Il ciondolo

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Un'altra giornata scolastica passò.
Rientrai a casa dopo essere stata accompagnata da Caroline, posai la mia grande tracolla che era stracolma per via dei libri di scuola ed entrai in soggiorno; salutai i miei genitori che erano seduti sul divano davanti la TV e infine andai in cucina per prepararmi un toast.
Mio padre alzò il volume della televisione ed io sentii:

"Notizia straordinaria: sono stati ritrovati morti poche ore fa, nel bosco vicino al cimitero della città, una coppia di ragazzi appartenenti entrambi ad una delle famiglie fondatrici di questa città: quella dei Fell.
Entrambi fratelli: Lei Victoria Fell, lui Denis Fell.
-Avevano tutti e due dei segni di morsi sul collo e perdevano tantissimo sangue, erano già morti quando li abbiamo visti- afferma un'altra coppia di adulti in campeggio nelle vicinanze.
Per ora non ci sono altri testimoni, ma si pensa ad un altro attacco di animale, che potrebbe essere lo stesso che ha causato l'aggressione, pochissimi giorni fa, di Matt Donovan.
È ancora caccia all'animale."

Andai nel soggiorno durante la trasmissione della notizia e mio padre disse:

"Cavolo, questa città sta iniziando a diventare molto pericolosa. Elena ogni volta che esci stai attenta e renditi raggiungibile al cellulare per piacere. Chiaro?"

"Si papà sta tranquillo."

"Occhi aperti, mi raccomando a te e a tuo fratello" aggiunse poi mia madre Isobel.

"Si."

Andai a mangiare il mio toast e nel frattempo riflettei *Mystic Falls è sempre stata una città sicura, non succede mai niente qui.*
Non sapevo a cos'altro pensare, provavo solo un po' di timore per queste tragiche storie.
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Il giorno stesso, mi misi d'accordo con Stefan per raggiungerlo a casa sua per ripassare un po' di Storia insieme, poiché ero un po' indietro con le spiegazioni, nonostante la mia presenza in classe fosse costante; ovviamente si parla solo di presenza fisica... la mia testa è sempre sulle nuvole durante le lezioni e in più occupo il mio tempo, mentre il professore spiega, disegnando sul mio diario scolastico. Bello no?

Mi incamminai, con il mio piccolo zaino, verso la villa dei due fratelli Salvatore e diversamente dalle altre volte, decisi di prendere una scorciatoia, di cui mi parlò Caroline, che mi permetteva di essere lì in pochissimi minuti.
Come previsto, poco tempo dopo mi ritrovai a suonare il campanello della loro maestosa casa.
Ovviamente, il mio migliore amico, dopo aver aperto la porta d'ingresso, mi fece accomodare.
Dopodiché insieme decidemmo di andare a studiare nella grande biblioteca, che nel mezzo di essa presentava anche una specie di salottino, con due poltrone e due divanetti piuttosto comodi e al centro di essi c'era anche un piccolo tavolino da soggiorno tutto costruito in legno.
Ci posizionammo lì, con entrambi i nostri due libri di storia e qualche quaderno per prendere appunti.
Lui incominciò a spiegarmi i vari argomenti e i vari paragrafi come se fosse stato protagonista delle varie vicende storiche.
Era impressionante il fatto che si ricordasse quasi tutte le date e quasi tutti gli avvenimenti legati a tanto, anzi tantissimo tempo fa.
Decisi di prendere ripetizioni da lui proprio perché è il più bravo della classe in questa materia.
Arrivò il mio turno di ripetere quello che lui aveva detto; ci provai non ottenendo però alcun risultato.
Una cosa però era certa, pur ripetendo nuovamente tutto il programma, non sarei mai stata brava come lo era lui.
D'un tratto Stef esclamò:

"Cavolo! Mi sono dimenticato di una cosa! Arrivo subito Elena."

"Ti aspetto qui." Gli risposi.

Lo vidi sparire per andare a prendere ciò che si era dimenticato e pochi secondi dopo:

"Ma guarda chi c'è!"

"Damon! Ciao."

Mi si presentò il ragazzo, con la sua solita aria sarcastica, con in mano il suo solito bicchierino di Bourbon.

You changed my mind (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora