Capitolo 3

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"Who am I?"

Helena.

<<Helena, - Hunter fa irruzione nella stanza - perché stavi strillando in quel modo?!>>
Inizio a singhiozzare.
<<C'era una persona lì.>> Indico la finestra. La mia voce è roca e strozzata.
<<Ne sei sicura?>> mi domanda.
<<Sì, ma ora non c'è nessuno.>>
<<Stai tranquilla. Forse te lo sei solo immaginato. Ora io sono qui, accanto a te.>>
<<Non me lo sono immaginato!>> sbotto alzando la voce.
<<Okay, va bene. Ti credo.>>
<<Mi credi?>> Lo guardo, i suoi occhi celesti nei miei.
<<Sì, certo.>>
<<Come serebbe possibile una cosa del genere?>>
<<Non lo so, ma possiamo scoprirlo. Ti voglio bene>> mi dice, sistemandomi dietro l'orecchio una ciocca di capelli ribelle.
<<Come puoi volermi bene se sul mio conto non sai nulla a parte come mi chiamo e un piccolo accenno del mio passato?>>
<<So molto più di quanto credi>> mi confessa, alzandosi dal letto e facendo per andarsene.
<<Aspetta!>> Gli afferro un braccio e cerco di spintonarlo, non ottenendo però nulla.
Non si muove di un millimetro.
<<Dimmi.>>
<<Cosa sai di me?>>
<<Adesso non posso dirtelo. Ma arriverà il giorno in cui saprai tutto.>>
<<Quando?>> Lo guardo speranzosa.
<<Devo andare. Torno tra poco>> e se ne va.
Sbuffando chiudo la porta alle mie spalle.
Per passare il tempo mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa che attiri la mia attenzione.
Rovistando tra uno dei tanti scaffali presenti, tra due libri trovo una sacca contenente del liquido rosso, simile a quello che avevo visto in cucina poco fa.
Incuriosita, apro la sacca e un forte odore di sangue mi invade i sensi.
Non so perché, ma ne sono attratta e voglio assaggiarlo.
Inizio a bere un sorso; poi ne bevo un altro.
E un altro ancora.
È semplicemente delizioso. Lo adoro.
Lo sento scorrere nella mia gola ed è una sensazione fantastica.
Esce un rivolo dalla mia bocca; le mie mani sono sporche ma non so come pulirle. Mi dirigo verso il bagno adiacente alla camera per prendere un asciugamano quando, all'improvviso, la porta si spalanca. Sulla soglia vi sono Hunter e suo fratello.
Chissà come si chiama...
Adesso, comunque, non me ne importa molto: la situazione non potrebbe essere peggiore di così.
<<Che cazzo stai facendo?>> mi chiede Hunter con gli occhi sbarrati.
<<Ehi, Hunter, non pensi che sia ora di dirle la verità?>> lo interrompe suo fratello.
<<Di cosa sta parlando?>> Incenerisco Hunter con lo sguardo.
<<Sei un vampiro.>>
Cosa?! Chi ha parlato?
Mi giro di scatto.
Due persone piuttosto anziane mi sorridono, comprensivi.
<<Siamo i genitori di Hunter e Damon>> annunciano.
<<È uno scherzo?>> ringhio.
<<No. Andiamo in salotto, ti spiegheremo tutto.>>
Ma io non li seguo, cerco una via di fuga e appena vedo la finestra aperta mi fiondo verso essa.
Chiudo gli occhi e salto.
Qualcosa però va storto...

***
Spazio autore

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