Chapter 5: Band Babe

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"Tessa, dai, offrimi asilo politico, almeno domattina riuscirò a dormire fino alle sette e mezza! Ti ho già detto che quell'imbecille erbivoro si é comprato un gallo? Un fottuto gallo! E lui e i gemelli lo trattano come un figlio! L'hanno addirittura chiamato Domenico! Menomale che c'è Calum che ha ancora un po' di sale un zucca"
Ma ho parlato troppo presto, e persino Tessa che é dall'altra parte della linea sente Calum urlare 'Domenico potrebbe essere la mascotte della band!'.
"Chicchirichì... Di fantasia!" Esclama la mia amica prima di scoppiare a ridere, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Adesso ho perso anche lei, fantastico.
"Va bene, torna da Gotham e dalla tua frutta, lasciami in pasto alla spalla di satana e a quei coglioni dei miei fratelli" borbotto, e senza aspettare una sua risposta metto giù la telefonata, buttandomi a stella marina sul letto.
Se pensavo che la dieta fosse dura, la dieta, la levataccia all'alba e la band dei tre cretini e della principessina sono peggio.
Forse davvero nella mia vita precedente ho ucciso qualcuno, una vacca sacrificale, chiunque.
Magari un sacerdote.
Ecco perchè sono una persona orribile, crudele e senza cuore in questa vita, destinata alla sfortuna e ad ottenere solo medi in alto da chiunque.
Dio, da affamata divento anche tragica.
Sbuffo, alzandomi, senza badare di avere un aspetto decente all'hobbit che sono in genere perchè di sicuro non mi faccio carina per i gemelli e Calum e meno che mai per quel vegano vegetariano che mi scartavetra le ovaie da giorni, trovandoli tutti e quattro sul divano a fare una 'riunione di band' bevendo Coca-Cola tranne Ashton che, principessa com'è, beve solo un delicato thè nella mia tazza da caffè.
'I'm not a morning person' è la mia frase, e adesso è infettata dal re dei cazzoni.
Una gioia dopo l'altra.
"Cassiopea! Stavamo parlando proprio di te!" Esclama Michael vedendomi, alzandosi per abbracciarmi, ma riesco a fermarlo giusto in tempo tenendolo a debita distanza.
"Altolà, niente abbracci, quando parlate di me finisce sempre male... Quindi la risposta è no" ribatto, inarcando un sopracciglio, quando è Calum a parlare: "luce dei miei occhi, respiro del mio cuore, sorrido sulle mie labbra...".
"E spalla di satana dov'è finito? La risposta é un super no se queste sono le premesse" continuo, prendendo una caramella dal tavolino da caffè, cercando di non pensare alla dieta.
Una caramella non potrà farmi cosí male, suvvia.
"Ma come fate a vivere con una stronza acidona del genere?" Domanda Ashton, guardandomi dritta negli occhi, e a quelle parole mi limito a inarcare un sopracciglio.
"Beh, nello stesso modo in cui sopportano un coglione che abbraccia gli alberi, ovvero te".
"Meglio abbracciare gli alberi che odiare il mondo".
"Sí, bravo scemo. Poi non venire a piangere da me quando le persone si rivelano per quello che sono. Ovvero stronze".
"Ma chi la vuole la tua spalla, carnivora".
"Senti chi parla, tu piangi succo di limone? O succo di mela? E magari caghi quinoa!".
"Adesso basta!" Esclama Calum, intervenendo tra noi due come ha fatto Terry l'ultima volta.
"Ha iniziato lui!" Urlo nello stesso momento di Ashton, continuando la nostra sfida di sguardi finchè non siamo costretti a guardare Calum che, con le braccia incrociate, rimbecca entrambi: "Cassie, smettila di comportarti male nei suoi confronti, e idem dicasi per te, Ashton. Sarà anche la spalla di satana, ma é pur sempre nostra sorella".
Sia io che Ashton annuiamo piano, arrendendoci, e sto per andare in cucina a cercare qualcosa da mangiare quando la sua voce mi fa ferma di nuovo: "e comunque, Cassie, verrai con noi al nostro primo concerto. Il Vegas, baby".
"Oh, no, no, no. Assolutamente no" ribatto, guardando Calum che invece annuisce, guardandomi quasi sarcastico.
"Oh sí, sorellina. Verrai con noi perchè altrimenti mamma non ci lascia andare".
"In pratica devo farvi da babysitter?".
"Cosa vuoi che ti dica, quella donna vive nella menzogna credendo che la piccolina di casa sia anche la più affidabile" sospira Calum, melodrammatico, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Quindi non ho scelta".
"Nessuna".
"Almeno posso portarmi Teresa e delle carote da tirarvi?".
"Basti tu come abominio del demonio" interviene Ashton, ottenendo un'occhiataccia da Calum e un dito medio da me che fa scoppiare a ridere i gemelli.
"Porta te stessa, la tua amica tettona e una videocamera. Dobbiamo sfondare, baby".
"A me Ashton ha già sfondato le ovaie".

Band Babe || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora