capitolo 37

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Guardo lo schermo del telefono e c'è su scritto il nome di Nicola, non riesco a rispondere, non riesco a trascinare il dito sulla schermata,mi vengono in mente mille domande, perché proprio a quest'ora ? sono quasi le una di notte cosa starà tramando ? Decido di rispondere.

'P-p-pronto Nicola' inizio io con un tono di incertezza e ansia,

dal cellulare non sento emettere nessuna voce però si riescono a sentire in lontananza dei rumori, come se fossero dei gemiti, Però all'improvviso sento dire 'Cazzo sei un toro' questa frase che sinceramente mi mette ribrezzo proviene da una voce femminile, a quanto pare i due si stanno divertendo, stanno passando una notte di fuoco e per qualche strano motivo deve essere partita la chiamata.

Non sto troppo tempo a pensare sul perchè di questa telefonata, quindi riattacco il telefono, lo rimetto in borsa e spero vivamente in una chiamata di Nicola, ovviamente a scopo lavorativo.

Esco dal bagno dopo essermi lavata il viso e rifatta il trucco, vado nella sala grande e ancora ci sono tutti i miei parenti, quanto sono belli !!! Mi avvicino al tavolino delle bevande e mi prendo un bel bicchiere fresco di Sangria, la bevo, le mie papille gustative vanno in estasi, quanto è buona cavoli.

In lontananza vedo mia sorella Divina che si avvicina e si siede accanto a me sul divano:' Sorellona che stai facendo?' mi chiede lei

'Sto bevendo questa sangria buonissima, cavoli ma chi l'ha fatta?'

'Zia Ines, lei è esperta in ambito di bevande alcoliche si sa, ascolta cara ti va di cantare per noi?'

'Cosa? sei matta? sono anni che orami non canto più dal vivo'

'Capirai siamo la tua famiglia, dai ti prego canta qualcosina per noi'

'Divina ho detto di no!'

'Dai su, pigrona'

mi prende per un braccio e mi tira su dal divano, siccome sono abbastanza ubriaca, le riesce con molto facilità.

'Divina lasciami stare' dico io e con irruenza stacco il mio braccio dalle sue mani

'Flora, sei ubriaca, tu ami cantare, quindi adesso sali su questo piccolo palchetto e inizi a cantare qualcosina'

'Sei fuori come un balcone cara, io non salirò mai su quel palco'

A vederlo sembra un palco enorme, fatto di legno, ma in realtà non lo è, sono solo i miei occhi che si sbagliano per via dell'alcol. Non so cosa fare, sono indecisa se salire oppure no.

La mia mente offuscata dopo tutti quei drink non riesce a pensare lucidamente, quindi mi lascio trascinare dall'istinto e salgo finalmente sul palco.

Che sensazione strana, davanti a me ci saranno quaranta persone e le conosco tutte ma ho un po di farfalle nello stomaco è normale ? Non lo so, difronte al mio naso c'è un'asta con un microfono, ai lati del palchetto ci sono due casse nere molto grandi che amplificano l'audio, scelgo una canzone, e quella che in questo momento mi sembra adatta è ''Buio e luce'' di Chiara.

La musica parte, le luci nella sala si spengono e se ne accende una sola sopra di me, mi allumina, mi riscalda, inizio ad intonare le prime note, sono un fascio di nervi, ho gli occhi chiusi, prendo fiato e cerco di dare il meglio di me, sembro un pezzo di legno, ma non riesco a muovermi, mi escono solo le meravigliose parole dalla bocca, non sbaglio una nota, la mia voce diventa un tutt'uno con la base musicale, le mia famiglia è in visibilio, mi viene lanciata addirittura una rosa.

'Il buio e la luce, la guerra e la pace''

così finisce la canzone, riapro gli occhi e sono tutti li ad applaudirmi, c'è mio padre con le lacrime agli occhi e mi sorella ha in mano un foglio bianco con su scritto. ''Sei Divina come tua sorella''

che bella sensazione, era tanto tempo che non mi sentivo così libera, dopo tanti anni ho cantato di nuovo, è stata un'emozione indescrivibile, devo proprio ringraziare mia sorella.

Dal fondo della stanza vedo un'ombra, sembra un uomo, entra nella stanza e ad alta voce grida: 'BASTA! FATE PIANO, SONO LE DUE DEL MATTINO, ALCUNE PERSONE DOMANI VANNO A LAVORARE'

senza nemmeno rendermene conto quell'uomo è l'uomo che io amo.

Si tratta di Diego.


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