(Centro commerciale)
-Come sto?!-
Magnus uscì dal camerino piroettando su se stesso e la commessa che più di mezz'ora stava origliando, aveva la mascella lettetalmente a terra e gli occhi quasi fuori dalle orbite.
-Sei un favola! Avrebbe dovuto vederti, si sarebbe innamorata sul serio-
Ragnor battè le mani mentre osservava i dettagli di quella camicia dorata in seta, il collo a V era decorato con glitter viola che risaltavano sulla pelle ambrata.
Le maniche arrivavano poco prima dell'avambraccio, mettendo in mostra i bicipiti gonfi.
La camicia terminava con due lacci che ricadevano armoniosi sul sedere,dove risultava evidente una toppa a forma di labbra carnose col rosetto rosso.
-Le sarebbe piaciuto, ma non è mai stata in grado di innamorarsi davvero-
Abbassò lo sguardo, impegnato a guardarsi le scarpe lucide e dopo un momento di silenzio parlò di nuovo -Ho conosciuto un ragazzo- .
L'amico gli toccò una spalla per confortarlo - Bravo! Così hai un modo per dimenticarla.
E come si chiama questo nuovo pretendente?-
Lo specchio che occupava la parete davanti a loro rifletteva la luce al neon del lampadario.
Le tende rosse dei camerini,tranne un paio, erano tutte accostate.
- È un mio alunno, ci siamo incontrati nel corriodio della scuola il mio primo giorno di lezione.
Ti assicuro che è un vero schianto-.
-Mh sono curioso di conoscerlo-
Magnus gli rivolse un sorriso mentre si sbottonava la camicia per metterla da parte e afferrare un'altro indumento luccicante dalla stampella appesa allo specchio.
-Eh no! Adesso è il mio turno- Ragnor lo spinse da parte e quasi cadde addosso all'altro
-Eravamo usciti a comprare un vestito PER ME, ti ricordo che devo uscire a cena con Catarina questo fine settimana-.
-Oh scusa! Lo sai bene che se inizio a misurare vestiti non la smetto più-.Dopo qualche minuto si sente imprecare dal camerino centrale
-Vuoi una mano?-
-Argh! Questo dannato papillon non vuole colaborare-.
Il moro aprì di scatto la tenda...ma trovò l'amico ancora in mutande e parte superiore dell'indumento messo anche al contrario.
-Se vuoi conquistarla devi cambiare design di mutande...- (sono grigie con mani scheletriche sbiadite)
Ragnor divenne paonazzo e gli urlò contro
-Piantala di guardare lì!-
Magnus scosse la testa e scoppiò a ridere, mettendo le mani in avanti
-Che c'è?! Io ti ho solo dato un consiglio-
La ragazza che ancora era intenta a sbirciare dovette trattenersi dalle risate.-Sì mi piace, lo prendo-
-Ah...io sono ancora indeciso, tra tre paia di pantaloni, 20 magliette e 4 camicie tu cosa mi consigli?
-Tu sei pazzo!-
A quel punto Olivia, la commessa, uscì dal nascondiglio -Ragazzi posso farvi uno sconto! Sembrate simpatici, voglio farvi un regalo-.
Il decoltè abbondante attirò l'attenzione di entrambi, quasi ipnotizzati.
Cercò di avvicinarsi pericolosamente a Magnus, che la respinse con un gesto della mano -Madame, grazie ma dobbiamo andare-.
E proprio in quell'istante il cellulare del suo amico squillò.
-Mag devo andare, il lavoro chiama-.
-Che gustafeste- la ragazza fece un breve sospiro e si leccò le labbra.
Alla fine comprò il vestito che Ragnor aveva scelto e quella camicia dorata che lo rendeva tanto sexy.In qualche modo, alle 4 del pomeriggio, Isabelle Lightwood aveva convinto suo fratello ad uscire di casa.
3g4h13m esatti dal bacio tra Clary e Jace.
Doveva distrarsi diceva sua sorella, fare qualsiasi cosa di diverso che rintanarsi nella sua stanza per non uscire più.
Alec aveva accettato per puro caso, dopo ore ed ore di suppliche.
Si era risparmiata le domande di cui conosceva già la risposta, come:
Lo vuoi un gelato Alec?
No.
Vuoi un paio di scarpe nuove?
No.
Vai comprare tutti i pacchetti di patatine che desideri.
No.
Vuoi un nuovo arco e delle frecce?
No.Quindi decise di trascinarselo dietro, letteralmente a parlando.
Mancava solo un guinzaglio.
-Ci possiamo sedere?-
-Ma se siamo appena entrati!-
-Mi fanno male le gambe-
-Questo vuol dire che manca l'esercizio fisico!- Isabelle fece un salto e si catapultò in mezzo alla folla, mimando un passo di danza
-E uno e due e tre salto! E uno e due e tre doppio salto! Una giravolta, falla un'altra volta, guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu...-.
La gente aveva lo sguardo stranito e tutti si girarono quando Alec si mise a urlare
-Dio Santo cosa stai facendo?! Ci guardano tutti!-
La sorella rise soddisfatta -Ah ma allora ci sei, ti sei sbloccato finalmente!-.
Alec arrossì leggermente -Ehm scusatela-
Ma dovette trattenere un respiro, poiché Izzy lo prese sotto braccio e con passo saltellato lo condusse in un bar per un caffè.-Hei ho già visto quel ragazzo, è da poco in classe con me-.
Isabelle si era fermata a osservare una vetrina di video games e seduto ad una scrivania aveva visto Simon mentre armeggiava con un oggetto che lei conosceva bene: il suo cellulare.
-In realtà è stato sempre in classe con te-
-Sembra molto nerd-
-Aspetta...ma quello è il cellulare che ti avevo regalato io-
-Sì, mi si era rotto così lui si è offerto di aggiustarlo-
Proprio in quel momento Simon sembrò notare i quattro occhi fissi su di lui e si voltò verso la vetrina e non appena vide Isabelle fece un leggero cenno con la mano, senza però ombra di sorriso.
La ragazza sorrise invece, risaltando gli zigomi tondeggianti -Oddio com'è che si chiama...-
-No va beh, andiamo-.
-Simon, mi chiamo Simon- Il giovane era corso come una lepre fuori dal negozio, aveva preso coraggio e doveva agire prima che il suo spirito di iniziativa svanisse nel nulla.
Ma il suo tono di voce era così basso, che risuonò soltanto nella sua testa mentre i due ragazzi si mimetizzavano tra la folla.L'ultima tappa di quel pomeriggio fu il negozio di "profumi ed elisir da Dorothy".
Isabelle ci andava sempre, con uno di quegli aromi riusciva sempre a fare colpo ai suoi appuntamenti.
-È ora che inizi a comprarti delle fragranze anche tu-
Alec le regalò un'occhiata assassina -vuoi forse insinuare che puzzo?-.
La sorella agitò la mano come per dire "forse un pochino" -Ti consiglio di metterti comodo, non usciremo di qui finché non avrò provato tutti i profumi!-."SEEH BUONANOTTE! Quasi quasi vado a dormire sulla panchina qui fuori"
Qualcosa di molto piacevole solleticò il naso di Alec, una particolare fragranza che arrivava dalle sue spalle.
Si voltò e vide il Professor Bane rovistare tra le ampolle in uno scaffale, mentre leggeva le etichette dei prodotti una ad una.
Riusciva ad arrivare anche agli scaffali più alti grazie alla sua mostruosa altezza.
La luce del negozio era soffusa, di un colore quasi rossastro che metteva in evidenza i suoi tratti spiegolosi e gli occhi sembravano quasi brillare in quella penombra.
Sentii i passi di Alec avvicinarsi e si voltò -Alexander, anche tu ami il sandalo?-
Scosse la testa confuso -Buonasera prof, no, non so cosa sia il sandalo-.
Magnus si avvicinò e inarcò un sopracciglio -La mia fragranza- Adesso il profumo era entrato nei polmoni di Alec, facendolo tossire e allo stesso tempo sorridere - è buono-.
L'altro ricambiò il sorriso -Come mai qui? Non credo sia il tipo che ami fare shopping- Disse scrutandolo da capo a piedi, in effetti indossava una maglietta nera sbiadita e dei jeans scoloriti.
-È mia sorella, doveva comprare dei trucchi-
-Temo ci vorrà un po' di tempo, conosco le donne, ti va un caffè?-
Alec indietreggiò -Ehm, sono a posto così grazie-
-Sento la necessità di parlarti, Alec-
Il suo tono era quasi un sussurro, la sua espressione cambiò e si tramutò quasi in dolcezza.Erano seduti al tavolo di un bar, a pochi metri dal negozio, e mentre Magnus sorseggiava un Cocktail si annotava qualcosa nella sua agenda di colore giallo evidenziatore.
-Se è per il mio comportamento io...-
Lo ammonì con un gesto della mano -Conosco i tuoi sentimenti Alec, e so che non è facile...-.
-Mi dispiace, deve essere stato duro per te.
Soprattutto quando si è considerati "diversi"...-
-Professore, come lo sa?-
-Lo capisco Alexander, ho visto come lo osservavi, devi amarlo da molto tempo eppure non ti sei mai dichiarato, ma a volte credimi, sapere la verità prima fa sempre meno male-.
Strappò un pezzo di carta e scrisse veloce alcuni caratteri numerici
-Volevo solo dirti che io sono a tua completa disposizione, puoi venire da me quando vuoi.
Sono un mago nel risolvere i problemi-
La sua mano si era posata su quello dello studente -E comunque chiamami Magnus-.
Si alzò dalla sedia e come se nulla fosse successo, se ne andò.^angolo di una scrittrice super felice^
Eccomi! Finalmente si parte con la prima discussione Malec...
Ho appena visto il sesto episodio e o mio Dio sclerooo😍😍
Ho sempre visto Ragnor con Catarina dal primo momento in cui ho letto su di loro.
Inoltre ho offerto un omaggio a Dorothea con "Profumi ed elisir da Dorothy" un po' mi dispiace per lei😣.
E niente, spero che questo mio ritorno vi sia piaciuto.Ps. Grazie per le stelline!
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Professor Bane: Love is like a spell
FanficAlexander Gideon Lightwood è il migliore amico di Jace Herondale, il più sexy e bellissimo biondo naturale della scuola. Lo ama segretamente e nonostante lo conosca da una decina d'anni non è riuscito mai a dirglielo. Ma arriverà il giorno in cui Ba...