Capitolo 13- L'ira di un Potter.

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"E quindi, adesso, tocca ai nostri investigatori!" La risata sinistra di Severus provocò un attacco di tosse a James, che ancora terrorizzato, si nascose dietro il tavolo. Lucius tirò una gomitata tra le costole di Severus e lo affiancò nella somministrazione del veritaserum.

Sirius e Remus, nel frattempo, si erano seduti, e si guardavano intorno. Faceva uno strano effetto essere dall'altra parte, dopo aver passato l'ora precedente a interrogare gli invitati.
Severus fece accomodare Lucius su una sedia, e ne avvicinò anche un'altra per metterglisi vicino. Osservò i due Malandrini, e partì con le domande.

"Iniziamo da qualcosa di semplice: per quale motivo la Evans vi ha invitati?"

"Io e lei eravamo abbastanza amici ad Hogwarts, e nonostante alcune incomprensioni ci siamo tenuti in contatto. Sirius è qui in veste di mia accompagnatrice." Remus sottolineò l'ultima parola, facendo sogghignare Severus, che si rivolse a Sirius.

"Accompagnatrice?"

"La Evans gli ha mandato un biglietto chiedendogli di portare una ragazza, ma Remus è gay e io non avevo ricevuto l'invito, quindi mi sono accodato." Sirius alzò le spalle, sbuffando, e Severus osservò l'elsa della spada che teneva tra le mani.

"Quindi ti sei auto-proclamato accompagnatrice di Remus." Remus ridacchiò sommessamente, evitando lo sguardo di Sirius che fu costretto ad annuire.

"E per quale motivo è stato invitato anche Potter?" Severus puntò la spada verso il tavolo, e Remus si accigliò.

"In realtà non lo sappiamo, James ti dispiacerebbe leggere il tuo invito?" James, riacquistata la sua faccia tosta, uscì da sotto il tavolo, e sputò a terra, provocando dei respiri mozzati per tutta la stanza.

"Non lo faccio di certo per dei froci." Severus ringhiò, e la mano di Remus tremò per la rabbia, ma fu subito intrappolata tra le dita carezzevoli di Sirius, che lo rassicurò con il suo tocco gentile. Black parve voler parlare, ma Severus lo anticipò, lanciando un Impedimenta a James e rubandogli di mano la lettera.

"Ciao James,
So che te l'ho già detto qualche giorno fa, durante il nostro ultimo incontro, ma vorrei che fossi presente alla mia festa di compleanno! Posso assicurarti che ci divertiremo, se capisci cosa intendo... e Severus morirà d'invidia!
Con amore, la tua Lils."

"Voi due avevate una relazione?" Chiese Sirius, incredulo. "Continuavi a pressarci perché lei non ti calcolava minimamente e ti odiava! James, perché ce lo hai nascosto?"
Severus buttò la lettera a terra, calpestandola malamente, ma Lucius lo bloccò, spiegandogli che la sua rabbia non avrebbe portato a nulla.

James, liberato dalla fattura, si avvicinò ai due interrogati, con un ghigno sul volto. "Sono quasi tre anni che abbiamo una relazione! Credevate forse che fossi uno sfigato? I Potter hanno bisogno di una discendenza, e la Evans è in grado di darmela. Non importa il suo stato di sangue, bastano soltanto degli eredi!"

"E perché ce lo hai tenuto nascosto?" Remus si alzò in piedi, puntando un dito verso James, che continuava a ghignare.

"Ti sembrava che non mi fossi accorto di come voi due vi guardate? La feccia tra i maghi! Un licantropo, mezzosangue e gay! Sirius è addirittura riuscito ad ingannarmi, portando a casa una ragazza diversa ogni sera, ma i vostri sguardi, quelli vi tradivano del tutto!" James pareva spiritato, e Remus non si accorse neanche che Severus gli aveva lanciato un altro Impedimenta, tanto James era infervorato nel suo discorso. Muoveva soltanto la bocca, ma era già spaventosa.

"Ma di quali sguardi stai parlando?"

"Ho cercato di negarlo a me stesso, pensavo fosse soltanto frutto della mia immaginazione, ma devo rassegnarmi alla realtà: voi due, feccia, vi guardate come se foste realmente innamorati! E questo è disgustos-." Severus si decise a schiantare James contro il muro, che svenne di colpo, e Lucius lo avvolse in un abbraccio, mentre ripensava a ciò che Potter aveva detto contro i due migliori amici.

Remus e Sirius, si guardavano increduli tra loro, la mano di Remus ancora tra quelle di Sirius, ed un'espressione scioccata a coronare i loro volti.

"Non riesco a credere che ci odi così tanto." Esalò quindi Remus, fissando il corpo inerte di James accanto a quello della Evans. Sirius strinse le sue mani attorno a quella di Remus prima di lasciarla libera, e il licantropo sentì all'improvviso il bisogno di riafferrarle.
Si sedette, esausto da quel confronto verbale, e notò che tutti i presenti li stavano guardando ammirati. Anche Bellatrix, che di solito li odiava, adesso rivolgeva il suo sguardo assassino a James.

Assassinio! Assassinio!- WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora