VeNtIqUaTtReSiMo CaPiToLo

1.4K 102 81
                                    

Sentire la voce di Nate avrebbe avuto un senso più profondo del solo crogiolarmi nelle sue parole. Avevo bisogno di rassicurarmi, ma non da lui, da me stessa. La vicinanza di Logan sta diventando un problema per me. Sono molto confusa, non riesco a capire se ciò che ho sentito ieri con lui, quando mi ha baciato in fronte sul pianerottolo, fosse solo un bisogno di affetto dovuto al vortice di emozioni contrastanti per la visita di mia madre, o a qualcos'altro.

Guardo l'orologio, tra poco meno di dieci minuti questa ennesima giornata di lavoro finirà. Ho dato ai bambini il compito di disegnare la loro casa prima di uscire, almeno se ne staranno buoni fino alla fine... Vediamo quanto è brava a disegnare la piccola Veronica.

Quando suona l'ultima campanella tutti i bambini escono in fretta dall'aula, non prima di aver depositato sulla cattedra il loro disegno. Anche Veronica lo lascia, dopo che lo hanno fatto tutti, poi mi guarda e sorride.

"Verrai un'altra volta a casa mia?"

Non posso deludere una bambina dolce come lei. "Sono sicura che ci sarà un'altra occasione."

Mi lascia un ultimo sorriso e poi scappa fuori dall'aula, sorrido teneramente nella sua direzione e mi accingo a raccogliere tutti i loro disegni per sistemarli in una cartella, prima di lasciare l'aula a mia volta. Il cellulare mi avvisa dell'arrivo di un messaggio. Lo prendo dalla borsa e lo apro:

"Ciao Sara, spero che vada tutto bene. Oggi non sarò fuori dalla scuola a prenderti, purtroppo devo lavorare... se hai bisogno di qualcosa chiamami. Logan"

Un timido sorriso si dipinge sul mio volto; non è potuto venire ma ha pensato di avvisarmi, come se fosse una cosa dovuta. Cosa alla quale invece Nate, a quanto pare, non pensa minimamente... Faccio un gran sospiro e mi alzo in piedi. Non voglio pensare a Nate e al fatto che sia sparito dalla faccia della terra, ho già troppe cose a cui pensare: mia madre, il problema di Sandy a cui mi piacerebbe mettere la parola fine, e poi ci sarebbe anche... oddio, l'esame! Con tutto quello che mi sta succedendo mi sono completamente dimenticata che devo studiare e prepararmi per l'esame più importante della mia vita!

Presa dalla fretta cammino verso l'uscita della scuola completamente assorta nei miei pensieri, appena arrivo a casa devo assolutamente mettermi a studiare, non c'è verso!

Scendo gli scalini della scuola cercando di organizzare mentalmente la mia giornata e questa volta, quando alzo lo sguardo, sento il cuore fare un salto nel petto e poi iniziare a galoppare. Davanti a me, appoggiato con nonchalance alla sua macchina con un bellissimo sorriso che gli va da un orecchio all'altro, c'è Nate, che mi guarda con i suoi tremendi occhi dolci e il suo viso perfetto e sexy. Resto a fissarlo imbambolata. Che devo dire, cosa devo fare? Poi lui si stacca dalla sua auto e cammina verso di me.

"Scusa se sono sparito così di punto in bianco, mi hanno chiamato d'urgenza a lavoro e non ho avuto tempo per avvertirti, quando poi siamo arrivati sul posto prefissato mi sono accorto che eravamo in un luogo dove il cellulare non prendeva, non potevo assolutamente mettermi in contatto con te..." Non lo lascio finire di parlare e mi incammino verso l'uscita del parcheggio, dove ci sono ancora alcune mamme che parlano tra loro mentre i loro figli giocano sul prato poco distante. Come dovevo aspettarmi, Nate mi segue a breve distanza, cercando di perorare la sua causa. "Sara, ti prego, cerca di capirmi, non avevo assolutamente la possibilità di mettermi in contatto con te..."

"Non capisco cosa vuoi da me, Nate. Ti consideravo il mio ragazzo ma a quanto pare tu non mi consideri la tua ragazza, altrimenti lo avresti trovato un modo per avvisarmi."

"Dai, Sara, non è colpa mia. Sono dovuto scappare di colpo, mi hanno avvisato all'ultimo momento, te l'ho detto, è stata una cosa talmente frettolosa che non mi hanno..."

Il Cuore ha le sue RagioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora