𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗. 𝐎𝐛𝐥𝐢𝐨

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Malgrado fossero oramai trascorsi cinque lunghi giorni da quando era stato imprigionato, Blake faticava ancora ad abituarsi all'odore stantio di umidità, di muffa e sangue che impregnava quella cella

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Malgrado fossero oramai trascorsi cinque lunghi giorni da quando era stato imprigionato, Blake faticava ancora ad abituarsi all'odore stantio di umidità, di muffa e sangue che impregnava quella cella. V'erano persino i resti di un povero ratto divorati dalla decomposizione, in un angolo, e tale vista, nonostante Blake fosse abituato da tempo a cose assai peggiori e relativamente più disgustose, fu lo stesso in grado di mettergli sottosopra lo stomaco.
Un retrogusto acido e al contempo amaro risalì su per la sua gola, rapido come un fulmine nel cielo, ma riuscì a ricacciarlo indietro.
Non che le sue viscere avessero qualcosa da buttar fuori. Erano vuote sin da prima del suo arrivo là dentro e i prigionieri delle carceri della Scuola, in ogni caso, non godevano di una premura come quella di ricever almeno un pasto al giorno. Se non erano le botte e le minacce a domare i loro spiriti, allora ci pensavano gli stenti, la fame e la sete a riportarli all'obbedienza, almeno quando non era loro destino tirare in un modo o nell'altro le cuoia.

Il Direttore non aveva ancora deciso cosa farne di lui, a parte farlo strapazzare da alcuni suoi poveri colleghi ai quali, Blake lo ammetteva, si era a lungo andare ritrovato ad augurare una morte lenta, dolorosa e priva di onore. Perisyan continuava a rimandare l'inevitabile, era chiaro, così come era ovvio che fosse stato Diego a convincerlo a sospendere il giudizio.

In breve, Syders non aveva la più pallida idea di cosa ne sarebbe stato di lui e altro non poteva fare che attendere qualcosa, qualunque cosa avesse in serbo per lui l'avvenire, ammesso e non concesso che ne avesse ancora uno davanti a sé.
Era chiaro che Diego avesse indotto il Direttore a temporeggiare, ad allungare il più possibile il tratto di tempo che separava la prigionia da un preciso verdetto, ma una situazione simile non sarebbe durata ancora a lungo e prima o poi Perisyan avrebbe preso eccome una decisione. Se la sentenza si fosse rivelata essere la morte, allora a Blake non rimaneva che augurarsi che non venisse riservato proprio al suo migliore amico l'ingrato compito di giustiziarlo. Sarebbe stato a dir poco crudele, persino per l'Organizzazione, rifilare un onere simile a quell'uomo, fra tanti altri. 

𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐨 || 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝟏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora