si sognava minimamente di discutere di nuovo con un ragazzino. Aveva trentun anni suonati e ben poca voglia di sprecare fiato per una causa persa in partenza. 

Lysander, dal canto proprio, appena lo aveva sentito rivolgergli la parola dopo giorni, anzi settimane intere, di laconiche repliche e gelide occhiate, entrambe le reazioni pari all'iniziale e snervante silenzio dietro al quale Blake si era barricato, per poco non era esploso. 
Un mese intero passato a ignorarlo quasi sempre ed era così che quell'uomo sperava poi di cavarsela?

Cercò di contare fino a due, cinque, nove, ma non giunse mai a pronunciare nella propria mente il numero dieci. 
Si allontanò dalla finestra e si diresse verso l'altro lato della stanza fino a quando non si ritrovò a un metro e mezzo di distanza dal letto. «Fino ad ora sei stato prigioniero solo e unicamente del silenzio che tu stesso hai imposto a tutti e due, ed io non ho fatto altro che rispettare la muraglia che hai deciso di innalzare contro di me» disse poi, scegliendo una buona volta di affrontare la faccenda in modo diretto. «A volte sembri non tollerare neppure la mia presenza e credimi, Blake, questo l'ho notato eccome. Non sono stupido come tu e Diego pensate. Se taccio e incasso, lo faccio perché discutere non mi porterebbe beneficio alcuno.» 
Lo snervava che Syders continuasse a tacere e a lasciarlo parlare a ruota libera, quasi come lo stesse mettendo alla prova per chissà quale ragione. Era così, poi, o era solo lui a esser diventato paranoico?
«Stai facendo di tutto e di più per farmela pagare. Lo stai facendo e solo perché, per una volta, sono stato sincero fino in fondo e mi sono aperto con te su un argomento che mi stava a cuore. Credevo avresti capito il mio punto di vista!»

𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐨 || 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝟏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora