Dopo le stressanti ore di lezione, presi la mia cartella, salutai Caroline e dopo Stefan, ricordandogli che oggi sarei passata da lui per l'aiuto che mi aveva chiesto di dargli.
Andai con Bonnie verso la sua macchina e aspettammo che Jeremy uscisse dalla sua classe."Finalmente sei arrivato! Dai andiamo che ho sonno e non vedo l'ora di dormire, il primo giorno è sempre così stancante" disse la mulatta.
"Già a chi lo dici!" confermò Jer.
"Allora fratellino, com'è andato il primo giorno?"
"Lascia perdere, controllavo l'orologio ogni minuto, il tempo non passava mai"
"Poi sono sempre io quella che si lamenta secondo la mamma o mi sbaglio?" dissi ironicamente, mentre entrammo in auto.
I discorsi tra noi tre continuarono mentre Bonnie si dirigeva verso casa mia.
Arrivammo e dopo aver congedato la mia tassista preferita, entrammo in casa:"Figli miei? Allora com'è andata oggi?"
"Bene, bene." affermammo, alla mamma, un po' superficialmente, poiché eravamo impegnati con i nostri cellulari.
Dopo il pranzo ognuno di noi si indirizzò verso le proprie camere e appena entrai nella mia, mi stesi sul mio letto soffice e matrimoniale e mi rilassai.
Dopo qualche minuto decisi di prendere il mio diario e lì incominciai a descrivere il mio ritorno tra i banchi di scuola.
Mi è stato regalato dai miei genitori al compimento dei miei 17 anni.
Mi piace scrivere sul mio diario personale; mi aiuta, perché lo trovo un modo per sfogarmi su tutto ciò che mi capita, cose brutte, ma anche belle, anche se a dire la verità non lo uso spesso.Mentre occupavo il mio tempo a scrivere sul mio quadernino, sentii il mio cellulare squillare e risposi, era Caroline.
Parlammo per un bel po' di tempo di tante cose, ma l'argomento principale della nostra conversazione era Stefan e lei mi descrisse esattamente, per filo e per segno, tutte le attenzioni che lui le regalava e per come me ne parlava pensai che il mio migliore amico fosse proprio un bel principe azzurro perfetto per Care.
*Sarei veramente molto contenta se i miei due amici si mettessero insieme.*Guardai l'orario erano le 15:30 e dovevo ancora prepararmi per andare a casa del mio migliore amico, perciò era meglio sbrigarsi.
Riattaccai dopo aver salutato Caroline, dicendole che dovevo passare a casa di Bonnie per farmi prestare il quaderno di Storia.
Beh, ho mentito e a me non piace mentire, ma se si tratta di bugie a fin di bene non succede niente a nessuno.Una volta pronta e ben truccata, mi incamminai a piedi verso la casa di Stefan.
Mentre camminavo, un inquietante corvo nero mi seguiva svolazzando di qua e di là, fra un albero e l'altro.
Con un po' di angoscia per quell'animaletto, riuscii comunque a proseguire fino ad arrivare, dopo 20 minuti, a casa di Stefan.Egli possedeva una grandiosa villa, che aveva 5 camere da letto belle grandi, all'interno delle quali si potevano osservare le travi, in legno scuro, del tetto. Ogni stanza aveva un bagno, con vasca e doccia idromassaggio.
Possedeva una sala studio e anche una biblioteca che era tempestata di libri da cima a fondo, non c'era un solo spazio vuoto in quella biblioteca che non contenesse libri.
Inoltre, aveva un giardino grandissimo e ben curato, una cucina con ampi spazi e anche un soggiorno gigantesco, con un camino bellissimo, di colore avorio, un pianoforte nero e due tavoli da biliardo.
Il tutto era stato costruito, a detta di Stefan, tanto tempo fa, precisamente nel 1914 e ovviamente, prima di passare nelle sue mani, questa residenza sarà stata ristrutturata almeno un milione di volte.Suonai il campanello di quella casa meravigliosa e sentii la serratura della porta aprirsi dall'interno e... rimasi scioccata...
Non potevo crederci... era davvero inimmaginabile una cosa del genere...
La mia vista era offuscata dal ghigno di un ragazzo abbastanza alto con folti capelli neri, occhi di un colore azzurro ghiaccio, che indossava vestiti completamente neri, non una punta di colore in quegli abiti.
Lo conoscevo, questo è certo ed era bellissimo... tanto bello quanto egoista, freddo e superficiale."DAMON?! C-cosa ci fai tu qui?!" Quasi non riuscivo a parlare dall'agitazione e dall'ansia che egli mi dava.
"Ma ciao anche a te bellezza! Da quanto tempo!"
Si credeva simpatico ma non lo era per niente, soprattutto in quel momento.
"Smettila di fare il simpaticone perché non lo sei per niente."
"Non sei cambiata di una virgola Elena, mi dispiace che tu ce l'abbia ancora con me."
"Non hai ancora risposto alla mia domanda, quindi te la ripeterò: cosa sei venuto a fare qui a Mystic Falls?...Per quale fottuto motivo sei ritornato dopo tutto questo tempo? Per far soffrire ancora tuo fratello immagino, dato che tu godi a far soffrire le persone o mi sbaglio?"
"Beh cara mia, che tu lo voglia o no io ci abito qui, questo è il motivo per cui sono tornato. Ho soddisfatto le tue richieste?"
Dopodiché egli urlò:
"Stefan! C'è la tua amichetta qui che è venuta a trovarti!"
Ed io risposi:
"Giusto... perché tu ovviamente puoi fare come ti pare e piace, e..."
Non feci in tempo a finire la frase che Stefan si presentò alla porta affianco al fratello.
La rabbia che avevo in quel momento contro Damon era indescrivibile e non riuscivo a controllarmi, volevo urlargli contro e dirgli tutto quello che pensavo su di lui e soprattutto dirgli che aveva sbagliato a lasciare Stefan qui... da solo, ma d'altra parte so che sarebbe stato inutile dirglielo, sapendo che tipo di persona sia e sapendo che tutto quello che gli si va a dire entra da un orecchio ed esce dall'altro.
Non sapevo cosa fare davanti ai due in quel momento.
Stefan lo capii e prese il controllo della situazione, uscendo dalla porta principale e chiudendosela alle spalle, per poter parlare con me."Cos'è questa storia?" Chiesi.
"Elena, ti giuro che io non sapevo niente, è tornato qualche ora fa, prima che io rientrassi a casa da scuola.
Appena sono arrivato ho visto la sua macchina e mi chiedevo come fosse possibile, ma ora lui è qui ed è tutto diverso.""Cosa è diverso? Damon è diverso? Il fatto che sia tornato qui è diverso?
Stefan nulla è cambiato, lui è lo stesso Damon di sempre, un egoista, narcisista, freddo, manipolatore e poi... cos'altro? Beh comunque non ti fidare, molto presto se ne andrà di nuovo.""È così che mi supporti? Tante grazie Elena. Guarda che non sei l'unica che non sa cosa fare, ci sono anche io qui che non ho la più pallida idea da dove ripartire."
"Senti, lo sai cosa provavo per lui tempo fa e lo sai quanto mi ha fatto soffrire e sai anche quanto hai sofferto tu per colpa sua.
Stefan perché lo fai? Perché lo accogli in casa tua così... dal nulla?!""Perché è mio fratello Elena.
Lo avresti fatto anche tu se ci fosse stato Jeremy al posto suo.""Mi dispiace ma i fratelli non si comportano in questo modo." Dissi io convinta delle mie idee.
"Comunque si è scusato con me per essere andato via; era pentito sul serio e tu non puoi dirmi che non devo accettarlo e che devo mandarlo via, perché non è una cosa giusta da fare."
"Sei troppo gentile Stef, ma vedrai... molto presto ti volterà le spalle e se ne andrà di nuovo, detto questo me ne torno a casa mia..."
Feci per andarmene, ma Stefan mi prese per la mano, mi trattenne e poi mi disse:
"Elena non farlo ti prego.
Avanti entra dentro con me, ci prendiamo un caffè, parliamo e ci calmiamo un po' ok?""Non mi va, davvero, ti prego lasciami stare, ho bisogno di stare da sola."
Lui rimase lì, impietrito, non sapendo cosa fare e io non avevo intenzione di rientrare in quella casa sapendo della presenza di Damon, così approfittai per andare via.
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You changed my mind (#Wattys2017)
FanfictionElena Gilbert è una ragazza di 17 anni che vive nella piccola cittadina di Mystic Falls, in Virginia. Ha tanti amici, ma si fida ciecamente solo delle sue due migliori amiche Caroline e Bonnie e del suo migliore amico Stefan. Tutto prosegue normalme...