L' accompagnatore

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La sveglia suonò perfettamente in orario per dirmi che dovevo svegliarmi e alzarmi da quel letto, il punto è che io ero già sveglia; rimasi con gli occhi aperti per tutta la notte pensando a quello che era successo tra me e Damon la sera prima, non riuscì proprio ad addormentarmi e tra l'altro non cenai neanche, facendo insospettire mamma e papà.
Dopo poco tempo, scesi giù per le scale ed entrai in cucina dov'erano presenti entrambi i miei genitori che preparavano delle uova strapazzate e del bacon.
Mi fissarono un po' e dopo mio padre John mi chiese:

"Tutto bene? Ieri sera non ti sei fermata a cenare con noi, ti sei chiusa in camera tua senza dare alcuna spiegazione."

"Si va tutto bene, davvero."

"Elena, non mentire. È successo qualcosa con Stefan o con qualche tua amica per caso?" Chiese di nuovo.

Ed io risposi:

"Papà... ecco... no, solo che... Damon è tornato."

I due si guardarono tra loro stupiti e poi mia mamma disse:

"Ehmmm, wow... e cosa è successo dopo?"

"Ma niente di che, diciamo che io e Stefan abbiamo discusso su di lui e poi abbiamo risolto.
Io... devo solo abituarmi al fatto che Damon sia di nuovo tra noi, tutto qui."

"Capiamo. Vuoi fare colazione?" Chiesero cambiando discorso.

Annuì e presi il mio piatto fumante e ricco di uova e pancetta.
Dopo aver mangiato, ritornai in camera mia per vestirmi e aspettai la mia amica Bonnie che a momenti sarebbe dovuta arrivare con la sua macchina.
Sentì il campanello suonare.
*Che strano di solito Bonnie non suona mai il campanello quando deve venire a prendermi.*

"Vado io!" Urlai, prima che qualcuno potesse aprire la porta d'ingresso al posto mio.

Scesi le scale di fretta e indossai il mio caro giubbotto di pelle, pronta per uscire.
Aprì la porta pensando che fosse la mia amica, ma in realtà era Matt, il mio ex ragazzo che non mi parlava più da un bel po' di tempo.

"Ehi, ciao!" Mi disse e io poi gli risposi:

"Ehmm, ciao anche a te, cosa ci fai qui?"

"Stavo andando verso la scuola e siccome siamo vicini di casa ho pensato di passare da te per chiederti una cosa."

"Ah... che cosa?"

"Ho saputo che stai cercando un accompagnatore per il ballo dei fondatori e anche io ne sto cercando una e... beh... ti piacerebbe essere la mia dama?"

Ero rimasta un po' allibita per via di quella proposta da un ragazzo che ormai aveva chiuso i rapporti con me, ma pensai *Beh se voglio partecipare alla festa ho bisogno di un compagno di ballo.*

"D'accordo, sarò la tua dama ahah."

Dopodiché il mio cellulare iniziò a squillare, era Bonnie e risposi:

"Ciao Bonnie dimmi."

"Elena scusami ma oggi non verrò a scuola, perciò non posso venire a prenderti."

"Ok ok tranquilla, ma è successo qualcosa?"

"Stiamo portando urgentemente mia nonna in ospedale perché si è sentita male.
Devo andare, ti aggiorno oggi ok?"

"Va bene, a dopo." Dissi preoccupata per la nonna della mia migliore amica, alla quale ero molto legata fin dalla nascita, poiché quando eravamo piccole e quando io e Bonnie giocavamo da lei, sua nonna Sheila ci preparava sempre la merenda e ridevamo e scherzavamo molto insieme.

Nel frattempo Matt si preoccupò per la mia conversazione con la mia migliore amica e mi chiese:

"Va tutto bene?"

"Non proprio, hanno portato Sheila in ospedale quindi non ho nessuno che mi possa accompagnare a scuola... beh nessuno a parte mio padre, andrò con lui." Risposi io.

Feci per ritornare verso la porta d'ingresso ma Matt mi fermò dicendo:

"Ehi no aspetta, se vuoi posso accompagnarti io.
Il furgone è qui... se ti va..."

Esitai un po', ma dopo annuì ed entrai nella sua grossa vettura di colore rosso sbiadito che doveva essere abbastanza vecchia a giudicare dalle diverse ammaccature e da alcuni segni presenti sui lati della macchina.
I miei presentimenti su quel veicolo si avverarono quando lui girò le chiavi e io riuscì a sentire il borbottare del motore.

Durante una buona metà del tragitto verso la scuola nessuno dei due spiccicò parola e si creò un clima molto imbarazzante, ma poi:

"Sai... so che ti è sembrato un po' strano."

"Cosa?" Risposi io.

"La mia proposta per il ballo, così... inaspettata.
Non ci parliamo da un bel po' di tempo e spunto fuori così... m-mi dispiace Elena."

"Tranquillo, non hai fatto niente di male.
È solo un ballo e poi mancano pochi giorni alle prove."

"Mhh... comunque, come va?"

"Abbastanza bene, tutto procede normalmente, tu invece? Come stai?"

"Idem, sai ho giurato a me stesso che non ti avrei mai più parlato dopo la nostra storia finita in modo... ecco... lo sai, ma mia madre mi sta costringendo a partecipare alla festa siccome anche noi siamo una delle famiglie fondatrici e questo ballo è una tradizione e bla bla bla."

"Ah capisco..."

"Non pensare che io mi sia sentito costretto a chiedertelo, perché non è così, insomma... ci sono tante altre ragazze a scuola a cui avrei potuto chiederlo."

"E perché lo hai chiesto proprio a me?"

"Perché mi dispiace di averti guardato male quel giorno a scuola mentre eri con i tuoi amici e diciamo che volevo risistemare le cose in questo modo."

"Ok ok."

"Allora... che dici? Nonostante la nostra relazione non sia finita nel migliore dei modi, ti va di rimanere amici?"

Mi porse la sua mano di un colore bianco pallido come per stringergliela; io gliela strinsi e dopo affermai sorridendo:

"Certo, amici."

You changed my mind (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora