TrEnTaDuEsImO cApItOlO

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Devo ammettere che gli amici di Amanda non sono male. C'è una ragazza, Portia, che sembra una versione leggermente modificata di Amanda, ha i capelli lunghi e mossi, ma poi si veste esattamente come lei. Si è subito presentata con un bellissimo sorriso, mentre io e Amanda ci accomodavamo nei sedili posteriori dell'auto accanto a Ling, una bellissima ragazza di origine coreane. Anche lei sembra essere un tipo tranquillo, sembra avere un carattere più chiuso rispetto a Portia. Alla guida dell'auto c'è Matt. Tra i tre deve essere il più timido di tutti; quando siamo entrate in macchina ha salutato Amanda a malapena e ha brevemente alzato una mano nella mia direzione, lasciandomi uno sguardo dallo specchietto retrovisore. Non capisco se sia il ragazzo di Portia o no, ma la cosa mi lascia indifferente.

Per il breve tragitto fino al palazzetto dove si terrà il concerto, Portia sta tutto il tempo girata verso di me.

"Che lavoro fai?" chiede curiosa.

"Sono una maestra di scuola elementare."

"Quindi lavori con i bambini."

Annuisco sorridendo, che domanda!

"E non ti fanno ammattire? Voglio dire, come fai a tenerli a bada?" si intromette Ling.

"Dipende, se dimostri di avere autorità ti rispettano e ubbidiscono ai tuoi comandi. Devi farti conoscere, infatti all'inizio ho penato un po', ma adesso non ho nessun problema."

Sia Portia che Ling mi riempiono di domande, per fortuna che il tragitto è molto corto. Quando inizio a vedere la folla sempre più massiccia attorno al punto dove si terrà il concerto rimango a bocca aperta. Non credevo che ci sarebbe stata tutta questa gente. Matt entra nel parcheggio, e mentre tutte gli indicano dove potrebbe parcheggiare, io continuo a guardarmi intorno sempre più confusa ed elettrizzata. L'emozione di assistere al mio primo concerto si sta facendo sentire, finché non ho iniziato a vedere tutta questa gente non ho realizzato quello che stava succedendo. Tutto ad un tratto non vedo l'ora di assistere a questo concerto.

Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo subito ai cancelli, facendoci largo tra la folla arriviamo da altri amici che si sono piazzati direttamente davanti all'entrata, in modo da essere i primi ad entrare appena apriranno. Amanda fa le varie presentazioni tra me e due ragazzi e una ragazza, ma dopo due minuti mi sono già dimenticata i loro nomi. Non sto capendo niente di quello che mi sta succedendo. La folla che mi circonda parlotta tra loro e intona canzoni a cappella, che io ovviamente non conosco. Anche Amanda e i suoi amici si mettono a cantare, a me non resta che ascoltare queste canzoni, o almeno ci provo. Ma sono talmente emozionata che non riesco a concentrarmi su nulla.

Alle otto e mezza finalmente aprono i cancelli, Amanda mi avvisa che appena ci faranno passare devo tenerla per mano e dovrò mettermi subito a correre, altrimenti perdiamo il posto. Non so se ho capito cosa voglia dire ma obbedisco. Ci controllano i biglietti uno per uno, Amanda mostra anche il mio, dopo di che, appena ci fanno entrare, la prendo per mano e iniziamo a correre. Seguiamo i suoi amici e ci ritroviamo direttamente sotto il palco. È enorme! Continuo a guardarmi attorno affascinata... ora capisco perché Nate lavora tanto per montare i palchi dei cantanti. Poi realizzo che molto probabilmente questo lo ha montato lui in questi ultimi giorni e un senso di orgoglio mi riempie il petto. Alzo la testa e noto una grande tenda che nasconde il palco e ciò che contiene. In alto, luci enormi sono puntati al centro dello stesso e anche sulla folla, per ora sono spenti e mi chiedo in che modo verranno usati.

Amanda e i suoi amici parlottano tra loro avvicinandosi per farsi sentire. Io sono sempre più confusa, non sono abituata a trovarmi in mezzo a questa folla. Il borbottio della gente sembra il ronzio di uno sciame di api, e non riesco a seguire nessun discorso che mi viene rivolto. Sono nel pallone.

Poi di colpo le luci si spengono e per alcuni secondi rimaniamo al buio. Il brusio della gente va piano piano scemando finché, in un silenzio carico di tensione, le prime note di una canzone risuonano ad altissimo volume, riverberandosi nella mia cassa toracica. Accidenti, questo è un altro modo di sentire la musica! La folla esplode in fischi e urla di ovazione, poi di colpo la tenda sul palco scende e una gran luce accecante illumina un ragazzo che scende da delle scale situate in fondo al palco. Man a mano che si avvicina al centro non riesco a credere ai miei occhi. Non è vero, non può essere!

Di colpo la folla attorno a me inizia a soffocarmi, non riesco a respirare. Lui inizia a cantare ma nelle mie orecchie rimbomba solo un rumore stridulo. Non ci posso credere, mi sembra di essermi appena risvegliata da un lungo sonno, ritrovando una realtà paradossale e irreale.

Sul palco a cantare e a dimenarsi, mentre un'orda di ragazze lo acclama urlando e sbraitando, c'è Nate!

Rimango immobile a fissarlo, imbambolata come una cretina, ed è così che mi sento, mentre tutta la gente attorno a me urla e si dimena al ritmo della sua musica. Nate canta e balla, incita la folla a battere le mani e a cantare insieme a lui. A tratti sembra che mi stia guardando negli occhi, ma subito distrae lo sguardo come se non riuscisse a distinguermi tra la folla.

Mi sento male, voglio andarmene da qui!

Spazio Autrice:

Ok, è un colpo di scena che tutte voi vi aspettavate... e ora?

Kiss!

Il Cuore ha le sue RagioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora