"Stiamo davvero giocando a fare i turisti per caso?" Domando per l'ennesima volta, incredula dal fatto che io abbia davvero approvato un piano del genere.
Io che passavo le vacanze rintanata in casa a leggere e a fantasticare sulla medicina, se lo dicessi ai miei genitori non mi crederebbero.
Ma d'altronde sono bloccata ad Honolulu con Ashton e con solo uno zaino con ben poche cose dentro, cosa potremmo fare se non girovagare?
Ashton mi sorride, afferrandomi per mano prima di trascinarmi con sè verso i Moanalua Gardens perchè ovviamente non possiamo non visitare i giardini di Honolulu.
"Dai, ti assicuro che sarà divertente! C'è il sole, fa il caldo e stiamo per essere immersi nella natura, cosa puoi chiedere di più?".
"Una lametta per depilarmi le gambe, tanto per cominciare" borbotto cercando di non farmi vedere dal riccio mentre osservo le mie gambe non esattamente morbide e lisce come la seta.
Ma il sorriso di Ashton è quasi contagioso, cosí lo seguo guardandomi intorno, vedendo soltanto alberi cosí belli e grandi che sembrano usciti direttamente dai film della Disney.
"Wow" sussurro, guardando spaesata un albero che sembra quasi coprire il cielo con il suo cappuccio di foglie verdi, e Ashton mi rivolge un sorriso allusivo.
"Visto che a volte anche noi frikkettoni abbiamo qualche buona idea?" Domanda, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Qualche volta. Ma si sa, le eccezioni confermano la regola".
"Che detto stupido".
"Tu sei stupido".
"No, non è vero".
"Sí che è vero".
"No".
"Sí".
"No".
"Sí".
"No".
"Che bello vedere delle coppie così giovani in questo posto!".
Sia io che Ashton ci giriamo verso una signora anziana che ci guarda quasi commossa, i suoi capelli raccolti in treccine con varie perline, e per un attimo ho paura che Ashton voglia chiederle dove le ha fatte, ma grazie a Dio si limita a sorriderle.
"Lei lavora qui?" Domanda con gentilezza, una qualità che Ashton sembra avere innata a differenza mia, e la signora annuisce, mostrando il logo dei Moanalua Gardens sulla sua maglietta.
"Da tanti, tanti, tanti anni. Li conosco molto bene, ed è sempre bello vedere anche i giovani in questo posto. Non fraintendetemi, ci sono molti bambini, ma ragazzi della vostra età... Eh, loro preferiscono l'Ala Moana Center" spiega, sorridendo quando si accorge delle mie sopracciglia corrugate.
"Non siete di qui, immagino. È un centro commerciale all'aperto".
"Siamo qui in vacanza, diciamo. Veniamo da San Francisco" confesso, non riuscendo a non regalarle un sorriso perchè qualcosa in lei ispira una dolcezza che non riuscirei a spiegare a parole.
La dolcezza che solo una nonna può avere.
"Avrei dovuto immaginare. Spero che i giardini possano piacervi... E se riuscite, ascoltate la natura. A volte ci dice delle cose che potrebbero sorprenderci" si raccomanda con un ultimo sorriso prima di lasciarci di nuovo da soli.
"In pratica ci ha consigliato... Di abbracciare... Gli alberi?" Domando, confusa, girandomi verso Ashton che scoppia in una fragorosa risata, prendendomi poi per una mani.
"Quello è un po' estremo per te, ma non ha tutti i torti. La natura ci manda messaggi che a volte fatichiamo a comprendere, e il suo silenzio ci aiuta a farci sentire noi stessi" spiega, ed io annuisco, ancora scettica, finchè non mi ritrovo sotto la chioma dell'albero più grande che abbia mai visto, l'ombra fresca sulla mia pelle mentre il fruscio delle foglie mi fa sentire come se non fossimo solo io e Ashton, come se fossimo in contatto con qualcun altro.
Adesso ho seriamente paura di iniziare a diventare come lui.
Ashton si mette davanti a me, sorridendomi quando mi vede appoggiarmi al tronco, e senza dire nulla copre con le sue mani i miei occhi, cogliendomi alla sprovvista.
"Ecco, ascolta".
Silenzio ci circonda, interrotto solo dal rumore delle foglie mosse dal vento e dal respiro di Ashton che sento vicino, lento e cadenzato.
Istintivamente porto le mie mani sulle sue, sentendole più grandi e ruvide delle mie, ma rimango in silenzio, ascoltando la natura forse per la prima volta in vita mia.
Una sensazione di pace mi invade quando, all'improvviso, sento qualcosa di caldo e morbido sulle mie labbra.
Un altro paio di labbra che si muovono lente e dolci sulle mie, e non appena Ashton rimuove le mani dai miei occhi queste prendono i miei fianchi, accarezzandoli mentre le mie dita s'intrecciano tra i suoi capelli ricci.
"Questa volta devo di nuovo inseguirti per farti affrontare i tuoi sentimenti? Sei meglio di qualsiasi personal trainer, se vuoi saperlo" sussurra staccandosi piano dalle mie labbra, un sorriso sulle sue, ed io alzo gli occhi al cielo prima di lasciargli un ultimo bacio sulle labbra.
"Devo farti disperare un po', la noia non piace a nessuno".
Ashton non dice nulla, solo sorride cercando di acciuffare le varie ciocche di capelli sfuggite dalla coda per mettermele dietro alle orecchie, fallendo quando il vento si fa più forte.
"Allora, ti è piaciuto questo primo approccio alla natura?" Domanda, prendendomi per mano e intrecciando le nostre dita, e io annuisco, rivolgendogli poi un sorriso malizioso perchè mi è appena venuta un'idea.
"Adesso che io sono entrata a contatto con il tuo mondo, tu dovresti farlo con il mio".
"Oh, no".
"Oh, sí".
"Non posso dirti di no, vero?" Sospira, rassegnato, e io sorrido trionfante prima di scuotere la testa, trascinandolo via con me.
Ma prima di lasciare i Moanalua Gardens una domanda mi sorge spontanea.
"Aspetta, ma tu abbracci sul serio gli alberi?".
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Band Babe || Ashton Irwin
Fanfiction"È che è cosí bello, cosí sexy, cosí proibito...". "Stai parlando dei nuggets di McDonald's". "Ed io sono a dieta". "Stai parlando di ex polli! Assassina!". E sí, è cosí che ho conosciuto Ashton Irwin.