Capitolo 1

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"Alcune volte per ritrovarsi bisogna perdersi, quasi del tutto."

Hunter.

Sto girovagando per il bosco in cerca di una preda.
Di solito non amo nutrirmi di esseri umani: non mi piace uccidere persone innocenti.
Sta sorgendo il sole. Tra poco sarà giorno.
Per fortuna ho con me il mio anello: anche se mi dovessi esporre al sole, non brucerei tra le fiamme, come farebbe qualsiasi altro vampiro.
È un cimelio di famiglia, ce l'ho sin da quando ero piccolo.
Imbuco un sentiero stretto, invaso da ciottoli e centinaia e centinaia di foglie.
Mentre cerco di farmi strada tra le piante, le mie orecchie ipersensibili percepiscono un lieve rumore.
Ho un udito molto sviluppato essendo un vampiro, perciò anche il suono più impercettibile giunge alle mie orecchie.
Sembra quasi un soffio, un respiro.
Rimanderò la caccia a più tardi: voglio capire di che si tratta.
Quasi non credo ai miei occhi quando scorgo tra le foglie una ragazza addormentata. Mi avvicino, cauto, cercando di tenere a freno la mia brama di sangue. La guardo attentamente.
Ha lunghi capelli chiari, la carnagione candida. Dorme tranquillamente, come se fosse normale per lei schiacciare un pisolino in mezzo a un bosco.
La prendo in braccio e decido di portarla a casa con me.
È un grosso rischio, potrei azzannarla da un momento all'altro, ma sto cercando di controllarmi, e sto diventando più bravo ogni giorno che passa.
Vivo in una grande villa vicino al bosco. Abito lì con tutta la mia famiglia.
Entro in casa e porto la ragazza di cui non conosco il nome al piano di sopra, nella mia stanza. Nessuno la deve vedere. Non rimarrebbe viva.
La ripongo delicatamente sul letto, cercando di non svegliarla. Mi siedo vicino a lei: devo essere presente al suo risveglio.
Ho molte domande da farle.
Le prime che mi vengono in mente in questo momento sono da dove viene e cosa ci faceva in una foresta al sorgere del sole.
Mi piace conoscere a fondo le persone, è un importante lato del mio strano carattere.
All'improvviso apre gli occhi.
È un angelo caduto dal cielo... Oppure un demone che è scappato dall'inferno. Non saprei come descriverla.

Helena.

Sono confusa. Sono stesa su un letto e non so dove mi trovo.
Stropiccio gli occhi per vedere meglio e mi alzo a sedere.
Un ragazzo si trova di fianco a me.
<<Ciao, mi chiamo Hunter. Ti ho trovata stamattina nel bosco, che ci facevi lì?>>
Lo guardo attentamente.
I capelli corvini gli coprono la forte e due occhi color ghiaccio mi scrutano attentamente.
<<Perché mi trovavo nel bosco? Chi mi ci ha portata?>> dico, la voce ancora roca.
<<Ah, non lo so. Avrai fame, immagino.>>
Annuisco con un cenno del capo.
Ci rechiamo in cucina. La casa è vuota: ci siamo solo io e lui.
È davvero grande, immagino che ci abitino un sacco di persone.
Spero possa dirmi qualcosa di più sul mio conto e sul perché mi trovavo sola in un bosco, ma soprattutto voglio che mi dica perché mi ha soccorso.
Per ora le mie sorti sono sempre state avvolte dal mistero, sia la morte dei miei genitori, sia la scomparsa di mia sorella. Sono molto confusa, anche se non ho più paura del futuro: nulla potrà essere peggiore del mio passato.

***

Domandina: quanti anni avete? 💓

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