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Di nuovo, Chris, si trovò a riaprire piano gli occhi, ma questa volta la stanza in cui si ritrovava non era più la stessa.

Quindi, se non si trovava più in casa di Era, dov'era finito?

- Uh, per fortuna ti sei svegliato! - Questa voce l'aveva già sentita prima...

Dopo esser riuscito a mettere a fuoco, vide, infatti, il ragazzino con cui aveva conversato a casa di Era, ma Christopher era troppo confuso per ricordarsi il suo nome.

- Dove sono ora? - Chris si sentiva meglio di prima, di questo era certo, così si mise seduto sul divano stroppicciandosi gli occhi.

- Sei a casa mia. - Dopo quella minima affermazione tanto povera dei dettagli richiesti, Chris si lasciò scappare un sospiro disperato, appena prima che il giovane accanto a lui riprese a costruire il suo discorso. - Se ti avessi lasciato da Era saresti già potuto essere in una cella ad aspettare il giudizio del Consiglio. - Gli rivolse un piccolo sorriso, mentre girovagava nel piccolo salottino subito collegato ad una cucina quasi totalmente visibile.

Quella casupola era molto accogliente, anche lì si poteva sentire quel fresco alpino percepito nella precedente residenza ed aveva lo stesso stile delle case di montagna. Chris la osservò da cima affondo e, paragonandola alla sua piccola e dozzinale stanza, la trovò particolarmente diversa da casa sua, o forse pensò questo solo perché stava affrontando in faccia la realtà da diversi punti di vista precedentemente ignorati.

- Scusa, non ci siamo presentati per bene, - Si avvicinò a Chris, sedendosi vicino a lui nel divano verde dove prima egli stava dormendo - Io sono Oliver, cioè, questo è il mio nome umano. Per i maghi io sono Petit Plume, o solo Plume. Come preferisci. - Disse il riccioluto, sfoggiando un sorriso a trentadue denti verso Chris, che, anche se ancora molto scosso e confuso, non tardò a ricambiare.

- Piacere. Io sono Christopher Sol Holm, ma puoi chiamarmi semplicemente Chris. - Plume lo guardò un attimo sorpreso e confuso - forse i maghi non si presentavano così? - , per poi tornare a sostenere un'espressione allegra sul volto e stringergli la mano per non far trapelare nientaltro.

- Ehm...Plume, io ora come torno a casa? - Chiese, quasi nostalgico, Chris.

- Oh, ecco... io non lo so, credo che dovrai rimanere da me per questa notte. Domani ti riporterò da Era e rimet- - Prima che Plume potesse finire di rispondere, si sentì il rumore di qualcuno che stava picchiettando sul vetro sottile di una finestra. Quando il mago la aprì, un bizzarro animale si poggiò sul braccio del padrone.

Chris spalancò gli occhi: dopo maghi e licantropi, poteva aggiungere alla sua lista le fenici.

Quella maestosa creatura aveva delle piume che ricordavano le fiamme del fuoco più vivo mai acceso, mentre i suoi occhi risaltavano sui colori caldi essendo nero pece; ora che ci faceva caso, teneva nel becco una specie di pergamena mal arrotolata.

- Oh, voi umani non conoscete le fenici, giusto... Beh, lei è Fotià. - La presentò il mago, tendendo il volatile verso Chris e prendendo il piccolo messaggio che ha trasportato fino a lui.

- Era mi ha inviato un messaggio. - Disse mentre leggeva questo con grande attenzione - Chris, Era vorrebbe che tu leggessi un libro...cioè, una fiaba... No, una leggenda, ecco.

L'umano lo guardò parecchio confuso, annuendo comunque; ormai il suo cervello era definitivamente andato sulla Luna insieme a chissà quale satellite super tecnologico della NASA.

- Aspetta un attimo...! - Esclamò il mago, correndo subito alla ricerca del libro che conteneva quella storia, lasciando la fenice libera nella casa.

Illunis ||•Yaoi•||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora