Capitolo 11: Un Sabato Sera Poco Tranquillo

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È sabato sera e Alex è davanti al cinema che aspetta Mandy.
Uh! Eccola...sarò vestito bene? Oddio e se non le piace il mio profumo?! E se ho sbagliato la scelta del film?! Non me lo perdonerebbe mai! Mi lascerebbe! Ma io la amo come faccio poi senza di le... Mandy interruppe i pensieri di Alex -Hey Alex!-
-Hey! Waw...s-sei bellissima- esclamò Alex.
Mandy idossava un abito sopra al ginocchio blu notte con una cintura bianca alla vita, e sopra un copri spalle dello stesso colore della cintura. Anche le scarpe col tacco erano bianche. I biondi capelli ondulati le ricadevano sulle spalle.
-Grazie...anche tu lo sei- disse Mandy.
Alex aveva un jeans nero e una T-shirt bianca. Indossava anche una giacca di pelle, regalatagli dal nonno quando aveva 5 anni.

La indosserai quando sarai più grande per conquistare le pollastrelle. Funziona. Tua nonna si è innamorata prima della mia giacca e poi di me.

Gli aveva detto il nonno.
-Cosa ne dici di entrare?- chiese Alex. Mandy annuì ed entrarono insieme al cinema.
-Che film vediamo?- chiese la ragazza.
-Lo scoprirai- le rispose Alex.
Il ragazzo diede i biglietti al signore che bloccava il passaggio di entrata.
Li fece entrare e i due si andarono a sedere ai loro posti.
-Mi dici che film guardiamo?- chiese la ragazza.
-No- Alex le sorrise.
Iniziò la pubblicità che come al solito durò mezz'ora.
-Uffa! Io sono curiosa di sapere che film è!- sbraitò Mandy.
-Sht! Inizia- disse Alex ridendo.
-Finalmen...no! Oddio! Davvero?! Ma a te non sono mai piaciuti i film così!- esclamò Mandy.
-Ma a te si- le rispose Alex.
-Sei il miglior ragazzo che si potesse desiderare Alex, io ti amo!- disse Mandy baciando Alex.
-Anche io ti amo- affermó Alex dopo che si separarono -Ora però guarda il film-

-Allora? Ti è piaciuto?- chiese Alex.
-Si! È stato fantastico! Poi quando Belle e la Bestia ballano! E il vestito di lei?! Poi Emma Watson è bellissima e...- inizió Mandy, ma venne interrotta da Alex -Mai quanto te-
Lei bació lui.
Mandy salì sulla macchina e accompagnò Alex a casa.
-Non è ora di prendere la patente?-
-Sono più comodo a piedi o in bici- rispose Alex.
I due si salutarono con un leggero bacio sulle labbra.

Alex mise le chiavi nella serratura, ma si accorse che la porta era aperta.
-Mamma!- urlò con il sorriso stampato in faccia.
La madre si affacciò dalla cucina e andò ad abbracciare il figlio.
-Sei tornata!- esclamò lui.
-Si! Mi sei mancato Alex- disse Sarah con le lacrime agli occhi.
-Anche tu- le rispose il figlio.
A quella frase, ad Alex, morì il sorriso sulle labbra.
-Tu?!- esclamò staccandosi dalla madre.

~

-AH! NON CI CREDO! LIA!- urlò Am. Jessika era fuori dalla porta della sua stanza. Dopo che lei ed Enea erano arrivati in centro, avevano deciso di andare a prendersi un gelato. Era stato imbarazzante passare tutto il pomeriggio con Enea. Però lui era stato carino, perché l'aveva accompagnata fino alla sua stanza e l'aveva salutata dicendo una delle sue solite frasi ad effetto: a dopo nanetta. Jessika odiava che le persone sottilineassero la sua bassa statura, ma quel nomignolo, detto da Enea, non le sembrava poi così male.
Jessika entrò nella stanza alzando gli occhi al cielo, credendo di imbattersi in uno dei soliti litigi delle sue compagne di stanza -State ancora litigando?!-
-JESSIKA! NON PUOI IMMAGINARE COSA È SUCCESSO!- urlò Am saltandole addosso.
-Amelia cos'hai fatto?- chiese Jessika vedendo Amatis piangere.
-Io niente...anzi sono felice per lei- rispose Lia con la sua solita indifferenza.
-Ok. Non sto capendo- dedusse Jessika.
-CARL MI HA CHIESTO SE DOMANI USCIAMO INSIEME! Si è presentato con delle rose qui e mi ha chiesto "Ti piacerebbe venire con me domani e passare tutta la giornata insieme?" e...OH MIO DIO!- Amatis era agitatissima ma Jessika la calmò subito bisbigliando una frase sperando che nessuna delle due l'avesse sentita -L'ha fatto senza l'aiuto di Enea...-
-Cosa centra mio fratello- chiese Am indignata e preoccupata al medesimo tempo.
-Niente!- disse Jessika girandosi per chiudere la porta a chiave maledicendosi di avere la lingua troppo lunga.
-A proposito: dove sei stata tutto questo tempo? Ti è anche arrivata una lettera da Corteus- disse Lia interrogandola con lo sguardo oltre che con le parole.
-Una lettera da Corteus?- chiese Jessika incuriosita e spaventata allo stesso tempo, sperando che le sue amiche abboccassero al cambio di argomento.
-Si una lettera...leggila e poi rispondi alla mia domanda- disse Amelia.
Jessika ignoro la parte del "e poi rispondi alla mia domanda" e aprí la busta, che conteneva la lettera inviatale da Corteus:

Come sono morta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora