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- M-mat...

- Dimmi, moccioso.

- S-se, ecco, il mio amico Leo venisse qui tra qualche giorno pe-per controllare che io stia bene... Tu saresti d'accordo?

- Non voglio altri umani rompipalle in casa.

- Sarà solo per un quarto d'ora o poco più, per favore!

- E se poi scopre tutta la verità? Come la mettiamo?

- Non la scoprirà, te lo giuro!

- ...Pff, e va bene.

- Grazie mille, Mat!

Generalmente, questo era ciò che era successo un paio di giorni fa e da quel momento Christopher continuava a sentire quel discorso nella sua mente più volte, come un disco rotto. 

Ormai aveva pensato a tutto, eppure non si sentiva ancora tranquillo: Aveva messo a posto la crepa sul muro a cui Matthias aveva dato un pugno, aveva ordinato al licantropo di chiudere per bene la porta che portava ad una stanza privata (dove solo il corvino poteva entrare), aveva eliminato ogni singolo libro sovrannaturale parlante dalle librerie... Insomma, aveva eliminato qualsiasi traccia riconducibile alla licantropia e ad un mondo magico.

In tutto quel trambusto si era anche reso conto che gli unici - o almeno, i più evidenti - comportamenti che potevano apparire normali in Matthias erano: bere caffè, leggere romanzi e fumare. 

Quel comportamento di Chris poteva sembrare quasi ossessivo-compulsivo, ma in verità aveva solamente paura che Leo scoprisse tutto e che il licantropo non risparmiasse
nessuno dei due.  

Mentre spostava lo sgurado su tutti gli oggetti a lui visibili nel soggiorno si torturava morbosamente la maglietta, passando ripetutamente la stoffa bianca tra le dita e cercando di capire se davvero Leo non avrebbe scoperto nulla oppure no.
Sarebbe bastato il trillio del campanello o il flebile suono delle nocche di una mano sbattute contro la porta per bloccare immediatamente il suo cuore.

Il licantropo, invece, era parecchio tranquillo dopo aver ovviamente assunto la sua sigaretta pomeridiana al fine di rilassarsi. Al contrario di Christopher, che camminava avanti ed indietro per il salone senza metà, lui era seduto sul divano a gambe accavallate, cercando di apparire il più quieto possibile.

Dopo ore e ore di preparazione per rendere la casa perfetta e del tutto normale, Leo stava ritardando e ciò non aiutava di certo il batticuore di Chris. Egli, infatti, stava iniziando a farsi le parnoie più stravaganti e inesprimibili, sperando che il suo migliore amico arrivi sano e salvo nel giro di pochi minuti.

Tock, tock. 

- È arrivato! - il ragazzo corse subito alla porta, aprendola col sorriso degno del bambino più felice della terra.

- Ciao, Chris.

- Entra pure, Leo!

- Che casa grande... - Leo non si fece troppi scrupoli nel guardare attentamente ogni singolo angolo di quella casa apparentemente sicuro, scrutandone e memorizzandone anche i più piccoli particolari. 

Chris fece subito accomodare l'amico in salotto, lasciando che si accomodasse sul divanetto davanti al piccolo tavolo privo di tutte le cianfrusaglie ed i libri che Matthias era solito ad appoggiarci.

- Ti porto qualcosa da bere? - chiese Christopher con la solita gentilezza.

- Se nel mentre potrò conoscere il tuo coinquilino, sì, un thè.

- Certo! Ora lo chiamo e arriva. - detto questo, l'umano si avviò come un lampo verso Matthias che era rimasto il più lontano possibile da tutti quei discorsi.

Leo annuì, aspettando con impazienza di parlare con quella fantomatica persona, mai sentita nominare da Chris, con cui l'amico aveva iniziato questa bizzarra convivenza. 

-Matthias, vai a parlare con Leo...  Sii gentile, per favore! - lo spronò velocemente il giovane ragazzo, correndo poi a preparare l'acqua per il thè ed una moka di caffè. 

Il licantropo avrebbe voluto rispondergli in tono alquanto seccato, come ad esempio: "parlare con qualcuno? Significherebbe socializzare contro il mio volere ed io già sopporto te tutti i giorni, dovrebbe essere abbastanza.", ma, ciononostante, si trattene e gli rispose con un appena udibile "Mh" mentre si alzava dalla sedia del tavolo per andare ad accogliere il suo ospite. 

- Piacere, sono Leo. Tu devi essere il coinquilino di Christopher, giusto?- 
l'umano si alzò di scatto, porgendo subito la mano al licantropo. Questo fu letteralmente costretto ad accettare la stretta di mano, ricambiando anche il sorriso dell'altro per stare al gioco. 

- Sì, sono Matthias Winter. - rispose, con il tono più caloroso che riuscì a produrre

Iniziò così un incessante silenzio fra i due, all'interno del quale Leo faceva qualche domanda e Mat rispondeva appena. 

La cosa strana, che fece quasi simpatia al licantropo, era l'assenza di imbarazzo negli occhi del ragazzo quando iniziava quel piatto silenzio che li circondava e accompagnava per la maggior parte del tempo. Sembrava abituato ad esso e forse non gli interessava nemmeno parlare.

"Allora perchè quesst'altro moccioso è venuto qui se non vuole parlare con me?" Matthias non riusciva proprio a capirli questi umani...

- Ecco il thè. L'ho raffreddato per te, Leo. - esclamò sorridente Chris non appena sbucò dalla cucina con un vassoietto nero dove vi erano appoggiate tre tazze, due fumanti, con all'interno tre diversi intrugli

- Grazie, Chris. - lo ringraziò l'ospite dai capelli chiari - Comunque ho notato che Matthias non sembra affatto un criminale, un drogato o entrambi... quindi approvo. Puoi vivere qui con lui.

Leo era un bravo osservatore quando voleva, non aveva avuto bisogno di troppe domande per capire il carattere pacato di Matthias e per constatare che non fosse così male come coinquilino. Ovviamente avrebbe continuamente detto a Chris che laddove ci fossero dei problemi lo aiuterebbe anche con avvocati, polizia, psicologi, pompieri...ecc.

Per citare testualmente anche ciò che gli disse qualche giorno prima: "se ti fa del male gli faccio un culo a striscie arcobaleno". 

I tre bevvero le loro bevande in totale tranquillità, non un rumore si poteva udire in sottofondo, tralasciando ovviamente il loro battito cardiaco ed il loro respiro.
Leo e Matthias erano calmi e fissavano il vuoto assorti nei loro pensieri, mentre Chris, seduto in mezzo ai due, guardava incessantemente l'amico con fare preoccupato.

- Forse è meglio che vada, non vorrei disturbarvi ancora. Ci vediamo una prossima volta. Fatti sentire più spesso, intesi, Chris?- ordinò in fine Leo, appoggiando la tazza vuota nel tavolino, salutando anche il licantropo con un minimo cenno del capo che egli non ricambiò.

- S-sì, contaci. Ci vediamo, Leo.

Christopher ce l'aveva davvero fatta e dopo aver accompagnato Leo alla porta, tirò un rumoroso sospiro di sollievo. Il licantropo era rimasto guardare Leo uscire, senza salutarlo, troppo concentrato nel finire la sua ennesima tazza di caffè.

- Non lo facevo così interessante il tuo amico. - disse fra sé e sé il licantropo, ma Christopher non ci fece troppo caso per la contentezza.

Il resto della serata, come la nottata, procedette regolarmente, senza intoppi, con la solita grigia monotonia.

Chris, felice di aver superato anche questa "prova", si buttò placidamente sul letto, aspettando con ansia di entrare in un mondo da lui sempre amato, sperando di ritrovarsi in quell'universo di fantasia in cui si riusciva ad entrare soltanto quando si dormiva e, da qualche settimana, anche ad occhi aperti.

Matthias, passando di lì, lo osservò poco prima che si addormentasse, lasciando che un luccichio abbellisca involontariamente le sue iridi sideree ed un sorriso il suo volto. Poi, fece dietrofront e si diresse verso la porta per uscire di casa, così da farvi ritorno solamente quando avrebbero fatto capolino le prime luci dell'alba.

Illunis ||•Yaoi•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora