||16||

61 9 1
                                    

Seduto sul divano e circondato da un tumulto di oggetti, sparsi sul pavimento come caduti in una battaglia persa in partenza, Matthias si teneva il cuore con una mano e sotterrava il viso con l'altra.

Era così frastornato e così confuso, soprattutto da quel manufatto ritrovato in quella stanza inutilizzata, il quale riusciva a ripescare dei ricordi che il ragazzo credeva di aver dimenticato.

Aspettava l'arrivo della maga, visto che sarebbe dovuta comparire da un momento all'altro, e quell'attesa lo soffocava a dir poco: era come un cappio stretto alla gola; un guinzaglio dal quale non ci si poteva liberare; un perfido serpente velenoso che voleva vederlo morire sotto i suoi occhi.

In cuor suo sapeva che la colpa era maggiormente sua e non c'erano scuse per negarlo: tutto ciò era accaduto per quel suo brutto vizio di uscire la sera e tornare al mattino.
Se fosse rimasto a casa, accanto a Christopher, lui non sarebbe mai scomparso ed il suo dolcissimo sorriso avrebbe ravvivato ancora una volta le sue tediose giornate.

Più ci pensava e più il suo sangue si trasformava nel veleno dello stesso serpente avvinghiato al suo collo.

- Matty! Sono qui! - Lo chiamò la ragazza, non appena comparve dalla sua solita nuvoletta di fumo che assomigliava parecchio a del dolce zucchero filato.

I due ragazzi si diedero subito un veloce abbraccio prima di tornare sull’argomento, provando dunque a farsi forza l'uno grazie al supporto dell’altro. 

- Allora…? - Nonostante le parole della minore fossero strozzate, tanto da rigurgitare terrore ed ansia ad ogni singola lettera, lei tentò immediatamente di entrare nel vivo della questione. - È veramente sparito?

Matthias annuì debolmente. - Te l’ho detto prima: Sono entrato e lui non c’era più. - Il ragazzo si morse un labbro, ancora adirato con se stesso per aver permesso a Christopher di restare da solo in quella serata.

- Hai idea di chi possa essere stato...? Non può essere stato Nicholas?! - Ipotizzò la maga, pronunciando il nome dell’altro Winter con rabbia. 

- No, non è stato lui, ne sono sicuro. - Ringhiò il licantropo.

- Allora chi è può essere stato?! Dobbiamo salvarlo, non ti ricordi?! Se sai chi è devi dirmelo, così noi due andiamo da quello stronzo e lo prendiamo a calci in culo! 

Era aveva subito intuito che Matthias si fosse già arreso: per lui nulla era più da farsi, ma lei non avrebbe abbandonato nessuno così facilmente. 
Christopher era un suo amico, perché mai lasciarlo in balia di quel demone malvagio che lo aveva rapito?

Matthias mostrò la propria mano chiusa in un pugno alla ragazza e, non appena questa si aprì, come un delicato fiore al mattino, Era poté notare il bottone nero che essa conteneva. Esso si ergeva sulla mano di Matthias mentre guardava i due ragazzi con orgoglio e prepotenza, gioendo per le loro facce terrorizzate. 

- Livia…? Quel bottone me lo ricordo... È il suo, vero? Lei vuole mangiarsi Christopher?! - Esclamò con stupore la ragazza, la quale aveva iniziato a sentirsi impotente dal momento in cui l’immagine di quel bottone si rifletté nei suoi occhi.

Matthias sorrise con amarezza quando la voce di Era si incrinò, siccome anche lei si stava pian piano sconfortando. - Ti correggo: Lei si è mangiata Christopher. Con la fortuna che abbiamo ora starà banchettando con le sue ultime gocce di sangue.

- Matty, non dobbiamo essere pessimisti però… - Brontolò la maga, abbassando il tono della voce, come fosse una bambina sul punto di piangere. 

- Lasciamo stare, Era, alla fine è andata così. - Affermò Matthias, allontanandosi da lei per chiudersi nella propria cameretta. Una mano però gli afferrò con forza ed all'improvviso il braccio in modo da bloccare la sua avanzata. 

Illunis ||•Yaoi•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora