Il compleanno (ultimo capitolo)

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Passarono pochi giorni da quando Damon si dichiarò a me ed io non feci altro che pensare alle sue parole, al suo modo di dichiararsi, ad ogni dettaglio di quel tardo pomeriggio.
Con la sua schiettezza egli si era presentato davanti alla porta di casa mia, non avendo paura di quello che potevano pensare i miei genitori, lo fece e basta, mentre io feci una pessima figura davanti a lui, facendo scena muta e andandomene scioccata dalla situazione. Sapevo che ci era rimasto male per tutto e che non vedeva l'ora di rivedermi per poter parlare nuovamente con me e sapevo che se lo avessi lasciato in sospeso, senza una risposta, ancora una volta, lui sarebbe ritornato ad essere quello che era sempre stato... un mostro, un don giovanni in piena regola... sarebbe cambiato di nuovo ma in modo peggiore.
Giustamente non sarebbe potuta finire in quel modo, dovevo arrivarne a capo e capire quello che provavo nei suoi confronti.
Sapevo di provare qualcosa, ma non sapevo cosa. Ero in uno stato decisamente confusionale, non che la cosa fosse nuova dopo il suo ritorno in città e dopo tutti quei baci, dati all'improvviso.
Decisi che mi sarei confrontata con le mie due migliori amiche e con Stefan, chi meglio di loro poteva consigliarmi ed aiutarmi ad affrontare tutto ciò?
Quel giorno stesso in cui Damon mi disse che era innamorato di me, mio padre mi fece in modo serio il terzo grado, al mio rientro a casa. Quella situazione piena di domande che ebbi con John era peggio di quella che chiunque potrebbe avere con lo sceriffo della città.
Gli spiegai senza esitazioni che tra me e Damon si trattava solo di una semplice amicizia, che avevamo litigato e che lui voleva risolvere con me.
Per fortuna mi credette e si rassicurò. Papà non odiava Damon, ma di certo non gli era simpatico dato che due anni prima mi aveva trascurata per via di altre ragazze. Aveva sempre pensato, sin dall'inizio, che non fosse proprio un bravo ragazzo ed in effetti l'istinto paterno funzionò, egli aveva avuto ragione, ma solo, appunto, sino al suo ritorno.

Sentii il suono di un clacson, dalla finestra appannata, per via del clima autunnale, della mia camera da letto.

"Elena, Jeremy! È arrivato Stefan! Muovetevi!" Esclamò mio padre dalla cucina.
Il mio migliore amico era passato a prendermi in compagnia di Bonnie, poiché ella non possedeva più un auto dall'incidente che aveva causato la mia trasformazione in vampiro e poiché oggi era un giorno diverso da tutti gli altri, era un giorno speciale! Era il compleanno della mia cara amica biondina, Caroline!
Non vedevo l'ora di farle la sorpresa che tutti e tre avevamo progettato da circa una settimana.
Avevamo creato un cartellone con la scritta in grassetto "Buon Compleanno Principessa!" che conteneva un colore diverso e varie fantasie per ogni lettera.
Stefan si era occupato dei palloncini che avremmo attaccato al cartellone, mentre Bonnie aveva provveduto a comperare tre piccoli cappellini a cono da feste, tutti colorati ed una piccola coroncina argentata, contornata nella parte di sotto da un po' di pelliccia di colore viola, che la nostra amica avrebbe indossato al momento della sorpresa.
Uscì da casa con mio fratello, con la mia cartella sulle spalle e con il manifesto tra le mie due mani fredde.
Entrai in macchina e posizionai le due estremità della sorpresa di Caroline sul tappetino nero, mentre le altre due le posizionai appoggiate sul sedile che era occupato, davanti a me, da Bonnie.
La mia migliore amica si voltò verso di me e chiese con aria organizzativa:

"Bene, siete tutti pronti?"

"Certo che sì!" Affermai io e Stefan poi disse:

"Si, dopo dovete aiutarmi a gonfiare i palloncini."

Io e Bon Bon annuimmo e dopo pochi minuti arrivammo finalmente a scuola.
Scendemmo tutti dalla macchina e mentre Jeremy si dirigeva dai suoi amici al parchetto lì accanto, io,  Stef e Bonnie cominciammo a soffiare per gonfiare i palloncini colorati.
Vennero piuttosto grandi ed insieme ad un filo argentato li incollammo, con un po' di scotch, vicino alla scritta.
Stefan ci fece notare la macchina della festeggiata che era parcheggiata affianco al recinto della scuola. Poi affermò:

You changed my mind (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora