Se pensavo che fosse il saluto al sole alle cinque del mattino il vero problema della convivenza notturna forzata con Ashton, ancora non conoscevo il vero nemico.
I suoi capelli dannatamente lunghi e fastidiosi che mi ritrovo sulla guancia e in bocca non appena apro gli occhi.
"Io gli raso i capelli nel sonno, fosse l'ultima coaa che faccio" bofonchio tra me e me, togliendomi i suoi capelli dalla bocca nonostante il forte odore di fiori e frutta del suo shampoo mi rimanga addosso, e sono tentata di svegliarlo in malo modo quando Ashton, ancora addormentato, si muove nel sonno, prendendomi e attirandomi maggiormente a lui in una specie di morsa che dovrebbe essere un abbraccio.
Chi l'avrebbe mai detto che Ashton Irwin, l'essere umano più fastidioso del pianeta, sarebbe stato ancora più fastidioso da addormentato?
Sospiro, cercando di sbloccarmi dalla sua presa, ma dopo qualche secondo realizzo che è tutto inutile e che siamo soli, quindi non posso neanche chiedere una mano ai miei fratelli o a Tessa.
Ma non potevano svegliarci?
Sbuffo, lasciandomi ricadere sul cuscino, e rimango a fissare il soffitto qualche secondo, contemplando il bianco candido sopra di me.
Non mi piacciono i soffitti bianchi, per questo camera mia è l'unica ad avere non solo le pareti, ma anche il soffitto colorato.
L'azzurro mi era sembrata una buona idea a tredici anni, quasi poetica, e adesso riesce a rilassarmi.
"Lo sai che arricci il naso quando pensi?".
Quasi sobbalzo a quelle parole, girandomi di scatto verso Ashton che mi osserva, un angolo della bocca sollevato in un sorriso e le sue braccia ancora attorno a me.
"No, e non è una cosa che mi interessa sapere. Quello che mi interessa adesso è essere liberata dalla tua stretta e che tu vada a lavarti i denti" ribatto, cercando di liberarmi da lui, ma Ashton è cocciuto come un mulo e non mi lascia andare, scoppiando in una risata.
"Senti chi parla, pensi di avere un mazzolino di lavanda in bocca appena sveglia?".
"Di sicuro non ho un topo morto come te. Seriamente, che schifo. Tutta quella roba vegetale è un grandissimo no per l'alito".
Ashton alza gli occhi al cielo alla mia affermazione, ma non ne vuole sapere di lasciarmi andare per quanto mi dimeni, almeno finchè non provo a trascinarlo giù dal letto con me, sperando che l'impatto gli faccia aprire le due tenaglie che si ritrova per braccia, fallend miseramente quando ci troviamo sul pavimento.
Dannazione, suonare la batteria certamente aumenta la sua forza.
I miei occhi si spostano per un secondo sulle sue braccia, ma è solo un secondo prima che mi costringa a distogliere lo sguardo, sentendo un leggero rossore sulle guance.
Da quando in qua arrossisco?
"Mi lasci andare? Sei irritante!" Sbotto, lanciandogli un'occhiataccia, ma lui non demorde.
Gli piace farmi arrabbiare, ed io sto giocando il suo gioco.
"Che problema hai con il contatto fisico?" Domanda, il suo tono giocoso, ma io mi congelo alle sue parole, guardandolo tagliente per un secondo prima di distogliere lo sguardo.
"Non mi piace essere toccata".
"Ma da Tessa ti lasci toccare".
"Solo quando voglio io. Devo essere io a cercare il contatto fisico, e adesso e soprattutto con te non lo sto cercando. Mi lasci andare?" Domando, la mia voce più bassa e seria di prima, e Ashton sembra capirlo perchè, finalmente, toglie le sue braccia dal mio corpo, lasciandomi libera di fuggire, e solo allora mi rendo conto di essere sotto di lui chs mi guarda come se mi stesse studiando.
Eppure, non mi muovo.
"Quindi, per ora so di te che studi di nascosto per medicina, che sei una mangia polli innocenti, che non ti piace il contatto fisico e che credi nell'astrologia. Sei strana forte, Cassie".
Spalanco gli occhi a quella affermazione, sorpresa che si ricordi quello che gli avevo detto qualche pomeriggio fa a casa mia, ma cerco di nascondere il mio stupore, alzando gli occhi al cielo.
"Da che pulpito. Ti nutri di semi per uccelli, odi le carote e hai una giacca che si chiama Elai. Sono davvero io quella strana forte?" Ribatto, incrociando le braccia al petto, e Ashton sorride, facendo per rispondere, quando la porta della stanza si apre e Calum fa il suo ingresso, seguito dai gemelli e da Tessa che si bloccano sui loro passi, guardando me ed Ashton che...
Merda.
Siamo in una posizione equivocabile.
"Non volevo farti dormire con Cassie perchè tu te la facessi, Ashton" è il commento intelligente di Luke non appena ci vede, ed io immediatamente spingo via Ashton, facendolo cadere con la schiena a terra prima di alzarmi, cercando di nascondere tutto il mio imbarazzo.
"Scusa, sono tua sorella, non un pezzo di carne. E non si fa proprio nessuna, non ho degli standard cosí bassi" esclamo, cercando di convincere, più che i miei fratelli, Tessa che, da vicino a Calum, mi guarda con il sorriso di chi non promette nulla di buono.
Lo sapevo che venire qui era una pessima, pessima idea.
Ed io ho sempre ragione.
"Ma vi pare che mi farei lei? Piuttosto mi faccio Michael" aggiunge Ashton, alzandosi in piedi come me, e a quelle parole gli tiro istintivamente un ceffone.
"Non parlare cosí di mio fratello!".
"In genere non sono i fratelli maggiori a difendere l'onore della sorellina?" Domanda Michael, confuso, quando Calum interviene, prendendomi per i fianchi e separandomi da Ashton.
"Cassiopea...".
"E molla".
"Cassie, smettila di fare Rocky e lascia in pace Ashton. Ash, vai a vestirti, tra venti minuti dobbiamo essere nella main hall per il primo turno del Band Slam" sentenzia, un vero dittatore quando ci si mette, lanciando poi una barretta di cereali al vegetariano rock.
"Mi sa che ti devi far bastare questa per colazione".
Ashton sospira, aprendo la barretta e sparendo in bagno, portadosi dietro alcuni vestiti, quando Tessa si avvicina a me con fare circospetto, avvicinandosi poi al mio orecchio.
"Preparati per un bel terzo grado, mia cara".
Lo sapevo che dovevo rimanere a casa.
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Band Babe || Ashton Irwin
Fanfiction"È che è cosí bello, cosí sexy, cosí proibito...". "Stai parlando dei nuggets di McDonald's". "Ed io sono a dieta". "Stai parlando di ex polli! Assassina!". E sí, è cosí che ho conosciuto Ashton Irwin.