||3||

111 11 2
                                    


I raggi lunari avevano lasciato il posto a quelli tiepidi del sole che, facendo capolino dalle montagne innevate in lontananza, scaldavano il terreno debolmente, inondando di una flebile luce le piccole case e la strada sotto i piedi di Chris.

Il ragazzo sentiva la testa pesante sulle sue spalle, come se qualcuno lo avesse precedentemente colpito con violenza ed odio. Ma lui cosa poteva aver fatto di male?

Gli balzò in mente l’immagine degli occhi, velati dall'oscurità, visti quella stessa notte: erano di un azzurro ricco d'astio e risentimento, a dir poco terrificanti. Subito dopo ripensò a quella strana crepa nella casa di Matthias ed al suo stesso comportamento. 

Che fosse tutto collegato? 

Il ragazzo era stordito, confuso, disorientato e, per completare l’opera, aveva definitivamente perso il senso dell’orientamento. Poi, la testa che pulsava di continuo non lo aiutava affatto a capire dove fosse finito.

Qualcuno lo stava trasportando, prendendolo in braccio, come fosse un sacco di grano e, sicuramente, era proprio quel qualcuno che lo aveva trascinato fino a lì contro la sua volontà.

Non riusciva a distinguere bene forme e figure, vedeva solo una fisionomia umana e due occhi torvi, simili ad un diamante, che lo osservano di sottecchi.

Tutto odorava di nuovo, non conosceva nulla del posto e non sapeva come fosse arrivato lì.
Gli prese il panico all’improvviso e cercò di liberarsi dalla ferrea presa della persona sotto di lui, ma fu tutto un inutile spreco di forze.

Ad ogni movimento ribelle il suo rapitore, in tutta risposta, affondava le sue unghie affilate nella sua candida pelle, senza troppa grazia. Al ragazzo sfuggì un lamento di dolore, mentre qualche goccia di sangue colava dalla sua pelle diafana sino al terreno asfaltato.

Aveva dei coltelli al posto delle unghie o cosa?!

- Chi sei? Cosa vuoi da me?! - Continuava ad esclamare il ragazzo in un verso strozzato, più confuso che mai.

L'aggressore restava il silenzio, camminando avanti a sé senza mai levar lo sguardo dall'orizzonte che gli si parava innanzi. Ogni tanto sbottava qualcosa sul fatto che lo avrebbe mangiato seduta stante se avesse osato dire un'altra sola parola.

Christopher rimase in silenzio, con il cuore che gli batteva forte sul petto dalla paura, come se chiedesse di voler uscire e scappare lontano.
 
All’improvviso, quasi per magia, una grossa nuvola di fumo viola comparve al centro della larga strada. Sentì un’imprecazione da parte del suo aggressore che, disorientato e confuso da ciò che stava accadendo, lasciò cadere la vittima del suo piccolo attentato notturno a terra, senza troppi riguardi. Scappò via velocemente, subito dopo qualche rumoroso colpo di tosse per il fumo, nascondendo la sua identità sempre grazie ad esso.

Il giovane cercò di approfittare del momento per scappare: esso era anche l’unico pensiero che girovagava lento e costante nella sua mente, come un fantasma senz’anima che vagava silenzioso nelle catacombe dimenticate di un vecchio e spettrale castello situato nel punto più alto della montagna più alta del suo Regno. 

Mentre cercò di andarsene lontano da quell’orribile posto, correndo a casaccio per le strade vuote del paese, cadde addosso ad una figura femminile, di circa diciassette anni o poco più, dai lunghi capelli bianchi che le cadevano dietro le spalle e dagli occhi di un celeste paragonabile al cielo. Aveva un viso dai giovani lineamenti e teneva in mano uno strano scettro: esso sembrava formato da delle radici o corteccia di albero intrecciata per formare un lungo bastone che alla sommità lasciava intravedere un piccolo cristallo formato da un qualche tipo di resina. In quel bizzarro oggetto si notavano anche delle foglie che stavano appassendo pian piano; se la proprietaria l'avesse mosso un po' di più le più fragili si sarebbero staccate, finendo la loro caduca vita su quella straducola deserta.

Christopher non riuscì a vedere la "bambina" come una minaccia, era troppo delicata per essere cattiva, così rimase a guardarla massaggiarsi la fronte con occhi sbarrati, ancora pieni di paura per i fatti accaduti. 

- Santo Merlino, che male! - Borbottò fra sé e sé, tenendo la testa bassa. - Almeno sono arrivata in tempo, uff. Matthias dà delle indicazioni strane, a volte...

Chris si chiese in silenzio cosa avesse voluto dire con quell’ultima frase, ma nel suo cervello si stavano stazionando troppe domande in una sola giornata, così preferì rimanere zitto. 

- Stai bene, caro? - Gli chiese con un filo di voce la strana ragazza, mentre si avvicinava a lui pian piano per non incutergli ulteriore timore. 

- S-sì. - riuscì a risponderle, ancora terrorizzato pervia degli ultimi avvenimenti. 

- Meno male…Oh, ma... Tu sei un umano! Sai che tu ed il tuo popolo mi avete sempre affascinata? Non avete nessun tratto particolare, eppure siete fortissimi e straordinari! - Gli disse con un sorriso, mentre guardava il ragazzo con occhi sognanti. Chris non riusciva a seguire il discorso, era spaventato a morte ed in quel momento desiderava ardentemente risvegliarsi nel suo letto per poi ridere di questo assurdo sogno prodotto dalla sua fervida fantasia.

- Umani…? Se tu non sei un'umana... Che cosa sei? - sussurrò il giovane; le parole uscivano a pezzi dalla sua bocca tremante.

- Oh, sì! Io sono Era Black, apprendista maga dell'ultimo anno. Molto piacere. - rispose lei, come fosse la cosa più ovvia del mondo. Dopo qualche secondo, però, sembrò tornare in sé, come se si fosse ricordata di una cosa importante che fino a quel momento aveva ignorato. - Oh, Dei! È vero! Tu sei un umano…non sei a conoscenza del Mondo Magico…Maledizione, non avrei dovuto parlare! Il Consiglio Delle Streghe mi ucciderà! Cosa faccio adesso, per tutti gli Dei!? - Si passò una mano fra i capelli bianchi, mentre si ripeteva continuamente di essere un’idiota senza speranze e battendo a terra con il povero scettro a cui non rimanevano che un paio di foglie. 

Christopher continuò a guardarla stupefatto: esisteva un Mondo Magico e lui era l’unico umano a saperlo? Gli faceva uno strano effetto pensarla in quel modo: pensare improvvisamente che ci possa davvero essere un mondo formato da maghi, streghe e creature magiche.

- I-io… Tu non mi hai mai vista, okay!? Io non ti ho mai visto, non sono mai stata qui e tu non sai che sono una maga! Non lo sai, non ne hai la più pallida idea! - Continuava ad esclamare, maledicendosi continuamente.

Chris avrebbe pensato che fosse davvero buffa, se non fosse terrorizzato a morte.

- Sei la solita impicciona, Era, pff. - Entrambi i ragazzi si voltarono per guardare chi avesse parlato con quel tono glaciale e privo di emozioni, anche se avevano ambedue capito perfettamente chi fosse. 

La ragazza si alzò in piedi, in preda al panico, lanciando strane esclamazioni di ogni tipo: - Matthias! Santo Merlino, no! T-tu…non voglio coinvolgerti, ti prego! Non era nei piani tutto ciò! Vai a casa, chiudi la porta a chiave e non la aprire per nessun motivo! …Ho combinato un pasticcio… - Abbassò la testa demoralizzata, lasciando che suoi capelli color latte le accarezzassero il dolce viso da bambina. 

Il ragazzo dagli capelli scuri come la pece si avvicinò a lei e le scompigliò dolcemente i capelli, mantenendo comunque sul volto un’espressione seria ed intimidatoria. 

- Ora lascia fare a me. - Rispose Matthias, per poi voltarsi a guardare gli occhi spaventati di Christopher, squadrandolo da capo a piedi.

Dal canto suo, Chris, era shoccato, non riusciva crederci: era davvero incredibile che fosse di nuovo lui, credeva di essersi liberato di Matthias definitivamente e invece eccolo lì davanti a lui. Poi, era comparso esattamente dopo la fuga del suo rapitore.

Che fosse tutta una strana coincidenza?

Christopher sentiva il suo respiro irregolare ed il suo cuore martellargli sul petto, mentre sentì il ragazzo davanti a lui sbuffare, incrociando le braccia al petto.

- Seguimi, moccioso. 

Ciau, quattro personcine che leggeranno questo capitolo! Sono sempre io, Kaya.
Scusate l'attesa poco attesa, ma la Babbana-Anna ci mette tanto a correggere...- (Sì, Fra, sto dicendo a te.)
Speriamo che il libro vi stia piacendo e se notate degli errori fatecelo pure presente, ma comunque la qui presente Kaya cercherà di farli sparire al più presto.
Bene, detto questo, il prossimo capitolo sarà pubblicato quando raggiungeremo le quindici visualizzazioni.
A presto!~

- Anna&Kaya.

Illunis ||•Yaoi•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora