Buio.
In quel momento si vedeva solo un buio avvolgente e spaventoso nella mente di Christopher.
Era svenuto un'altra volta?
E dove si trovava prima?
Aveva solo un ricordo sbiadito di Era e quello strano maghetto che parlavano, poi, pian piano, niente.
Eppure Chris era convinto di essere cosciente, benché non riuscisse ad aprire i suoi occhi smeraldini ed ora non più così pieni di vitalità. Era costretto a rimanere in quella prigione d'oscurità.
- Chris... -
- Uh!? -
Il moro non vedeva ancora niente e si guardava intorno a quel nulla con fare confuso e con sopracciglia inarcati. Chiunque fosse stato a parlare aveva una voce dolce e femminile.
Mentre cercava di scorgere qualcosa in quel nero seppia, riuscì a vedere un piccolo bagliore che proveniva da qualcosa che si stava avvicinando e procedeva dritta verso di lui.
- Christopher... -
Finalmente riuscì a capire cosa si stava avvicinando. Una forma umanoide, con il corpo ricoperto da una bianca luce abbagliante, degli occhi inesistenti come il resto del volto. Si riusciva a scorgere un dettaglio però: i capelli. Si vedevano le varie ciocche illuminate che fluttuavano dietro di lei. Quei capelli non erano né lunghi né corti, ma sembravano fragili e fini come un filo da ricamo.
- Guarda nel tuo passato. -
- Chi-chi sei tu? -
La "ragazza" emise un piccolo risolino, prima di ricominciare a parlare, con la voce che rimbombava su tutte quelle pareti di buio.
-Sei dentro un sogno... Tornerò presto. -
La figura stava tornando da dove era venuta, con un passo calmo ma allo stesso tempo deciso e veloce. Chris non riuscì a trattenersi e decise di seguirla, ma più si avvicinava, più la ragazza si sbiadiva e si allontanava.
-Hey! Aspettami!-
Appena il moro urlò queste due parole, la luce che ricopriva la ragazza si spense del tutto, lasciando solo altro nero in mezzo a quell'abisso.
Chris pensava di avere qualche malattia o qualche allucinazione post-morte. Quasi tutte le spiegazioni che si dava erano plausibili, anche quelle più insensate.
Appena il ragazzo si girò di spalle venne invaso da una nuova luce: quella del sole.
Si trovava in un giardino, pieno di erba alta e piccoli fiori. Davanti a quei fili d'erba verdi c'era una casa, abbastanza grande, con decori del muro in pietra e altre parti in legno scuro.
Q-questa casa... Io me la ricordo. È la casa dei miei veri genitori.
Quello strano sogno lo aveva portato nella sua casa natia.
Si avvicinò di qualche passo, quel tanto che bastava per ritrovarsi in un vialetto davanti alla magione.
Quando cercò di avvicinarsi ancora la porta in legno si spalancò, facendo vedere delle figure sconosciute che avevano in braccio un piccolo bambino dai capelli mori e spettinati.
Si sentivano degli insulti provenire da dentro casa e quel bambino tremava di paura ad ogni parola.
Una donna ripose il bambino in una grande macchina, cercando di rassicurarlo a calmarlo, mentre a questo scendeva qualche lacrima, nonostante non sembrasse così triste.
Le urla si placarono dopo un po', la porta si chiuse e quella macchina partì, portando con sé il bambino.
- I servizi sociali... - Questo venne subito in mente a Chris che aveva appena assistito a tutta quella scena con occhi sbarrati.
Si ricordava di quel giorno. Il giorno in cui è riuscito a scappare dai suoi genitori.
Dopo essersi reso conto del ricordo appena "vissuto" gli si fiondarono davanti moltissime altre immagini.
Passavano veloci; sembravano immagini di un rullino fotografico. Riuscì a vedere quando suo padre tornava a casa ubriaco e dava di matto.
Le nuvole di fumo che riempivano le stanze o il prato fuori, il cui unico intento di quella massa grigia era riempire i polmoni della madre di catrame.
I genitori che si tradivano continuamente l'un l'altro, non dando peso alle conseguenze.
La madre che era sempre in giro per lavoro o con delle sue "amiche".
Il padre sempre al bar o in casa a deprimersi.Chris si mise a correre in un punto imprecisato di quel paesaggio verde, che ora stava man mano scomparendo e tornava ad essere tutto nero pece.
Il ragazzo voleva uscire da quello che sicuramente non era più un sogno.
Si sedette a terra, con il buio che lo avvolgeva, nessuna luce, nessun ricordo. Ora magari poteva stare tranquillo, con le ginocchia strette al petto, come un bambino impaurito.
Il buio non era più così brutto, si stava calmando, non c'erano suoni che lo disturbavano.
Era solo e preferiva esserlo.
Buonasera a tutti da entrambe!~
Questo è un capitolo extra gentilmente offerto da Anna, così da poter avere una visione migliore del nostro Chris.
E nulla, spero sia di vostro gradimento, benché non sia il vero e proprio sesto capitolo che arriverà lo stesso a breve.- Anna&Kaya.
STAI LEGGENDO
Illunis ||•Yaoi•||
Fantasi||.Il mondo non è più come lo conoscevate una volta.|| ||.I vostri sogni non sono poi così irrealizzabili.|| ||.Nessuno è mai quello che sembra.|| ||.Dubita di quello che dicono i tuoi occhi.|| !!Avvertimenti: sono presenti tracce, a volte m...