Prologo- Di come tutto è cominciato.

2.5K 146 112
                                    

In questa storia James Potter e Lily Evans non saranno messi in buona luce, quindi se non vi piace non leggete. La storia comunque, è altamente ironica, quindi onde evitare critiche, vi avverto sin da adesso.
Buona lettura!

Gentilissimo Signor Lupin,
È cortesemente invitato alla festa del diciassettesimo di Lily Evans, nella Villa Evans, il 23 Dicembre.
Le è permesso portare un'accompagnatrice.
Sperando in una sua partecipazione,
L.E.

"Remus, puoi portare un'accompagnatrice! Non ti senti emozionato? Io sono davvero felice di questo, perché è ovvio che porterai me, insomma, sono o no il tuo migliore amico?"

"Padfoot, ti stai autoconsiderando un'accompagnatrice. Ne sei consapevole?"

"Smetti di essere pedante, Remus, e inizia a preparare lo smoking, anche se io sarò comunque il più bello della serata." Sirius iniziò a vagare per la stanza, mentre James si affrettava a leggere la sua lettera.

"HA INVITATO ANCHE ME! È palesemente ovvio che lei mi ami, perché si ostina tanto a negarlo?" La voce stridula di James si propagò per il corridoio, mentre Remus sbuffava contrariato.

"Appena arriviamo alla festa limonala." Sirius si bloccò un attimo, prima di continuare a parlare. "Sai che ti dico? Prima falla ubriacare, poi le sussurri qualcosa di lascivo in un orecchio, lei presa dalla sua immane voglia di darla al primo che passa si aprirà per te, e poi non dovrai far altro che obliviarla. Sono un dannato genio, mi chiedo perché nessuno mi abbia chiesto un consulto prima."

"Forse perché i tuoi piani ti fanno sembrare un dannato stalker!" Sbottò Remus, scuotendo la testa. Da quando avevano deciso di comune accordo di prendere un appartamento in tre, non aveva avuto un attimo di pace. Sirius non faceva altro che portare a casa una ragazza diversa ogni sera, e James passava le giornate a pensare a quanto fosse bella, dolce, gentile e ammirevole la Evans. Remus decise di versarsi una bella tazza di caffè: la giornata era appena iniziata, e confidava che non sarebbe finita tanto in fretta.

/////

"Secondo voi dovrei mettere qualcosa di elegante?" La domanda di James si perse nell'appartamento, mentre Sirius ghignava, già all'ingresso.

"Metti qualcosa di facile da togliere, così potrai farti la Evans immediatamente!" L'urlo di giubilo di James fece sbuffare Remus, che aveva indossato dei semplicissimi jeans babbani ed una maglia grigia, coperti da una veste da mago.

"Dove credi di andare, tu?" Lo fulminò Sirius appena lo vide, mentre appariva dalla cucina.

"Alla festa della Evans, Sirius." Sbottò scocciato, mentre l'amico iniziava ad urlargli contro.

"Sembri pronto per andare a scuola! REMUS, LA SCUOLA! Manca soltanto la cravatta Grifondoro! COME PENSI DI FAR COLPO SULLE RAGAZZE CONCIATO IN QUESTA MANIERA?" Remus aveva preferito evitare di dire a Sirius di quanto le ragazze non gli piacessero, e quindi il suo migliore amico, ignaro di tutto, continuava a consigliargli ragazze alla prima occasione.
Sirius imprecò contro di lui, muovendo la bacchetta come un'arma di distruzione di massa.
Trasfigurò i suoi jeans in degli skinny attillati, e la sua maglia in una t-shirt arancione. Prima che Remus potesse rinfacciargli che fuori c'erano sei gradi sotto zero, Sirius si premurò di trasfigurare la sua veste da mago in un giubbotto di pelle marrone, con le borchie. Remus roteò gli occhi, ignorando le imitazioni di Sirius sulle ragazze su cui avrebbe fatto colpo quella sera, e si limitò ad osservare la porta chiusa della stanza di James, che ancora non usciva.

"E mi diranno che sono così bello da mozzare il fiato e continueranno a volerne di più, insomma la fragranza Black non è da sottovalutare, e poi si inginocchieranno e-."

"SIRIUS NON VOGLIO SAPERLO."

"Inizieranno ad aprire la patta dei miei pantaloni, e cominceranno a congratularsi perché non hanno mai visto-."

"SIRIUS TACI."

"E abbasseranno i miei stupendi boxer neri aderenti fatti appositamente per conquistare le leggiadre signorine che si appresteranno a toglierli, e poi mi mostreranno la loro gratitudine con le loro lingue-."

"Silencio." Remus puntò la bacchetta su Sirius, che continuò a parlare, accorgendosi solo dopo parecchi secondi della mancanza della sua voce.

"Sono prontissimo!" James fece qualche mossa di kung fu mal riuscita, e osservò con attenzione l'abbigliamento di Remus.

"Oh, wow amico, sei proprio messo in ghingheri per fare colpo! Chi è la fortunata?"

Remus soffocò l'istinto di prendere a bastonate i suoi due amici, ed entrò nella macchina, mettendosi alla guida.

"Sono gay, dannazione!"

Il silenzio che ne seguì fece intuire a Remus di non aver fatto una mossa brillante.

Assassinio! Assassinio!- WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora