La brezza notturna scompigliava i capelli di Alec, ancora di più di quanto avevano già fatto le mani di Magnus durante il bacio sul palco.
Riusciva ancora a sentire il calore del suo abbraccio e di quel bacio, abbastanza intenso da avergli fatto dimenticare tutti gli sguardi puntati su di loro.
Mentre guardava la luna seduto sul suo letto, nella sua stanza, sorrise per la prima volta.
Non era quel sorriso che aveva sempre rivolto a Jace...Ma qualcosa di più, qualcosa che gli faceva arrossire le guance e battere più forte il cuore.
Era davvero innamorato, ancora prima di conoscerlo veramente.
Per questo avrebbe dovuto aspettare l'indomani, qualsiasi tipo di incontro sarebbe stato.
Si addormentò pensando alle sue labbra.La mattina dopo Isabelle lo svegliò verso le 9.00 dicendogli che aveva chiamato Jace per darsi appuntamento al bar.
Era da molto tempo che loro tre non uscivano insieme, da soli: Clary in quel momento era fuori con i suoi per il weekend e Izzy aveva litigato con Meliorn.
Dunque era un'uscita tutta per loro.
-Andiamo dal tuo preferito per festeggiare-
-Fai sul serio? È stato solo un bacio-
-Io conoscevo un Alec timido, per niente estroverso, capace solo di dire un "ciao" senza svenire, figuriamoci un bacio.
Quell'uomo ti ha cambiato, Alec, e non poteva essere meglio di così-.
-Mi sono perso qualcosa?- Ecco arrivare Jace con un paio di jeans strappati e una maglietta nera (come sempre) con le borchie sulle maniche corte, attraversò la strada e li raggiunse.
-No, siamo appena arrivati- Abbracciarono il biondo a turno poi si sedettero a un tavolo.
-Avrai molti contendenti, quando tornerai a scuola lunedì-
-Perché mai?-
Jace accavallò le gambe -Non sai quante/i ragazze e ragazzi avrebbero voluto essere al tuo posto, ieri sera-
Isabelle si schiarì la voce -Non solo, sei riuscito a baciare un professore!-
-E comunque non era la prima volta-
Le sue guance si colorarono di rosso, entrambi sgranarono gli occhi -E quanto è successo?!-
-Quella sera...Al torneo di tiro con l'arco-
-E dove? Non vi ho visti nell'ostello-
-Dove, quando, a che ora...Cosa importa? È già troppo che vi abbia detto il momento-
-Giusto- Annuirono insieme.
La cameriera con i capelli rosso mogano si presentò al loro tavolo e tutti e tre ordinarono un pezzo di torta alle more e tè al limone.
-Il professore vuole incontrarmi stasera verso le 6.30 nel cortile della scuola, ha detto che sarà un incontro formale...-
-Un appuntamento! Ti ha chiesto un appuntamento!-
-Mi fa piacere il tuo entusiasmo Izzy, ma se non lo urlassi al mondo intero magari...-
-Un appuntamento con Bane, Magnus Bane...-
-Magnus Bane e Alec Lightwood... Suona bene no?- Jace rise mentre Isabelle commentava -Benissimo!-
-Basta!- Col il piede infastidì la gamba del biondo -È solo un'uscita dopotutto...-
I due si guardarono e fecero una smorfia per dire "Seeeh" e poi tacquero tutti perché le fette di torta erano arrivate.-Alec...- Sulla strada del ritorno Isabelle tirò fuori il portafoglio, cercò in alcune tasche e...
Tirò fuori un profilattico al limone.
-Non si sa mai, che sia un tipo da sesso al primo appuntamento-
-Tu sei matta!- La spinse facendogli cadere il preservativo dalle mani -Tienile per te e Meliorn queste cose-
-Come ti salta in mente una cosa del genere?!- Niente riuscì a spegnere la risata di Izzy, intanto che salivano le scale.-Siccome non avevo voglia di sudare di nuovo per colpa tua, ti ho comprato questo-
Aprì l'armadio e trovò un nuovo vestito, di colore blu scuro, perfetto per abbinare il papillon-.
-Hai perso il senno-
-Non mi ringrazi neanche?!-
-Grazie, sorellina-
L'abbracciò forte e spese l'ultimo quarto d'ora chr rimaneva prima dell' appuntamento per provare l'abito.(Ore 6.20, Cortile della scuola)
Un'uomo vestito di blu scuro con un papillon rosso attraversò la strada, le sue scarpe eleganti color cremisi non producevano quasi alcun rumore sull'asfalto.
Occhi nelle vicinanze lo guardavano, ma rimasero in silenzio non appena Alec svoltò l'angolo.
Magnus sfoderò uno dei suoi sorrisi e prima di baciarlo parlò -Sei un po' in anticipo, Alexander-.
Le loro labbra si unirono per tre secondi e poi si lasciarono con uno schiocco -Sempre meglio che essere in ritardo-
L'altro annuì, facendo scorrere la mano sinistra sulla spalla destra di Alec e con l'altra mano inanellata gli carezzò una guancia, il ragazzo a quel tocco sentì il metallo degli anelli ed era una sensazione...di calore? Lo stesso valeva per il suo palmo, liscio e senza segno di vesciche.
Era stato come toccare il velluto.
-Siccome abbiamo più tempo vorrei farti vedere una cosa- Afferrò la sua mano, per poco non rabbrividì: gli venne in mente il loro primo incontro, quando Magnus lo aveva sfiorato...Ricordava quel calore, ormai erano passati mesi, ma provarlo di nuovo, era stato qualcosa di più intenso della volta prima.
-Hai freddo, Alec?-
-No, no, sto bene- Sorrise leggermente, evidentemente aveva rabbrividito sul serio.
Magnus ricambiò il sorriso.
Attraversarono due isolati, mano nella mano, poi si accomodarono su un auto piuttosto lussuosa e ci impiegarono dieci minuti per arrivare a destinazione.
Lo condusse sulla riva di un piccolo lago, non troppo lontano, e lo fece accomodare su una panchina.
Intorno a loro gli alberi, dalla riva opposta si vedeva un'insegna luminosa di un locale.
-Pensavo si abinasse perfettamente, dal momento che anche tu l'avresti indossato- Le dita affusolate di Magnus toccavano il tessuto setoso del suo papillon rosso.
-Mi piace il colore-
-Anche a me, però preferisco di gran lunga l'azzurro-
-Grazie- Alec sorrise e gli diede un bacio sfuggente -Perché siamo qui?-
Le sue mani finirono sulle coscie -Perché pensavo ti avrebbe fatto piacere un po' di tranquillità-
-Eppure non mi sembri un tipo che sia abituato a vivere in questa quiete-
Magari come primo appuntamento avrebbe potuto portarlo in discoteca, in un locale a luci rosse...L'ultima cosa che si sarebbe aspettato da lui, era una cena a lume di candela sotto gli alberi sulla riva di un lago.
-Non proprio- Magnus si alzò, con due colpi rapidi si ripulì i pantaloni e afferrò la mano di Alec.Entrarono nel locale, all'entrata illuminato da candele color miele, all'interno sedie color porpora si abbinavano ai tavoli rettangolari su ognuno dei quali era posizionata una candela e un mazzo di fiori.
Il cameriere aveva riservato loro un posto in fondo alla sala, leggermente in penombra e con la vista sul lago.
-Magnus?-
-Dimmi tutto- Sentendosi chiamare da lui accavallò le gambe e intrecciò le mani sul tavolo, un sorriso lieve sulle sue labbra.
Alec non smetteva di guardarsi intorno, doveva essergli costato una fortuna.
-Cosa c'è?- Il tono di voce era più basso ora, più dolce, si convinse a rispondere -È troppo, davvero...È bellissimo qui-
-Sono lieto di sentire che ti piaccia- Alla luce dela candela la sua pelle appariva ancora più ambrata, i suoi capelli più scuri e i suoi anelli ancora più scintillanti.
Nel frattempo Magnus lo stava fissando, ricambiava il suo sguardo: gli occhi del giovane apparivano più chiari e il papillon azzurro ancora più luminoso.
-Hai una ciglia sulla guancia- I loro volti erano vicini, il pollice di Magnus andò a posarsi sulla sua guancia, con un tocco delicato che scatenò in Alec tante sensazioni, fece cadere la ciglia.
Si era creato un equilibrio divino, ma la domanda che uscì dalle labbra di Alec, quelle parole, ruppero ogni cosa, come un vaso in frantumi.
-Quanti anni hai, Magnus?- Quest'ultimo indietreggiò quasi del tutto, come colpito da un enome macigno.
Nonostante ciò, il suo volto perfetto non si scompose -Ho venticinque anni-.
Aveva solo cinque anni in più di Alec, ma non ci dava peso.
Si accorse del cambiamento e allungò le mani sul tavolo per afferrare le sue -Ho detto qualcosa che non dovevo?-
Il sorriso di miele era rivolto verso di lui -No, assolutamente...Se ti crea problemi-
-No, a me non importa la differenza d'età, Magnus- Quest'ultimo innarcò un sopracciglio
- Sicuro?-
-Davvero- Si chinò in avanti e stavolta il bacio non fu più fugace, c'era qualcosa di più passionale.
-Raccontami qualcosa di te-
Magnus aveva ordinato un bicchere di vino rosso, la punta del suo dito percorreva il bordo di vetro
-È una domanda interessante-
-In che senso?-
-Nel senso che non c'è molto da sapere su di me-
-Ti ho sempre reputato un tipo interessante, Bane-.
Bevve un sorso di vino -Raccontami tu qualcosa, Alec.
-Non c'è niente di interessante da sapere...Sono un ragazzo gay di vent'anni, ho una sorella, un fratello più piccolo di nome Max...E i miei genitori non sono quasi mai a casa-.
Si portò una mano sotto il mento -Con Jace, come va?-
-Bene, bene, siamo usciti insieme stamattina, c'era anche mia sorella. Era da molto che non uscivamo tutti e tre insieme-
-Ne sono felice- sorrise e rimase impassibile alla successiva domanda di Alec
-Tu invece? Hai sorelle, fratelli?-
-A quanto pare sono solo, Alexander. Ho degli amici stretti, abitano nei dintorni, te li farò conoscere un giorno-
-Forse ne ho già visto uno...Era con te al Mc Donald's-
-Ah Ragnor, sì, lui abita nel mio stesso quartiere-
-Allora non sei così solo come dici-
-Non più adesso, Alec, non più...- Lasciò un bacio sulle nocche del ragazzo, il quale arrossì parecchio, poi si alzarono dal tavolo, pagarono il conto e uscirono dal locale.
Quando furono completamente soli, Magnus prese il suo viso tra le mani, disegnando piccoli cerchi sulle guance di Alec, appena sotto le ciglia -Il rosso delle tue guance risalta l'azzurro dei tuoi occhi, sei bellissimo-
L'innamorato sorrise e si buttò fra le sue braccia, assaporando di nuovo quelle labbra però in un modo assai diverso.
Il loro bacio si trasformò, non era più casto, ma fatto solo di lingua e denti.
Senza accorgersene, le mani del giovane si impregnarono di gel, rovinando l'acconciatura tanto curata e pettinata dell'insegnante.
-Scusa non volevo...-
Magnus sorrise sulle sue labbra e strinse di più i suoi fianchi per non farlo allontanare -Non mi importa- Poi continuò il bacio e poco dopo furono di nuovo sull'auto.
-Dove andiamo?-
-Ti do un passaggio, caro-.
-Sei stato bene?-
-Molto-
Rimasero in silenzio per qualche istante, la macchina era ferma, Alec lo guardava e non si affrettava a scendere.
-Magnus, ti amo-
L'altro rimase immobile, completamente ipnotizzato da i suoi occhi azzurri, sbattè le ciglia scure una volta, poi rispose.
-Ti amo anch'io- Non appena intrecciò le mani a quelle di Magnus, smisero di tremare, le loro labbra si incontrarono in un ultimo bacio per quella sera.
Poco prima di allontanarsi, Magnus morse leggermente il labbro inferiore di Alec, gesto che, prometteva molti altri baci.
Alec aprì la portiera dell'auto.
-Buonanotte, Magnus-
-Sogni d'oro, caro-.
-Piccola nota: Ho voluto dare venticinque anni a Magnus perché è un insegnante, e non credo che a diciannove anni qualcuno sia già in grado di esserlo.
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Professor Bane: Love is like a spell
FanfictionAlexander Gideon Lightwood è il migliore amico di Jace Herondale, il più sexy e bellissimo biondo naturale della scuola. Lo ama segretamente e nonostante lo conosca da una decina d'anni non è riuscito mai a dirglielo. Ma arriverà il giorno in cui Ba...