La mezzanotte era ormai scoccata da circa una ventina di minuti e questo lui lo sapeva grazie alla torre dell'orologio situata nella piazza cittadina. Anzi, nella parte vecchia e più malandata di Versya, l'esteso brandello urbano degradato e malfamato soprannominato da tutti Città Bassa, in contrapposizione alla invece ricca e ben tenuta Cittadella dove abitavano i ricchi e chiunque potesse permettersi di vivere come più gli pareva.
Da molti giorni ormai la pioggia si stava abbattendo su Versya con implacabile rigore; c'erano stati solo brevi attimi di pausa in cui, però, la stessa atmosfera aveva assunto uno spiacevole e inquietante color ruggine. A Blake non era mai piaciuto quell'esatto momento che seguiva la fine delle precipitazioni. Gli rendeva ancora più difficile tollerare la vista di quella città che mai sarebbe stata davvero sua e dove lui, molti anni addietro, aveva trovato ad attenderlo una vita intera di schiavitù e di violenza.
Se solo non fosse stato dotato di riflessi pronti e di una gran dose di testardaggine, probabilmente da un bel pezzo sarebbe caduto giù dal ripido tetto sopra il quale si era poco fa accovacciato. Lo aiutava sempre e gli offriva un'ottima visuale di gran parte della zona urbana.
Era tutto tranquillo. C'erano solo lui, la pioggia, il buio e sicuramente qualche gatto randagio a caccia di ratti, per non parlare dei suoi colleghi. Non era il solo a operare nella Città Bassa e di certo, quella notte, il suo obiettivo non sarebbe stato l'unico a tirare le cuoia prematuramente.
La luna era a malapena visibile nel cielo, stretta fra le scure e tumultuose nubi notturne impegnate a vomitare pioggia e, di tanto in tanto, tuoni e fulmini. Proprio allora una saetta serpeggiò con uno schiocco di frusta da qualche parte nel firmamento, illuminando per una frazione di secondi il profilo diritto e serio, proprio come quello di una statua, dell'Assassino. L'uomo non ebbe neppure un sussulto, rimase immobile e impassibile. I suoi capelli scuri e folti erano fradici, gocciolavano e gli coprivano parte del viso. A occhio e croce sembrava avere tra i venticinque e i trentacinque anni. Era quel tipo di persona che sembrava sempre un po' più giovane di quanto fosse realmente, cosa che di tanto in tanto gli era tornata non poco utile, specie negli incarichi più sordidi e controversi. I suoi Maestri, coloro che lo avevano addestrato fino ai diciotto anni, lo avevano definito, per prenderlo per i fondelli, uno con la faccia da bravo ragazzo e lui, dunque, aveva reso quella specie di svantaggio un punto di forza. Era più facile per lui avvicinarsi ai suoi obiettivi, quando magari gli era impossibile non essere visto e gli toccava di recitare un pochetto. La gente tendeva a fidarsi dei visi come il suo, di chi in apparenza dava l'idea di esser una persona a modo e piacevole a vedersi. Solo dopo si rendevano tutti conto dell'enorme sbaglio commesso. Se ne pentivano mentre soffocavano nel proprio sangue o, ancora, per via di una dose di veleno che aveva chiuso loro le vie respiratorie, fatto scempio degli intestini o bloccato i muscoli del cuore.
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𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐨 || 𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝟏
Fantastik𝐓𝐫𝐢𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐀𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐨 || 𝐕𝐨𝐥. 𝟏 - 𝐈𝐥 𝐕𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐨𝐧𝐝𝐢𝐧𝐞 Anno 2235. L'Assassino Blake Syders appartiene alla Confraternita del Drago, chiamata anche Organizzazione, sin dall'età di tredic...