||2||

114 14 2
                                    

L'unica cosa che, in quel momento, gli sembrava sicura era ritornare a casa. Fece la strada al contrario, a perdi fiato, senza preoccuparsi minimamente della stanchezza che appesantiva il suo corpo.

Era confuso, non capiva niente di tutto che era precedentemente corretto e non riusciva a spiegarsi lo strano comportamento di Matthias.

Entrato nella piccola casa-famiglia si fiondò in camera sua, senza ascoltare le tante persone che lo richiamavano continuamente. Voleva solo dimenticare, o almeno svegliarsi da quello strano incubo che gli sembrava di vivere.

Si sedette sul letto, guardando un punto impreciso della parete biancastra.

Stava diventando pazzo?

Non riusciva a capire e nessuno poteva aiutarlo.

Il massimo che poteva fare era cercare di rilassarsi e dormire, ma non fu semplice come sperava.

Era già notte inoltrata e sentiva le palpebre diventare sempre più pesanti; ma il cervello no, lui sembrava non volersi rilassare.

Spense la luce e il buio penetrò lesto nella stanza. L'unica cosa che gli restava da fare era spegnere anche la mente.

Dopo ore passate a rigirarsi nel suo piccolo - ma comunque comodo - letto, decise di uscire dall'edificio a passeggiare per il paese, accompagnato dal buio della notte e dalle sue preoccupazioni e paure, per schiarirsi un poco le idee e calmare la mente. Certo, non era tanto sicuro, ora più che mai, ma dentro quella stanza claustrofobica stava per impazzire.

Così si trovò a pestare il terreno - umidiccio per l'abbondante pioggia caduta dal cielo nei giorni precedenti - dei viali che ornavano il suo paesino senza vita.

Assorto, guardava le case, spente, ed i negozi, chiusi, fino a ritrovarsi in un immenso parco deserto.

Tutto pareva morto, proprio come la Luna, ricoperta dalle tante nuvole che fluttuavano, leggere e calme, sopra la testa del giovane uomo.

Soffiava un po' di vento freddo da nord-ovest: era a dir poco pungente e per sua gradita fortuna si era munito di un giubbotto caldo che non lasciò trapelare niente dall’esterno. Il ragazzo, però, non ci fece troppo caso, la sua mente era già da tutt’altra parte, così lasciò che gli scompigliasse debolmente i suoi capelli castani senza interferire.

Aveva i brividi dalla paura, il freddo non lo toccava in quel momento.

Si sedette a peso morto su una delle panchine legnose di quel vasto parco, chiudendo gli occhi per cercare di rilassarsi; si sentiva bene tra quelle aiuole perfettamente tagliate e quei pini che muovevano, deboli e lenti, la folta chioma grazie al vento.

D'un tratto, però, dovette riprendersi da quella trance.

Sentiva che qualcuno lo stava osservando.

Ed era vicino.

Si alzò di scatto, camminando piano intorno al verde e aguzzò la vista fin dove i suoi occhi riuscivano a catturare delle immagini, anche se sfocate e poco nitide.

Una piccola pineta attirò la sua attenzione e mentre fermò per osservarla notò due occhi che lo scrutavano minacciosi: erano azzurri, diamantati e pieni d’ira. Il ragazzo si era immobilizzato, gli facevano molta paura e sembravano leggergli l'anima.

Mentre riprendeva controllo del corpo, il proprietario degli occhi fece qualche passo avanti verso di lui. Non si riuscivano ancora a distinguere i lineamenti del corpo, era troppo buio, ma quella “cosa” sembrava vederci bene e sembrava lo stesse fissando in modo quasi insistente. Chris provò a squadrare ancora quella bestia e vide che qualcosa stava bagnando l'erba già rugiadosa.

Sembrava sangue, era possibile?

Beh, era abbastanza per farlo girare e correre via ad una velocità a dir poco fulminea fuori da quel parco.

Dopo cinque minuti di corsa, seguite da un paio di deviazioni improvvise, crollò a terra distrutto. La paura gli aveva fatto perdere il senso dell'orientamento ed i muscoli stanchi di certo non aiutavano.

Fu in quel momemto che sentì qualcosa colpirlo da dietro, neanche troppo forte, il tanto che bastava per farlo stendere del tutto a terra senza che più si rialzasse.

Ciau, babbani! Qui è Kaya Wolf che vi parla sperduta nel nulla cosmico o semplicemente appollaiata sul suo divano!~
Eh sì, io sono sempre quella simpatica e quella che deve fare il grosso del lavoro, miseriaccia-
Anyway, spero che il libro vi piaccia come piace a noi scriverlo, visto che non possiamo negare di esserci affezionate molto a questi personaggi.
-Il mio dolce e piccolo [WAIT WAT?] Mat è così freddo e insensibilmente adorabile, dai-
Bene, per continuare basteranno solo dieci visualizzazioni, visto che non ci aspettiamo che cadano dal cielo all'improvviso;-;.
Cercheremo di aggiornare comunque il prima possibile. Ciauu!~

- Anna&Kaya.

Illunis ||•Yaoi•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora