𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗. 𝐈𝐥 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞

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 Nell'ufficio del Direttore Perisyan la penombra regnava sovrana e le uniche fonti d'illuminazione erano la lampada ad olio sopra la scrivania e l'ampio e austero camino di pietra nel quale ardevano grossi ceppi di legna

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Nell'ufficio del Direttore Perisyan la penombra regnava sovrana e le uniche fonti d'illuminazione erano la lampada ad olio sopra la scrivania e l'ampio e austero camino di pietra nel quale ardevano grossi ceppi di legna. L'effetto in sé per sé era piuttosto spettrale e lugubre, complice l'arredamento ridotto all'osso e rustico come lo era nel resto dell'edificio. Legno e pietra si succedevano e intersecavano ovunque si posasse lo sguardo mentre fuori dalla finestra, alle spalle del Direttore, le tende erano tirate indietro e lasciavano intravedere la città immersa nel silenzio e nel buio. Le notti, a Versya, sembravano infinite e rendevano la città ancor più malinconica e simbolo di un lento quanto inevitabile degrado rappresentato ai massimi livelli proprio dall'attività di molti, troppi Assassini che come ombre foriere di morte si aggiravano per le oscure vie, scivolavano nelle abitazioni e compivano la volontà di uomini e donne altrettanto corrotti nell'animo e nelle intenzioni. Una società in cui era permesso a una casta ben precisa di persone di ammazzare chiunque su richiesta di qualcuno in cambio di denaro era malata e destinata a peggiorare fino al collasso.
E ora eccomi qui a cercare di convincere Perisyan a risparmiare la vita a Lysander e renderlo uno strumento di morte e sofferenza per chissà quanti malcapitati.
Se un giorno prima gli avessero detto che avrebbe attivamente contribuito a rimpolpare la schiera di schiavi di cui la Scuola disponeva, probabilmente avrebbe preso tali parole come un'infelice burla.
Nel pensare a tutto ciò e nel guardare senza un vero interesse fuori da quella finestra Blake intravide alcuni traslucidi e pallidi fiocchi di neve volteggiare languidamente nella notte. L'inverno era decisamente giunto e con esso l'ennesima preoccupazione per lui che avrebbe dovuto fare di tutto per far superare i mesi di gelo a Rowan e Morgan. La stagione fredda era sempre un pericolo per i più giovani e per chi era fragile come suo figlio; pareva fatta appositamente per scremare la fetta di popolazione meno dotata di resistenza e di forza di volontà, quella che prima o poi sarebbe lo stesso rimasta indietro ad agonizzare sotto lo sguardo indifferente di concittadini più interessati agli affari propri che a degli sconosciuti poveracci privi di difese contro i morsi dell'inverno e, peggio ancora, della fame.
Mentre i meno abbienti, i reietti della società avrebbero tirato avanti a suon di stenti, i ricchi, come al solito, si sarebbero accaparrati la maggior parte delle provviste e delle scorte cittadine di cibo accumulate durante il resto dell'anno; al resto della popolazione, invece, sarebbero spettate razioni misere, quantità che a malapena sarebbero state sufficienti a far andare a letto molti di loro con la pancia un minimo piena, anziché assalita dai crampi della fame.
Sarebbe stata una lotta per la sopravvivenza, proprio come lo era ogni singolo anno, e da questo ne conseguiva che lui avrebbe dovuto lavorare di più, il doppio o persino il triplo, per nutrire la sua famiglia e cercare di non farsi sfrattare dal locatore che forse, complice il rialzo dei prezzi dilagante, avrebbe aumentato la somma dell'affitto da versare. Sarebbe stata dura, ma Syders sapeva anche di non poter permettersi di fallire.

𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐨 || 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝟏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora