~Secondo~

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Il suono di alcune zampine che scorrazzavano sul parquet mi svegliarono,lentamente aprii gli occhi ed a stento trattenni un urlo.Davanti al divano vi erano due ratti intenti a litigarsi un pezzo di formaggio ammuffito,mi arrampicai sullo schienale del divano e rimasi li finchè i due animali decisero di andarsene chi sa dove lontano da me.

Approfittai del loro allontanamento per scendere dal divano e riprendere la mia roba,mi diressi verso la porta e dopo aver lasciato un ultima occhiata alla casa uscii.Mi incamminai con l'aiuto di google maps verso la stazione,avendo lo sguardo sul telefono non vidi la persona davanti a me e gli andai a sbattere contro.

<<Lorie eccoti piccola mia dov'eri andata?>>domandò mio padre abbracciandomi

<<Non ti riguarda>>risposi scacciandolo bruscamente

<<Mi dispiace bimba>>abbassò il capo triste ma subito dopo mi prese le spalle

<<Senti bimba dato che la tua matrigna non ha intenzione di farti tornare che ne dici se ti trasferisci nella casa a....>>domandò euforico ma venne interrotto da me

<<In poche parole mi sbatti fuori di casa ricevuto,mi trasferisco a Gravity Falls ma pagherai tutto tu alimenti e quant'altro>>risposi fredda

Lui annuii e mi prese sotto braccio scortandomi nella mia vecchia casa,mi disse di aspettarlo in camera mia.Quando entrai vidi solamente un mucchio di valigie e le pareti vuote.

<<Beh devo stargli davvero sui coglioni a quella vecchia megera>>esclamai ironica

<<Drogo ti aiuterà a portare le valige sull autobus>>esclamo papà tornando con Drogo

Il ragazzo corse ad abbracciarmi e mi riempì il viso di baci come se non ci vedessimo da moltissimi anni,sconsolato mi lasciò andare ed iniziò a prendere tre valigie mentre io ne presi due.

Mio padre mandò Drogo ad aiutarmi con le valigie,le fece caricare in macchina e mi fece scortare alla fermata degli autobus.Dopo aver caricato le valigie sul veicolo strinzi in un ultimo abbraccio mio fratellastro e gli lasciai un tenero caldo bacio sulla guancia.

Risalii in fretta pagando il conducente che mi sorrise e mi disse di accomodarmi,ricambiai il sorriso stranamente familiare e mi sistemai comodamente nel sedile vicino al finestrino nella prima fila.Dato l'autobus era praticamente vuoto afferrai la lettera dalla tasca,che non levai la notte scorsa, e la lessi a bassa voce.

<<Se avete passato l'estate nell Oregon avrete sicuramente visto delle auto con l'adesivo Gravity Falls.Non è su nessuna cartina e molti non l'hanno mai sentito nominare,alcuni credono che sia una legenda ma se siete curiosi non esitate...partite...trovatelo.È da qualche parte nei boschi...che aspetta>>

La grafia era quella di un bimbo di  sette anni e in piu era circondata da varie firme ma a causa della poca luce che filtrava attraverso il vetro sporco era impossibile decifrarle.L'autista mi invitò gentilmente ad addormentarmi e aggiunse che mi avrebbe svegliato lui quando saremmo arrivati a destinazione.Non ero una che si fidava molto ma quel suo tono dolce mi fece sentire a mio agio e dopo alcuni secondi mi addormentai profondamente.

L'ultima estate a Gravity FallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora