Capitolo 24

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Hunter.

Dio, non ho parole. Come ho potuto pensare che davvero avesse imparato a controllarsi e che ormai fosse sicuro portarla in giro?
Sono stato un maledetto irresponsabile, e ora siamo nei casini. Merda.
In realtà ho ucciso quasi tutti quelli che stavano provando a scappare, ma non ne posso essere sicuro al centro per cento, quindi dobbiamo andarcene il prima possibile da Londra. Qui non siamo più al sicuro: è pericoloso.
Helena mi fissa. È sporca di sangue e l'espressione che ha in volto non dice nulla di buono. È pentita, dispiaciuta e afflitta.
Sapevo che questa vacanza non era una buona idea... Almeno per un po' non la porterò più da nessuna parte.
Meglio evitare. Devo stare alla larga da eventuali pericoli, proprio come Helena deve stare alla larga dal sangue, d'ora in poi.
<<S-scusami. Hunter mi dispiace tantissimo>> singhiozza.
L'abbraccio, nonostante sia furioso con lei. Sul serio, tutto questo potrebbe portarci alla morte.
<<Torniamo in albergo. Non possiamo rimanere qui ancora per molto>> le sussurro vicino all'orecchio.
<<La polizia ci troverà?>> mi chiede, allarmata. Scuoto la testa.
<<No. Non è così semplice. Helena, calmati. Devi calmarti. Se non lo fai, peggiori solo le cose>> esclamo, prendendole la mano.
<<Andiamo a ripulirci. Poi chiamo un taxi e torniamo in albergo. Fidati di me, non succederà nulla. Okay?>>
Annuisce, anche se mi sembra poco convinta.
<<Ti fidi di me? Non mi hai risposto>> le faccio notare.
Abbassa la testa e fa finta di non avermi sentito.

Helena.

Hunter prende la mia testa tra le sue mani e me la solleva. I nostri occhi si incontrano. Stavolta però sono iniettati di sangue. È così triste questa situazione... Ma è colpa.
Basta.
Devo smetterla di piangermi addosso; ormai il danno è fatto.
<<Ti fidi di me?>> insiste Hunter.
Ci rifletto un altro po', dopodiché gli dico: <<Sì. Mi fido di te>>.
Ci sciacquiamo le varie parti del corpo sporche di sangue e cerchiamo di dare una ripulita veloce anche ai nostri vestiti.
<<Adesso chiamo un taxi. Visto che c'è poca illuminazione, nessuno si accorgerà di nulla. Cerca di non tremare e di non piangere, così da non attirare l'attenzione. Oppure, anzi, facciamo semplicemente conversazione, come facciamo sempre. In questo modo non risulteremo sospetti all'autista. Va bene?>> mi spiega il suo piano, e io faccio un segno di assenso.
In pochi minuti il taxi che Hunter aveva chiamato arriva e, prima di salirvici, trovo il coraggio di domandare al ragazzo di fronte a me: <<Mi ami ancora?>>.
Silenzio. Poi sembra improvvisamente risvegliarsi da uno stato di trance.
<<Eh? Certo che ti amo. Non dubitarne mai. Sono solo deluso, diciamo così. Ma tra qualche giorno mi passerà sicuramente. Devi solo avere un po' di pazienza e tutto tornerà come prima.>>
Tiro un sospiro di sollievo. Le sue parole mi confortano. Lo amo talmente tanto che la prospettiva di un futuro senza di lui mi metterebbe paura, perché di certo non sarà bello o felice.

***
Scusateci se ci abbiamo messo così tanto ad aggiornare. Non ricapiterà più 💓

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