New entry

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(Camera di Alec)

-Chi è quello? Non mi pare di averlo già visto.
Alec sbirciava nel telefono di sua sorella solo quando capitava l'occasione.
Era geloso, molto, ma non le sembrava giusto disturbare la privacy di sua sorella più di tanto.
La sorella Isabelle, da lui chiamata Izzy, si sfogava sempre con lui, e viceversa.
Lei era l'unica persona in famiglia con cui aveva una grande affinità, un amore immenso
Ma soprattutto...Avrebbe ucciso all'istante chiunque l'avrebbe fatta soffrire.
-il mio nuovo ragazzo naturalmente-
Disse fiera Izzy mentre si spargeva sulle labbra il suo rossetto preferito di colore rosso.

"Ragazzo? Ragazzo?! Ma ne cambia uno una volta al mese!"

-Quando ti deciderai a trovare una persona GIUSTA per te? È pericoloso giocare a dadi con l'amore in questo modo, lo sai?-
-Senti chi parla, Meliorn è quello giusto, lo sento.
Poi tu cosa sai dell'amore? Non hai mai avuto un ragazzo, conosci Jace da una vita e non hai il coraggio di confessarti!-
Sapeva che aveva ragione, al sentire quel nome le sue guancie divennero paonazze all'istante e provò a nasconderle con le mani
-Non appena sarai in forma, vai all'Istituto dritto dritto da lui, prendilo in disparte e diglielo! Conto su di te-.
E adesso vado che ho un'appuntamento a Central Park altrimenti faccio tardi, ciaoo-
-Non fare tardi! Ti voglio qui prima delle otto!-
-Non fare Maryse, ti prego! Almeno ora che è a lavoro lontano da qui-
Gli diede una gomitata e risero entrambi.
-Rifletti sulle mie parole- gli fece l'occhiolino e lasciò la casa.
Alec aprì un cassetto della scrivania e ne estrasse una foto:
C'erano lui e Jace al mare.
Se la ricordava ancora quella vacanza di dieci anni prima, erano sulla riva del mare a fare castelli di sabbia, felici e senza pensieri, sotto la guardia dei loro genitori.
Rise non appena si ricordò di quando un pomeriggio Jace stava mangiando un gelato e sporcò volontariamente il vestito nuovo di sua madre che si arrabbiò molto.
Jace era sempre stato un piccolo diavoletto alla riscossa.

Ancora qualche giorno e lo avrebbe potuto rivedere.
E avrebbe potuto dichiararsi.

(All'Hunters University)

-Lewis, non sa che è vietato usare il cellulare a scuola? Mi meraviglio di lei.-
Quella voce...ci aveva lavorato giorni per imitare la direttrice.
Simon era appoggiato al muro adiacente alla sua classe, e non appena alzò gli occhi quasi non urlò
-Clary!!? Mio Dio sembravi lei sul serio! Ma cosa ci fai qui a New York?-
La rossa scoppiò a ridere
-Immagino! Ci lavoravo da un po'-
Lo accolse tra le sue braccia dandogli dei baci affettuosi sulle guancie
-Avevo voglia di frequentare l'università almeno con un amico, e poi mia madre sai come rompe...
Ha paura che se non sconosco nessuno mi rapiscono, ho o non ho 19 anni?! Bha!-
Simon si aggiustò gli occhiali sul naso con l'indice -lei batte il record delle madri più protettive del mondo un'altro po'-
-Ah perché ne esiste una peggio di mia madre?-

La conversazione venne interrotta da delle urla femminili che infestavano il corridoio
-OH MA L'HAI VISTO QUELLO? CHE SEXY!-
-DOVREMO FARE UN TORNEO DI BELLEZZA NON VALE!
PER ME LUI È PIÙ BELLO DI JACE-
-NON È VERO LUI È PIÙ FIGO!
-QUEL COLORE BIONDO SEMBRA ARGENTO PURO!

-Eh sì, c'è anche mio fratello Sebastian-
-Ha fatto rianimare le oche a quanto vedo-

-Ciao bellezze!-
Sebastian Morgenstern attraversò il corridoio con passo lento e sensuale rivolgendo sorrisi maliziosi qua e là, e raggiunse la sorella.
-Lei hai fatte sclerare di brutto-
Disse Simon agitando una mano
-Lo so- rise lui, vantandosi.

(Classe di Alec e Jace)

-Buongiorno ragazzi, vi presento una nuova compagna di studio, Clarissa Morgenstern-
Voci appena accennate di ragazze si fecero sentire -è la sorella di quel figooo...ma non le somiglia per niente-
-hai ragione! Hihihi-
Ma la faccia di Jace era... stravolta
"È bellissima mio Dio..."
-Puoi accomodarti qui se vuoi-
Le dice il biondo poggiando la mano sul banco accanto a lui, dove sedeva Alec.
*gli occhi verdi di lei si illuminano*
-grazie, dei gentile!-
Mentre prende posto le ragazze le offrono occhiate velenose, dimenticando per un attimo "L'effetto Sebastian".
I due parlarono così intensamente, tutta la mattinata, che mancava soltanto un bacio per completare l'incontro.

(Sala da lap dance)

Magnus scese dal taxi lasciando i bagagli nel cofano dell'auto ed entrò nel locale lap dance della sua fidanzata.
Erano insieme da un paio d'anni e il mestiere della sua compagna non sembrava turbarlo molto...Anche se alcune volte avevano avuto brutte liti.
Era innamorato di Camille, la donna più bella e carismatica che avesse mai conosciuto.
Si erano incontrati in quel locale quando lui lavorava come barista e non era per niente male.
Ora che il lavoro da insegnante era aumentato aveva dovuto abbandonare l'hobby.

La sala era allestita con festoni e luci di ogni colore coloravano le pareti del locale.
Al centro della sala c'era un palcoscenico con varie sedie e il bastone per la lap dance.
Era deserto a quell'ora mattutina e neanche della sua compagna c'era traccia.
Era solita fare dei provini per la sera stessa.
Stava per sbloccare il telefono e chiamarla quando un'addetta alla pulizia sbucò dal WC mentre stava rimuovendo gli ultimi residui di lattine e cocci rotti con la scopa.
Magnus rimise in tasca il telefono e si avvicinò facendo un colpo di tosse per farsi sentire
-Mi perdoni, la signorina Belcourt è qui?-
La povera donna si asciugò la fronte colma di sudore e con un dito calloso gli indicò dietro alle quinte -Ha già finito il provino, signore-
Dopo avrela ringraziata salì sul palco e aprì le tende - Amore sono qui per...- E rimase come pietrificato sul posto.
Si sentivano dei respiri ansanti provenire dal suo camerino con la porta socchiusa.
Poi si sentii una risata, la sua inconfondibile risata -Eh pensare che se non avessi conosciuto il mio compagno ora sarei per strada- trattenne un sospiro -Facciamo in fretta sarà qui a momenti- Camille era a cavalcioni su un uomo molto più vecchio di lei che stava indugiando nel suo reggiseno.
Magnus aveva beccato altre volte Camille con altri pretendenti, ma dopo aver sentito quello...
Non poteva più sopportare.
Entrò dalla porta bruscamente, facendoli saltare dalla paura entrambi -Oh tesoro sei in anticipo, è successo qualcosa?-

"Ha pure il coraggio di cambiare dicorso?!"

-Sì, è successo che io me ne vado....E SENZA DI TE-
Lasciò la stanza così velocemente nel modo in cui era entrato su tutte le furie.
Camille rimase perplessa, nè lo inseguì nè cercò di scusarsi.
Era finita ormai.
Magnus avrebbe voluto portarla con lui a New York, ma capii che stava bene dov'era.
Si era approfittato di lui e quello non era amore.

Salì svelto in macchina e per tutto il viaggio non smise mai di fissare il paesaggio fuori dal finestrino.
Un paesaggio tutto nuovo, che dava una svolta a quella pagina negativa.

Professor Bane: Love is like a spellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora