-Non sto molto bene, mi dispiace. Facciamo un altro giorno, va bene?- chiese in tono di supplica.
-Va bene, facciamo la prossima volta. Mi dispiace rimettiti presto Alex. Mi manchi- aveva detto Mandy al telefono.
-Anche tu- aveva risposto lui prima ti attaccare.Ora aveva la faccia nel cuscino. Aveva rifiutato il secondo appuntamento di Mandy. Non sapeva perché le avesse mentito. Stava bene. Non aveva ne febbre ne nessun altro tipo di malattia. Si sentiva...solo. Si sentiva come se gli mancasse qualcosa per alzarsi da quel letto e fare le cose che un normale ventenne fa.
Squillò il telefono.
-Pronto?- disse con voce triste e lontana.
-Alex? Tutto bene?- chiese la voce dall'altra parte del telefono.
-Mamma! Ciao! Si tutto bene tu? Come va dalla nonna?- Alex si sedette sul letto cercando di fare una voce allegra e sveglia, ma con scarso risultato.
-Alex? Stavi dormendo? E poi sono da papà non dalla nonna, tua nonna è in montagna- disse la madre con voce dura.
-Si okay non mi interessa, comunque no, non stavo dormendo, ero...a studiare! Stavo studiando. Tra poco ci sono tutti gli esami e volevo portarmi avanti un po'. Sai com'è, la vita da universitari...-
-Si, so com'è andare all'università Alex. Comunque si, qua tutto bene. Dovrei tornare nel fine settimana-
-Okay...-
-Devo andare Alex, mi stanno chiamando. Ci sentiamo più tardi o nei prossimi giorni. Ciao, ti voglio bene- Sarah chiuse la chiamata prima che Alex potesse rispondere.
-Anche io te ne voglio, mamma- disse Alex sperando che in qualche modo la chiamata non fosse finita. Guardò il telefono e lo lanciò sulla moquette prima di rimettersi a faccia in giù sul cuscino, ignorando il mondo ancora una volta.
Dove sei sorellina pensò prima che le lacrime iniziassero a rigargli il viso.~
Si era appena buttata sul letto, quando qualcuno busso alla porta.
-Posso entrare?- chiese una voce abbastanza conosciuta da Jessika -Ho visto il signor Corteus uscire da qui e mi sono preoccupato. Tutto bene?- continuò la voce.
Jessika alzò lo sguardo e si tirò subito in piedi.
-Enea! Si tutto a posto era solo venuto qui per me...tranquillo tua sorella non centra niente- disse Jessika un po' sorpresa di vederlo.
-Immaginavo. Mia sorella non ha mai avuto bisogno di attirare "persone" importanti in camera. Le bastano i voti. Quelli catturano molto l'attenzione- disse Enea sorridendo.
-Come mai sei qui?- chiese Jessika perplessa.
-Per te- rispose lui.
-P-per me?-
-Si. Per te. Che c'è non ci credi?- chiese Enea sorridendo.
-Si, si, ci credo. Ma è strano-
-Sei la migliore amica di mia sorella, l'unica che non è insopportabile e brutta. Quindi mi preoccupo per te-
Jessika abbassò lo sguardo imbarazzata.
-Che c'è? Nessuno ti ha mai detto che sei carina? Pff, ignoranti- disse Enea -Ci si vede in giro, Jes-
-Ciao...NON MI CHIAMO JES!- rispose Jessika urlando mentre il ragazzo si chiudeva la porta alle spalle.
Uffa! È insopportabile quando fa così! Perché prima fa il carino e poi mi chiama sempre con quel dannato nomignolo. Non può. Pensò Jessika mentre si buttava di nuovo sul letto a pancia in giù con la faccia nel cuscino.
Ripensò al giorno in cui aveva conosciuto Enea.
Era appena arrivata nella sua nuova stanza e aveva appena fatto conoscenza con Amatis e Amelia, che la stavano aiutando a svuotare le valige.
Qualcuno bussò alla porta ed entrò senza aspettare il permesso di nessuno.
-Sorellina, non è che mi presteresti un po' di soldi? Sono al verde- chiese un ragazzo molto bello, alto, magro, occhi verdi, capelli neri. Era il classico ragazzo perfetto.
-Oh una new entry. Ciao, piacere Enea- si presentò a Jessika porgendogli la mano.
-Jessika- rispose lei ricambiando il gesto un po' imbarazzata.
-Comunque. Dammi i soldi. Ne ho bisogno- disse ritornando a parlare con la sorella, che ancora, Jessika, non aveva capito quale fosse delle sue due nuove compagne di stanza.
-Sei un rompiscatole! Vai da qualcun altro a elemosinare!- disse Amatis leggermente irritata con quello che pareva essere suo fratello.
-Ciao comunque. Grazie per cagarmi sempre quando mi vedi- disse invece Amelia.
-Si ciao Amelia. Ciao Am. Ci si vede Jes. Posso chiamarti Jes? Si certo che posso. Ciao donzelle!- salutò il ragazzo uscendo dalla stanza.
-Scusa mio fratello è un po', come dire...- inizió Amatis.
-Uno stronzo- concluse Amelia.
-Senza offesa ma tuo fratello non mi sta molto simpatico- disse Jessika un po' impaurita di aver detto la sua opinione.
-Neanche io- risposero in coro le altre due.
Tutte e tre scoppiarono a ridere.
STAI LEGGENDO
Come sono morta?
Mystery / ThrillerQuesta è la storia di come sono morta. O meglio, della mia vita dopo essere morta. Ma per farvi capire, forse è meglio partire dal principio. Mi chiamo Jessika, per gli amici Jessy, per mio fratello J. Sono bassa, non molto carina e maldestra. Quell...