Chapter 1: Band Babe

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"Signorina Hemmings-Cliffor...".
"Mi conosce da quattro anni, professor Harvy. Basta Hemmings".
"Comunque sia, smetta di masticare gomme da masticare in classe! Un po' di rispetto!" Conclude l'ometto davanti alla lavagna, facendo finire l'attenzione dell'intera classe su di me che alzo gli occhi al cielo, sputando la gomma in un fazzoletto e appallottolandolo.
"Grazie" sbuffa, e con quelle parole riprende a spiegare il percorso fulmineo di Napoleone.
Ergo, una palla.
Questi sono i momenti in cui invidio i gemelli e le loro partite al Nintendo.
Sospiro, cominciando a disegnare ai margini del libro, quando un aeroplanino di carta, piccolo e discreto, plana sulla pagina aperta, e quando alzo lo sguardo sulla classe vedo dall'altra parte dell'aula l'unica persona che non detesto in questa scuola scoccarmi un occhiolino.
'Sei proprio una cattiva ragazza, Cassie. Il carcere minorile aspetta solo te'.
Ricambio l'occhiolino in direzione di Terry, mia salvatrice senza mantello ma con il rossetto rosso, quando il mio gesto viene captato da Matty Healy, conosciuto nella scuola per le sue prodezze con gli stupefacenti.
Gira voce che si sia rollato una canna durante un colloquio con il preside, ma in questa scuola gira anche voce che io sia parente di Taylor Momsen, quindi non so quanto sia fondata.
Matty sorride marpione, facendomi un occhiolino che forse per lui è seducente, mentre a me sembra soltanto che qualcuno gli abbia sputato in un occhio, e mi limito a sorridere mentre quella testa di scroto di Terry se la ride sullo sfondo.
Sto per tornare a disegnare fiori sul libro quando, per grazia di Dio e volontà della nazione, la campanella suona, e mentre tutti si alzano di corsa preoccupati di prendere il pullman sia io che Terry facciamo con calma.
Metto via l'astuccio e sto per chiudere la cerniera dello zaino quando una figura mi compare davanti, e Matty Healy non é uno che demorde.
"Allora, piccola, hai finalmente ceduto al mio invito? Io, te e la mia Corvette del '69?".
"Ah, eri serio il mese scorso?" Domando, finendo di chiudere lo zaino, e lui si limita a sorridere malizioso.
"Sono sempre serio quando si tratta di uno zuccherino come te", e a quelle parole mi ha persa completamente.
"Rifiuto l'offerta e vado avanti, ma grazie, Matty" sorrido, e lasciandolo di stucco davanti al mio banco me ne vado, ricongiungendomi con Terry che scoppia in una grassa risata una volta varcata la soglia dell'aula.
"Sei una stronza, Cassiopea" commenta Terry, facendomi sorridere leggermente.
"Meglio non illuderlo, e sai che non sono la tipa da appuntamenti".
"Ma ti piacerà mai qualcuno?" Sospira, prendendomi a braccetto, ed io mi limito a guardarla.
"Per adesso direi proprio di no".

***
"Caffè?" Domando a Terry una volta aperta la porta mentre lei mette via le chiavi della macchina, posando lo zaino a terra cosí come la giacca senza molta cura.
"Ti sembrano domande da fare?" Ribatte lei dall'ingresso, raggiungendomi mentre metto il caffè nella macchinetta, accendendola, e non appena arriva si siede al tavolo prendendo un paio di albicocche dal cesto della frutta, aprendole senza fare complimenti.
Sorrido leggermente quando sento la macchinetta emettere un bip, e sembra tutto andare bene, essere normale finché il magico trio non fa la sua comparsa.
"Hai preparato il caffè, luce dei miei occhi!".
"Ma stamattina non ero la spalla di satana?".
"E stasera tornerai ad esserlo, ma per ora sei la luce dei miei occhi" conclude Calum, afferrando speranzoso tre tazze mentre i gemelli, dall'alto della loro intelligenza, fanno a gara a chi riesce a mettere in bocca più fragole.
"Spero che una vada loro di traverso... Anche se non ho voglia di portarli al pronto soccorso" borbotta il moro accanto a me, ed io mi limito a battergli cinque prima di notate lo sguardo estasiato di Terry.
"Bene, signore, noi leviamo le tende. Grazie per il caffè, spalla di satana".
"Ah, ora non sono più la luce dei tuoi occhi?!", ma nè Calum nè i gemelli mi sentono, già scomparsi, cosí verso il caffè in due tazze, passandone poi una a Terry con un sopracciglio inarcato.
"Hai finito di guardare i miei fratelli come se fossero sei manzi assurdi?".
"Non ho idea di cosa tu stia parlando".
"Oh sí che ce l'hai. Ti ho vista guardare le labbra di Luke, sai? E il pacco di Michael e il culo di Calum. Che schifo" rabbrividisco, ricordando quella volta che sono entrata in soggiorno trovando i gemelli e Calum twerkare su Anaconda di Nicki Minaj, con tanto di Michael con una abat-jour come prolungamento del pene.
È stato un trauma infantile.
Anche se avevo sedici anni.
"Senti, tutto quel ben di Dio non va sprecato. Hai idea di quanto pagherei per farmi uno dei tre?!" Ribatte Terry, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Sí che lo so, ho letto il tuo diario segreto, e i tuoi pensieri non sono di certo fiori, anzi".
Terry sorride, mettendosi in bocca una fragola, e sto per proporle un riposino pomeridiamo visto che sappiamo tutte e due che i compiti di matematica rimarranno incompleti, quando un rumore assordante mi fa sobbalzare e cadere dalla sedia.
"Ma che cazzo è?!".
"Terremoto!".
"Terry! Esci da sotto il tavolo!" Urlo al di sopra del frastuono prima di localizzare la provenienza, e facendo alla mora cenno di seguirmi scendiamo nel seminterrato, trovando quei babbei dei miei fratelli seduti sul divano probabilmente pieno di polvere ad osservare un tizio che sta suonando una batteria che non so da dove esca fuori con tutta l'energia che ha in corpo.
"Stop!" Urlo, e Michael, che è l'unico ad accorgersi della presenza mia e di Terry, fa segno al terrorista dell'udito di fermarsi.
"Ma un avviso? Scritto, verbale, un sms, un poke, porca miseria!" Esclamo, guardando i tre sul divano degli imputati quando Calum prende in mano la situazione: "scusa, hai ragione. Hey, sorellina, oggi facciamo le audizioni per il batterista della nostra band!".
Sono tentata di mandarlo a fanculo quando Terry e la sfilza di ragazzi al fondo della stanza catturano la mia attenzione, tutti quanti impegnati a guardarmi con curiosità e un leggero timore, quando noto un ragazzo con i capelli troppo lunghi ricci e due treccine ai lati del viso.
"Ah, adesso fanno le audizioni anche le principesse" borbotto, ma il ragazzo mi sente e mi guarda con un sopracciglio inarcato.
"Principessa lo dici a tua nonna, darkettona".
Alzo gli occhi al cielo a quelle parole, prendendo posto sul bracciolo del divano prima di annunciare: "bene, adesso sono curiosa di vedere la principessa in azione".
Non l'avessi mai detto.

Band Babe || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora