Illunis ||•Yaoi•||

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I due ragazzi camminavano in fila indiana, a passo spedito verso la casa di Matthias. La maga era parecchio stanca, non essendo abituata a dei lunghi sforzi fisici, ma almeno era rincuorata dal non dover trasportare un peso morto come invece era toccato a Matthias.

Il volto di Matthias, rispetto a quello di Era, era madido di sudore e fatica, contratto in una smorfia sofferente; portava fra le sue braccia il
corpo svenuto di Christopher, il quale stava pian piano riprendendo il suo naturale colore rosato.

Man mano che i ragazzi si avvicinavano alla casa di Matthias, sentivano le gambe, rigide per la fatica, alleggerirsi e il rumore di un fuocherello scoppiettante dentro un camino ad attenderli.

La maga stava iniziando a lamentarsi, infatti cominciava a ripetere morbosamente cose come “Quanto manca, Matty? Io sono tanto stanca”, quando Matthias si mise a sedere all’ombra di un albero, sul freddo terreno ricoperto di foglie giallastre precipitate giù dai rami dei castagni.

L’autunno era ormai inoltrato, gli alberi si spogliavano delle loro vesti e il freddo si faceva sentire. Il cielo si faceva spesso più grigio, un po' come in quell’istante, mentre le grasse nuvole si avvolgevano in un sottile velo plumbeo come delle ballerine di danza del ventre.

La maga seguì Matthias senza fiatare, dal momento che non vedeva l’ora di far riposare i suoi piedi doloranti, i quali continuavano a implorare pietà e recitare orazioni agli Dei, chiedendo di poter tornare a casa subito.

- Che succede, Matty? Perché ti sei fermato? – Domandò preoccupata la maga, mentre si avvicinava al licantropo in maniera frettolosa.

- Nulla di cui devi preoccuparti, sta’ tranquilla. Volevo solo riprendere fiato. – La rassicurò Matthias, anche se la maniera con cui teneva Christopher stretto al suo petto, come se dovesse ancora proteggerlo da qualcosa, lasciava intendere il modo in cui Matthias fosse tanto preoccupato per lui.

- Oh, okay… Però potrei portarlo in braccio io adesso, no? È così magro che dovrei riuscirci, così ti riposi. – Era fece per prendere Christopher fra le sue braccia, ma Matthias lo strinse in maniera ancora più possessiva, senza permettere alla maga di sfiorarlo. – Oppure no, come vuoi. – Brontolò, stupita dal gesto.

Matthias si accorse soltanto dopo il commento della maga del modo possessivo con cui maneggiava il ragazzo, senza nemmeno pensarci, come se fosse un semplice giocattolo.

- Scusami, Era… Non volevo fare questo. – Ammise con sincerità, sbigottito dal modo in cui il suo corpo reagì involontariamente e senza pensare. Da un lato non riusciva ancora ad accettare il fatto che Chris fosse il suo mate, ma dall’altro lato era evidente che provasse comunque qualcosa per lui. – Però è meglio che tenga io Christopher.

Era annuì, senza mettere il dito nella piaga.

- Okay... Sono felice che tu ti stia affezionando tanto a lui, non ti affezioni mai a nessuno. – Sorrise con orgoglio e felicità la maga.

Finalmente il licantropo stava iniziando a provare di nuovo quei sentimenti che prima reprimeva con tutto se stesso, il che era un bel passo avanti per trovarsi almeno degli amici.

- Continuo a credere che tutto questo non possa funzionare però, hai visto cosa è successo quando l’ho lasciato da solo per una notte? - La parte razionale di Matthias riemerse dagli abissi, portando con sé anche una buona dose di paranoie, rinfacciando alla ragazza tutto quello che avevano sopportato quel giorno. Infatti, Christopher aveva rischiato molto oggi e il licantropo era solito a incolparsi per tutte quelle sciagure.

- Mh… E se tu provassi a restare con lui anche di notte? – ipotizzò la maga, escogitando un’ovvia e semplice soluzione.

- No, no, non esiste. Non credo gli faccia piacere dormire con un grosso lupo nero accanto, forse per un umano non è il massimo. E poi non so se riuscirei a dormire su un letto, è da un po' che non lo faccio. – Continuò a dire rassegnato, già sentendosi vinto in partenza.