TrEnTaTrEeSiMo CaPiToLo

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Rimango come una statua ad osservarlo in mezzo a tutta questa folla per non so quanto tempo mentre lui continua a ballare e cantare sul palco del tutto ignaro della mia presenza a pochi metri di distanza, prima di decidere di voltarmi e correre fuori. Mi faccio largo a fatica tra la gente, mentre gli altri continuano a cantare a squarciagola, ballare e saltare sul posto. Appena sono fuori sento l'aria della sera sulla pelle, la avverto come una benedizione. Mi riempio i polmoni di questa aria fresca, nuova, cercando di capire quello che sta succedendo.

Nate è un cantante... è un personaggio famoso. E me lo ha tenuto nascosto. Se n'è approfittato perché sapeva che io non potevo conoscerlo.

Ho il respiro accelerato, non riesco a crederci. Vorrei piangere, urlare, non capisco perché. Come ha potuto mantenere un segreto così per tutto questo tempo? Ecco perché non gli piaceva andare nei luoghi pubblici, perché potevano riconoscerlo!

Sono proprio una cretina.

Mi guardo intorno. Lo spiazzo di fronte al palazzetto dove poco fa c'era un marasma di gente adesso è deserto. Un leggero venticello sposta alcune cartacce da terra, e il tutto mi fa sentire tremendamente sola. Mi siedo su di un muretto basso che delimita un'aiuola e ripenso a quanto sia stata stupida.

Avrei potuto fare delle ricerche, anche solo per vedere chi era dopo che sono venuta a conoscenza che suo padre è il preside della scuola dove lavoro... ma chi avrebbe mai immaginato un risvolto del genere?

Mi tornano in mente le parole di Logan: "Capisco che Nate abbia fascino e rappresenta tutto quello che una ragazza come te desidera..." solo ora le capisco, Logan ha dato per scontato che io sapessi che Nate è un cantante famoso. In fin dei conti non sa che io non ho mai seguito i mass media finché non mi sono trasferita qui, e in questo breve tempo non avrei mai potuto conoscere personaggi come lui e mettermi in pari con le mie coetanee. Non so cosa pensare...

"Sara, che succede, ti senti male?"

Mi volto di colpo e vedo Amanda camminare verso di me.

"Oddio, scusami, non volevo farti uscire... come fai a tornare sotto il palco?"

"Stai tranquilla per quello. Tu piuttosto, perché sei uscita senza avvisare? Mi sono voltata e all'improvviso non c'eri più!"

Accidenti, e adesso che cosa le dico? "Ehm... è solo che..."

"Ho capito, è la prima volta che assisti ad un concerto e non sei abituata alla musica così alta."

La osservo scuotendo la testa. "No... il fatto è che il cantante... è il mio Nate."

Lei strabuzza gli occhi e le cade la mascella: "Cosa!? Vuoi dire che Nathan Washington è il tuo Nate? Il figlio del preside della scuola in cui lavori? Quello con il quale sei uscita... anche oggi?" Inizia a sventolarsi una mano davanti al viso e si siede sul muretto dell'aiuola accanto a me, "oddio, mi sento male."

"Se stai male tu, figurati come mi sento io..."

"E tu quindi non lo sapevi?"

La guardo disperata: "Amy, io credo che tu conosca mio padre, mi sembra che sei pure venuta un paio di volte a casa mia, sai che non ci sono televisioni. Mio padre è contro certe mezzi di distrazione..."

"Sì, lo so. E scusa se te lo dico ma mi è sempre sembrato un po' fuori di testa per questo motivo."

Sbuffo divertita: "Lo so..."

Rimaniamo in silenzio per alcuni momenti, dal palazzetto continuiamo a sentire la musica, che ci arriva attutita alle orecchie. "Che storia! Sembra di essere in un film." Sbotta lei.

Il Cuore ha le sue RagioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora